Marco Carta per ‘Il Messaggero - Roma’
«Mamma, guarda come rubo ». Come un vero turista in vacanza a Roma, si faceva immortalare dalla madre in pose ricordo davanti alla Fontana di Trevi. Ma fra uno scatto e l’altro, approfittando della consueta calca che ogni giorno invade il celebre monumento, provava ad allungare la mano dentro le borsette dei malcapitati passanti.
Aveva escogitato un piano semplice da mettere in atto, potendo contare su un complice al di sopra di ogni sospetto: la madre. Ma per Diego C., 25enne di nazionalità cilena, i sogni di gloria sono evaporati. Alle grida di una turista, vittima del tentato borseggio, immediatamente sono intervenuti i vigili urbani, che sorvegliano costantemente la piazza, fermando quella strana coppia composta da madre e figlio.
«Stavamo solo facendo una foto ricordo», ha provato a difendersi la donna dimenandosi contro gli agenti, mentre il figlio, per dimostrare la sua innocenza, si è gettato a terra dopo aver colpito con la testa l’auto d’ordinanza. Accusati di furto e resistenza a pubblico ufficiale, anche ieri in aula di fronte al giudice monocratico hanno continuato a negare ogni addebito, senza però essere creduti: «Non volevamo rubare», hanno detto entrambi.
Ma per Diego, che già lo scorso luglio era stato arrestato per furto, è arrivata la condanna a 10 mesi con rito abbreviato, come richiesto dal pm Raimondo Orrù. Mentre alla mamma, Paola C., che si è dichiarata all’oscuro delle intenzioni del figlio, è stata contestata solamente la resistenza. Per lei, una condanna a 4 mesi. Ma solo perché la complicità con il figlio non è stata provata.