Dal profilo Twitter di Luca Di Bartolomei
Al ministro @matteosalvinimi che ringrazio per l’empatia vorrei dire - nelle parole più semplici che riesco a proferire - che qui il tema non è il suicidio di un uomo ma la falsa sensazione di sicurezza che una maggiore diffusione di armi da fuoco porterebbe. Questa sicurezza fai da te non risponde alle paure profonde degli italiani e porterà solo più spargimenti di sangue - specie fra i tutori dell’ordine - oltre che una delegittimazione del ruolo dello Stato come garante di tutti noi. Lo dicono gli studi e lo dicono anche tutte le Forze dell’ordine che coordina in qualità di Ministro dell’interno.
LUCA DI BARTOLOMEI: LE PISTOLE NON PRODUCONO SICUREZZA
Il padre, capitano della Roma, morì suicida nel 1994 sparandosi un colpo di pistola. Ora Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, interviene nel dibattito sulla legittima difesa e sulle armi postando sui social la foto di una pistola "uguale a quella che aveva Agostino. Quando la comprò lo fece perché credeva che avrebbe reso più sicura la sua famiglia". Ma, spiega l'uomo, "una pistola non produce alcuna sicurezza".
"Al 41% degli italiani che oggi vorrebbe acquistare un'arma più semplicemente per sentirsi più protetto vorrei raccontare, dati e studi alla mano, di come più pistole in giro significheranno solo più morti, più suicidi, più incidenti", ha spiegato Luca su Twitter.
"All'obiezione che chi vuole suicidarsi lo fa comunque vorrei solo dire che, per andare oltre il burrone che pensiamo di avere davanti, basta un attimo. E in quell'attimo non avere accesso ad un'arma può fare la differenza. Non lo dice una vittima, lo dicono tutti gli studi disponibili. Pensate ai vostri figli e ed ai vostri nipoti. Una pistola non produce alcuna sicurezza. Credetemi", ha concluso il figlio dell'indimenticato calciatore romano.
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