L’incubo di ogni claustrofobico è rimanere chiuso in ascensore, ma nessuna fobia potrebbe mai arrivare a immaginare di starci chiuso 3 giorni. E’ quello che è successo a Marites Fortaliza, 53enne di New York che è rimasta chiusa nell’ascensore di una casa di Manhattan per tre giorni e tre notti, praticamente si è fatta “il weekend in ascensore”.
La donna è stata salvata solo lunedì mattina, dopo che la polizia ha risposto a una chiamata al numero di emergenza 911, arrivata da dentro la casa, peraltro di proprietà di un banchiere miliardario newyorkese. I vigili del fuoco intervenuti dopo la chiamata hanno forzato l’ascensore che era bloccato tra il secondo e il terzo piano della casa di cinque piani sulla East 65th St., nell’Upper East Side di Manhattan, vicino a Central Park.
La donna lavora come domestica per la ricca famiglia che possiede la palazzina nel centro di New York. Era disidratata e stremata, ma le sue condizioni sono stabili secondo i medici del Weill Cornell Medical Center, dove è stata ricoverata. Fortaliza ha raccontato alla polizia di essere rimasta intrappolata nella cabina venerdì sera, e che i proprietari della casa erano partiti per il week-end.
Si tratta di una residenza signorile degli anni Venti, con un giardino, acquistata nel 1999 per otto milioni di dollari da Warren A. Stephens e da sua moglie, Harriet Stephens. I proprietari hanno diffuso un comunicato definendo Fortaliza un “membro della famiglia da 18 anni” e dicendosi sollevati e grati per il soccorso e le cure che sta ricevendo. Warren Stephens, 61 anni, è presidente, e CEO di Stephens Inc., una banca d’investimento con sede a Little Rock, in Arkansas, dove era diventato anche amico dei Clinton. Si stima che il suo patrimonio valga 2,6 miliardi di dollari, secondo la lista dei miliardari di Forbes.
Le cause sono da accertare, ma un sopralluogo di luglio non aveva riscontrato alcun malfunzionamento. Non è però chiaro se la cabina disponesse di un pulsante d’emergenza o un citofono interno, come è richiesto dalla legge per edifici che non siano costantemente sorvegliati. Si tratta di uno dei casi più gravi di questo tipo nella città americana. Nel 2005 un operaio cinese rimase intrappolato in un ascensore del Bronx per circa 80 ore. E nel 1999, un uomo trascorse 40 ore in un ascensore di un palazzo di uffici a Manhattan, prima di essere visto su una telecamera di sicurezza. Chi batterà il record?