"TANTE DI NOI HANNO RADDOPPIATO LA TERAPIA DI PSICOFARMACI PER NON PENSARE" - LE DRAMMATICHE TESTIMONIANZE DELLE DETENUTE NELLE CARCERI ITALIANE NEL LIBRO “TUTTE LE COSE CHE HO PERSO” DI KATYA MAUGERI: “CI LAVIAMO LA FACCIA DOVE PULIAMO I PIATTI E NON ABBIAMO IL BIDET, NONOSTANTE SIA PREVISTO PER LEGGE. NESSUNO FA NIENTE PERCHÉ SIAMO POCHE E, SE NON SI ARRIVA AL NUMERO PER FORMARE UNA CLASSE DI STUDIO, CI SPEDISCONO A FARE L’UNCINETTO” - E IL 64% SI RIFUGIA NEGLI PSICOFARMACI PER “ANESTETIZZARSI” E…

-

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Salvo Palazzolo per “la Repubblica”

 

donne in carcere 8 donne in carcere 8

«Noi stavamo in quattro — racconta la giovane donna appena uscita dalla cella numero 8 di Rebibbia — ci muovevamo fra due letti a castello di colore celeste sbiadito, un tavolo, gli sgabelli, i pensili, un water e un lavandino che utilizzavamo sia per lavare i piatti che il viso». Una sua amica, che di celle ne ha vissute tante durante la detenzione, si è sempre battuta per avere il bidet: «Il 60 per cento delle detenute italiane non lo ha, nonostante sia previsto dalla legge », spiega. «E non è certo un lusso, vorrei ricordare, le donne sono più a rischio degli uomini di sviluppare un’infezione urinaria, soprattutto nel periodo delle mestruazioni hanno una maggiore necessità di igiene intima».

 

tutte le cose che ho perso katya maugeri tutte le cose che ho perso katya maugeri

Ma nelle quattro carceri italiane che ospitano esclusivamente donne (599) il bidet continua ad essere un lusso. Così come nelle 44 sezioni femminili dei penitenziari dove si trovano le altre 1779. […]

È un grido disperato quello raccolto dalla giornalista catanese Katya Maugeri, che ha incontrato alcune detenute uscite dal carcere romano di Rebibbia per un progetto di ricerca sulla vita delle donne dietro le sbarre. Ne è nato un libro (“Tutte le cose che ho perso”, appena pubblicato da Villaggio Maori edizioni) che è un atto d’accusa contro il sistema carcerario italiano.

 

[…] «Del carcere femminile se ne parla poco e male — dice una di loro — i piccoli numeri che siamo non fanno testo e nessuno fa niente. Se sei forte ce la fai, altrimenti entri a testa bassa, da vittima, ed è lì che inizia davvero la tua prigione». Quando si intravede il fondo, le detenute scoprono “la soluzione”. «Meglio anestetizzarti per sospendere il pensiero, perché se pensi impazzisci — è drammatico questo racconto — In carcere lo chiamavamo il carrello della felicità: tre volte al giorno, a volte quattro, passano gli infermieri per la distribuzione dei farmaci».

donne in carcere 9 donne in carcere 9

 

L’ultima indagine dell’associazione Antigone rivela che quasi il 64 per cento delle donne detenute fa uso di farmaci per il trattamento di disturbi psichiatrici o neurologici.

«Insieme alla tossicodipendenza, il disagio psichico è la seconda causa di suicidio femminile dietro le sbarre», spiegano i volontari.

 

donne in carcere 10 donne in carcere 10

[…] Le donne a Rebibbia chiedevano più visite della ginecologa: «Per fare esami di routine come il Pap test, la mammografia, lo screening globale. Esami che non possono diventare un lusso».

 

Nel carcere italiano maschiocentrico nell’anima, è difficile pure far partecipare le donne ad attività e progetti: «In alcune sezioni mancano anche le attività scolastiche, perché non ci sono i numeri minimi necessari per comporre una classe», denuncia la ricerca di Katya Maugeri.

 

donne in carcere 2 donne in carcere 2

E allora le detenute devono accontentarsi di fare lavori a maglia o all’uncinetto per riempire in qualche modo il tempo sospeso del carcere: «Attività figlie di una visione stereotipata e patriarcale secondo cui le donne possono e devono svolgere solo questo genere di mansioni», protesta un’ex detenuta. […] Sulle donne dietro le sbarre c’è insomma una grande approssimazione: rappresentano solo il 4,2 per cento della popolazione carceraria, ma non possono essere certo trascurate.

donne in carcere 3 donne in carcere 3

«[…] tante di noi hanno raddoppiato la terapia di psicofarmaci per non pensare. Ma le pillole non possono essere la soluzione per vivere qui dentro».

donne in carcere 4 donne in carcere 4 donne in carcere 7 donne in carcere 7 donne in carcere 5 donne in carcere 5 donne in carcere 6 donne in carcere 6 donne in carcere 1 donne in carcere 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…