"LE GIORNALISTE DEL POTERE SONO BAMBOLE DELLA MAFIA" - IL PRESIDENTE COLOMBIANO GUSTAVO PETRO È FINITO NELLA BUFERA PER L'ATTACCO ALLE CRONISTE - CONTRO DI LUI È STATA PRESENTATA AL CONSIGLIO DI STATO UN'AZIONE DI TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI - CHE NE PENSA IL SUO "AMICO" ANDREA ORLANDO, CHE ERA VOLATO A BOGOTA' PER ASSISTERE ALL'INSEDIAMENTO DI GUSTAVO PETRO?

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(ANSA) - Il Consiglio di Stato colombiano ha ricevuto un'azione di tutela dei diritti fondamentali contro il presidente, Gustavo Petro, per aver definito "bambole della mafia" alcune giornaliste. L'avvocato che ha presentato l'azione, Germán Calderón España, ha invocato la "dignità umana" delle giornaliste colombiane come un diritto violato dal capo dello Stato, pretendendo una sua ritrattazione.

 

ORLANDO GUSTAVO PETRO ORLANDO GUSTAVO PETRO

Il 30 agosto, quando è entrata in carica la nuova titolare dell'ufficio del Difensore civico, Iris Marín, Petro aveva affermato che "le giornaliste del potere, bambole della mafia" hanno elaborato tesi di "terrorismo" attorno alle proteste sociali. La Fondazione per la libertà di stampa (Flip) ha condannato le dichiarazioni del leader progressista sostenendo che, a causa della sua grande influenza sui social, riproduceva "stereotipi di genere" contro le reporter della nazione sudamericana.

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