Francesco Borgonovo per la Verità
Gianluca Pistore è un giovane divulgatore scientifico che ha appena dato alle stampe un libro sul coronavirus, il cui sottotitolo è piuttosto esplicativo: «La Terza guerra mondiale è contro un nemico invisibile». In effetti è una pubblicazione interessante, che contiene numerose informazioni sull' epidemia in corso. Ma ancora più interessante è il fatto che il volume si può fregiare di una prefazione firmata da Walter Ricciardi.
Cioè il «membro italiano del comitato esecutivo dell' Oms e consigliere del ministro Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali».
Il giovane divulgatore Pistore spiega che il professor Ricciardi è stato molto gentile, e nonostante sia oberato di lavoro ha trovato il tempo di vergare alcune pagine introduttive. Nulla di eclatante dal punto di vista scientifico, intendiamoci. E nemmeno nulla di particolarmente originale, visto che nel suo testo Ricciardi ripete alcuni concetti che da tempo gli sentiamo esprimere. Tuttavia, il risultato finale provoca sensazioni - come dire - leggermente sgradevoli. Lo scopo del libro di Pistore, infatti, è quello di fare chiarezza e di combattere le proverbiali «fake news» sull' epidemia.
Ed è qui che interviene Ricciardi. Il superconsulente governativo spiega che che il virus «si trasmette da soggetti asintomatici apparentemente sani, prima dell' esordio sintomatico, durante la malattia conclamata e persino dopo la guarigione clinica. Solo un esercito ben organizzato che affronti tutte le fasi di questa potenziale contagiosità può vincerlo e, a tutt' oggi, questo esercito non c' è, o almeno non si è ancora organizzato».
Giusto: che l' organizzazione manchi lo abbiamo notato anche noi. Ma Ricciardi prosegue: «Tutta l' umanità è schierata contro il virus, ma questa compagine appare ancora confusa, disorientata e certamente non compatta». Il professore ha colto nel segno.
walter ricciardi giovane attore
Siamo confusi, disorientati, non siamo compatti. E dire che, insiste Ricciardi, «le avvisaglie c' erano tutte, erano anni che molti di noi dicevano che il mondo non era preparato per una pandemia da virus a trasmissione respiratoria».
Beh, ma se queste avvisaglie c' erano, come mai il governo è rimasto imbambolato per settimane? Sarebbe interessante saperlo. Il problema vero, tuttavia, secondo Ricciardi non riguarda la risposta fornita dai politici e dagli amministratori. No, se non eravamo preparati la colpa è dei cittadini. Pensate, prima dell' epidemia c' erano addirittura «alcune frange» di persone che si opponevano «anche ai vaccini già disponibili per malattie terribili ancora presenti, anche se scarsamente visibili, proprio per ciò che i vaccini avevano fatto». Cosa c' entrino i no vax con il Covid-19 non è proprio chiarissimo, ma Ricciardi tira dritto: «Io stesso, nel supportare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nell' iter per l' approvazione del decreto sull' obbligatorietà delle vaccinazioni dell' infanzia, ero stato oggetto di critiche dai cosiddetti antivax e persino da presunte organizzazioni per la difesa dei cittadini, per fare "terrorismo psicologico"».
walter ricciardi giovane attore 1
Che il nostro consulente ce l' avesse con i no vax era noto da tempo. Ma resta ancora oscuro il legame fra tutto questo e il disorientamento di cui gli italiani sono preda in questi giorni. Dopo tutto, il vaccino contro la malattia che ci sta flagellando ancora non c' è.
Eppure Ricciardi non demorde, e finalmente arriva al cuore della questione. Se siamo giunti all' epidemia impreparati e se oggi ci troviamo confusi e non compatti, dipende dal fatto che siamo un popolo di ignoranti. Lo dice pure il titolo di un articolo dell' Huffington Post che il professore ha diffuso su Twitter nei giorni scorsi: «Complottismo e analfabetismo funzionale, un mix più pericoloso del virus».
Ricciardi approfondisce il concetto nella sua introduzione al libro di Pistore: «Una delle motivazioni di questi comportamenti irrazionali è la profonda ignoranza che attanaglia fasce importanti di popolazione, in Italia, purtroppo, la stragrande maggioranza», dice. Il superconsulente continua raccontando che fu Tullio De Mauro in persona a introdurlo «per la prima volta al concetto di "analfabetismo funzionale" che tra i primi aveva definito e studiato. Quando mi disse che secondo lui l' 80% degli Italiani poteva essere incluso nella categoria di chi "sa scrivere e leggere, ma non è in grado di comprendere testi di medio-alta complessità" rimasi incredulo», dice Ricciardi. E aggiunge: «È a lui che pensai, molti anni dopo, quando i primi studi strutturati sull' argomento confermarono drammaticamente la percentuale, aggravandola ulteriormente nella categoria dell' analfabetismo scientifico».
WALTER RICCIARDI NE L ULTIMO GUAPPO
Ora, Ricciardi è liberissimo di condurre tutte le battaglie contro i no vax che vuole. Ma nel momento in cui parla - per altro da consulente del governo - di Coronavirus e di ciò che ha provocato a casa nostra, dovrebbe per lo meno avere un po' più di rispetto. Certo, oggi siamo «disorientati». E se ci troviamo in questa situazione è per colpa di un governo che continua a darci indicazioni assurde, non è in grado di risolvere i problemi della popolazione e troppo spesso ci ha lasciato in balia di esperti che mutavano continuamente opinione, compreso lo stesso Ricciardi. E adesso costui ha il fegato di venirci a dire che siamo un popolo di ignoranti e per questo non abbiamo saputo fronteggiare il virus?
Faccia così, caro Ricciardi.
Si dimetta da consulente e torni a insegnare. Almeno così salverà qualche italiano «analfabeta» e, finalmente, si renderà utile.
RICCIARDI
“L’epidemia in Lombardia non è mai finita, anche in Piemonte. Stiamo parlando ancora di numeri a 3 cifre”. Walter Ricciardi, consigliere del Ministero della Salute per l’emergenza coronavirus, durante il webinar “Il futuro delle politiche sanitarie in Italia e in Europa” ha dichiarato che in Italia c’è un “caso Lombardia, e probabilmente anche un caso Piemonte. In altri Paesi, con questi numeri, sarebbero tornati al lockdown”. A peggiorare la situazione avrebbero contribuito i “tagli brutali al sistema sanitario nazionale”.
Visti i numeri, Ricciardi sostiene che la via ideale per realizzare la Fase 2 siano aperture differenziate, a seconda del quadro epidemiologico delle regioni: ”È stata da sempre la mia linea. È ovvio che le decisioni si devono basare sulla situazione epidemica. Se tu hai una situazione sotto controllo, con zero casi in alcune regioni, e queste regioni sono a centinaia di km di distanza dalle zone in cui c’è alta circolazione del virus, perché devi tenere bloccate le fabbriche, gli esercizi commerciali o perfino le scuole?”.
Sul tema di un possibile vaccino contro il coronavirus, Ricciardi è sicuro che “l’anno cruciale è il 2021”. In quel caso, sarà fondamentale avere la capacità di distribuirlo a tutti.
Il consigliere del Ministero ha sottolineato lo sforzo della comunità scientifica: “A marzo avevamo 20 gruppi di ricerca, ormai ce ne sono più di 100 nel mondo” che stanno lavorando a un vaccino. “La settimana scorsa la Commissione europea ha raccolto 7,5 miliardi di euro per metterli a disposizione. E stamattina alla riunione dei ministri della Salute del G7, su spinta italiana, francese e tedesca, è stato ribadito che questo è un bene pubblico”.