QUEI BRAVI RAGAZZI! – A PROCESSO GLI AUTORI DELLA RAPINA CHE ISPIRÒ IL CAPOLAVORO DI SCORSESE – VINCENT ASARO E GASPARE VALENTI RACCONTANO IL COLPO DA $6 MILIONI ALL'AEROPORTO JFK DI NEW YORK, E DI COME HANNO SPERPERATO LA REFURTIVA FINO ALL'ULTIMO CENTESIMO

Gaspare Valenti ha raccontato alla giuria che il capo della banda, Jimmy Burke, morto in carcere nel 1996, si era tenuto gran parte del bottino per sè. Asaro e Valenti sperperarono quel poco della refurtiva che avevano visto alle corse di cavalli: "Ci siamo rovinati con le nostre mani. È la maledizione del gioco d'azzardo''… -

Condividi questo articolo


Ed Pilkington per http://www.theguardian.com

 

vincent asaro vincent asaro

Il 17 febbraio 2011, Vincent Asaro e suo cugino Gaspare Valenti stavano chiacchierando da Sonny, un’officina del Queens di proprietà di uno degli associati al loro clan. La registrazione della conversazione è talmente disturbata dal suono di un martello che non è chiaro chi stesse parlando, ma le parole sono inequivocabili: "Non ho nulla in casa a mangiare. Sono rimasto senza cibo. Cazzo nulla."

 

titolo ny post titolo ny post

Trentadue anni prima, l’11 dicembre 1978, i due facevano parte della squadra di 12 uomini che mise a segno uno dei colpi più audaci nella storia della mafia newyorkese: la rapina Lufthansa all'aeroporto JFK che fruttò 5 milioni di dollari in contanti e un altro milione in gioielleria.

 

Quella rapina è passata alla storia come l'apice del potere della mafia, con un ulteriore livello di notorietà fornito dal film “Quei bravi ragazzi” (1990) di Martin Scorsese. Il codice mafioso fatto di silenzio e omertà è stato così forte che, anche grazie a una serie di omicidi e sparizioni di potenziali testimoni, l’unico responsabile del furto è stato sempre considerato il dipendete dell’aeroporto Louis Werner. Fino ad ora.

il furgone della rapina il furgone della rapina

 

La settimana scorsa, Gaspare Valenti, 68 anni, ha raccontato al tribunale federale di Brooklyn la sua versione della rapina Lufthansa e gli eventi sanguinosi che seguirono. Per cinque anni, a partire dal 2008, quando decise di collaborare con la giustizia, Valenti ha indossato un microfono nascosto e ha e registrato centinaia di ore di conversazione con suo cugino Vincent.

gaspare valenti e vincent asaro gaspare valenti e vincent asaro

 

La notte prima del raid, Valenti ha detto che suo cugino Vincent Asaro si era raccomandato con lui di non fuggire e di fare tutto quello che gli era stato richiesto. Una volta entrati nell’hangar del JFK, Valenti ricorda “l’euforia di quando ci accorgemmo che invece di $ 2 milioni in contanti ce n’erano 6 milioni, uno dei quali in catene d'oro, orologi, diamanti, smeraldi e rubini".

james burke robert de niro james burke robert de niro

 

Ma l’euforia non durò a lungo, Valenti ha raccontato alla giuria che il capo della banda, Jimmy Burke, morto in carcere nel 1996, si era tenuto gran parte del bottino per se. La refurtiva non era stata spartita con gli altri membri della banda perché molti di loro "morirono poco dopo la rapina”. Dalle intercettazioni si capisce che nemmeno Asaro, a distanza di anni, era soddisfatto della sua parte: "Non abbiamo mai avuto i nostri soldi, che cazzo! Jimmy si teneva tutto”.

vincent asaro e sal vitale vincent asaro e sal vitale goodfellas 1 goodfellas 1 goodfellas goodfellas MARTIN SCORSESE FOTO DI CHUCK CLOSE PER VANITY FAIR MARTIN SCORSESE FOTO DI CHUCK CLOSE PER VANITY FAIR

 

La parte di denaro che avevano ricevuto, i due cugini l’avevano sperperata alle corse: "Ci siamo rovinati con le nostre mani", dice Asaro in una registrazione "È la maledizione del gioco d'azzardo”. Ciò aiuta a spiegare come mai i due mafiosi, autori di un colpo multi-milionario, si siano ritrovati trent’anni dopo senza cibo in casa e con la sensazione di far parte di una razza morente. "Io sono l'unico ‘bravo ragazzo’ rimasto nel mio quartiere", ha detto Asaro un giorno al suo amato cugino.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….