Carlo Vulpio per il Corriere della Sera
I partiti fuori dalle scuole sarà anche stato uno slogan, ma rassicurava sulla necessaria neutralità dell' istituzione scolastica. Nessuno però avrebbe immaginato che potessero essere le scuole (pubbliche) a entrare nei partiti.
Com' è avvenuto con il partito M5S, che insieme con l' associazione para-politica Rousseau, meglio nota come la piattaforma informatica del M5S, ha assunto la singolare iniziativa denominata «Facciamo EcoScuola». Un concorso a premi in denaro, dell' ammontare di 20 mila euro, al quale possono partecipare tutte le scuole pubbliche d' Italia. Ognuna può presentare il proprio progetto per una piccola ristrutturazione, un campetto di calcio, un impianto fotovoltaico, e il M5S lo finanzia con i soldi accantonati nel fondo in cui vengono versate le quote di stipendio a cui i «portavoce del popolo» grillini hanno rinunciato.
Tutto normale, persino encomiabile, se non fosse per un «dettaglio»: i progetti devono essere inseriti su Rousseau, cioè la piattaforma che controlla il partito italiano di maggioranza relativa. E il capo di Rousseau è Davide Casaleggio, il quale è al tempo stesso il capo della srl privata Casaleggio Associati. Non solo. I progetti delle scuole inseriti su Rousseau «votati dagli iscritti al M5S su base regionale, vengono finanziati in base alle preferenze ricevute».
Ciò significa che un progetto vince se prende più voti, e può prendere più voti se alla piattaforma Rousseau si iscrivono più persone. Quindi, anche i docenti, gli studenti e i loro familiari. Tutti su Rousseau. Con le scuole che sulle proprie pagine Facebook invitano a fare esattamente questo.
Il caso, sollevato dal deputato della Lega Rossano Sasso e da Alessio Dipalo, speaker di una delle più ascoltate emittenti pugliesi, Radio Regio Stereo, è partito dalla scuola «Manzoni» di Mottola (Taranto). Quando Sasso ha chiesto al ministro dell' Istruzione, Azzolina - che si è fatta fotografare a Biella nell' atto di inaugurare proprio questa iniziativa -, di risponderne in Parlamento, a Mottola si sono affrettati a cancellare il post (ma c' è lo screenshot).
Era già tardi. In 38 scuole, al Nord e soprattutto al Sud, da Cuneo a Mazara del Vallo, da Battipaglia ad Angri a Torre del Greco, ma anche a Roma e ad Assisi, i post erano gli stessi: «Iscrivetevi e votate il progetto su Rousseau». Con tanto di simbolo del partito M5S sulla pagina Fb della scuola.
Per Sasso, «è una vergogna e dovrebbe muoversi la magistratura». Per Rousseau non lo sappiamo: loro con i giornalisti non parlano di certi argomenti. Mentre i parlamentari del M5S, Gianluca Vacca, ex sottosegretario all' Istruzione nel Conte I, e Paolo Lattanzio hanno pubblicamente condannato l' operazione.