R.C. per il "Corriere della Sera"
la videoregistrazione dell'incontro armanna amara 3
Un filmato registrato in modo clandestino nel luglio del 2014. Protagonisti l'avvocato Piero Amara e il dirigente Vincenzo Armanna, fra i principali testimoni d'accusa nel processo Eni-Nigeria per corruzione internazionale. Dalla videoregistrazione, effettuata nello studio dell'imprenditore Ezio Bigotti e mandata in onda ieri da Massimo Giletti a «Non è l'Arena» su La7, sembra emergere un piano per ricattare i vertici della società petrolifera preannunciando l'intenzione di rivolgersi ai pm milanesi per far arrivare «una valanga di m... che tu non ne hai idea» ad alcuni dirigenti apicali della compagnia.
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Si sentono Armanna e Amara, più volte indagato e condannato e al centro a Milano di aspre diversità di vedute tra il pm sulla sua attendibilità, parlare della bufera in arrivo ai vertici dell'Eni. Questo video, come sostennero durante il processo le difese nel 2020 una volta che lo avevano trovato per caso in un altro procedimento, avrebbe costituito un prova rilevante a discarico degli imputati poi del processo. Ma la Procura di Milano, che ne era in possesso, lo avrebbe celato al Tribunale.
la videoregistrazione dell'incontro armanna amara
La vicenda era stata rimarcata dai giudici del processo Eni-Nigeria, che nelle motivazioni della sentenza di assoluzione avevano censurato i pm del processo: «Risulta incomprensibile la scelta del pm di non depositare fra gli atti del procedimento un documento che, portando alla luce l'uso strumentale che Armanna intendeva fare delle proprie dichiarazioni e dell'auspicata conseguente attivazione dell'autorità inquirente, ha straordinari elementi in favore degli imputati - scrissero i giudici-. Una simile decisione processuale avrebbe avuto quale effetto la sottrazione alla conoscenza delle difese e del Tribunale di un dato processuale di estrema rilevanza».
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Secondo il Tribunale, dalla videoregistrazione si capisce che Armanna «aveva interesse a "cambiare i capi della Nigeria" (in Eni) per sostituirli con uomini di suo gradimento ed essere così agevolato negli affari petroliferi che aveva in tandem con Amara». La domanda di Giletti è una sola: «Come mai questi documenti sono stati tenuti segreti dai magistrati?».