"IN TANTI MI INSULTANO E MI ACCUSANO DI AVER ROVINATO UNA PERSONA" – GRETA BECCAGLIA PARLA DOPO LA CONDANNA A UN ANNO E MEZZO DI CARCERE DEL RISTORATORE ANDREA SERRANI CHE LE DIEDE UNA PACCA SUL CULO FUORI DALLO STADIO DI EMPOLI: “CONTINUO A RICEVERE MESSAGGI DI PERSONE, ANONIME, CHE MI ACCUSANO DI ESSERE UNA RAGAZZA CATTIVA, SENZA CUORE. DICONO CHE LA COLPA È MIA PERCHÉ MI SONO MESSA TROPPO IN MOSTRA, SCRIVONO CHE LUI VOLEVA SCHERZARE. HO RICEVUTO MINACCE: IN UNA MISSIVA ERA STATA ALLEGATA LA FOTO DI UN UOMO NUDO..."

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Marco Gasperetti per il “Corriere della Sera”

 

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Greta ha vinto la sua battaglia. «Che non è soltanto mia ma di tutte le donne. Nessuno ha il diritto di violare i nostri diritti, di considerare il nostro corpo come un trofeo; nessuno deve più umiliarci, denigrarci, considerarci un oggetto. Nessuno», dice e quasi si commuove.

 

«Nessuno», stavolta, ha anche un nome: si chiama Andrea Serrani, 47 anni, ristoratore della provincia di Ancona. È stato appena condannato a 1 anno e mezzo di carcere per violenza sessuale (pena sospesa con obbligo di frequentare un corso di riabilitazione psicologica) nei confronti di Greta Beccaglia, 28 anni, giornalista sportiva che lo scorso anno durante una diretta tv al termine della partita tra Empoli e Fiorentina fu palpeggiata da Serrani, tifoso viola.

 

GRETA BECCAGLIA GRETA BECCAGLIA

Lei non riuscì neppure a difendersi. Umiliata e mortificata, con il microfono in mano e la videocamera che aveva filmato la violenza, disse all'uomo che questa cosa proprio non la doveva fare.

 

Il tribunale di Firenze, con rito abbreviato, ha anche condannato il tifoso a pagare 10 mila euro di provvisionale alla giornalista e 5 mila euro all'Ordine dei giornalisti e Fnsi (il sindacato dei giornalisti) che si erano costituiti parte civile. È una sentenza innovativa che, dicono gli esperti, farà giurisprudenza.

 

Soddisfatta della sentenza?

«Sì, sono contenta, non solo per me ma per tutte le donne. Però i soldi non li voglio, neppure un centesimo. Andranno a una onlus che combatte per i diritti violati delle donne in tutto il mondo. C'è da fare moltissimo e sarà un piccolo ma sincero contributo».

 

Lei l'ha perdonato?

PACCA SUL CULO A GRETA BECCAGLIA - MEME PACCA SUL CULO A GRETA BECCAGLIA - MEME

«Non è importante che io lo perdoni. È lui stesso che deve perdonarsi. Mi ha sorpreso alle spalle, ha sputato sulla sua mano e mi ha palpeggiato, un atto terribile, di estremo maschilismo. Spero che abbia capito il male che mi ha fatto, e che questa condanna sia di esempio. Confido che finalmente una donna possa essere libera di fare il suo lavoro senza essere molestata. Non provo odio nei suoi confronti, solo tristezza».

 

Le ha chiesto scusa?

«Non personalmente, non ci ho mai parlato. So che lo ha fatto in televisione, ma non mi interessa. Vorrei invece che ciò che è successo serva a far capire a lui e a tanti altri che toccare, oltretutto con violenza, il sedere a una donna, è un gesto abominevole e non un atto goliardico. Non c'è niente di allegro, nulla di carnevalesco. È solo un atto di terribile umiliazione. Una violenza».

 

C'è chi non lo ha ancora capito?

«Tanti, un esercito. Continuo a ricevere messaggi, anche in questo momento, di persone, anonime, che mi accusano di aver rovinato una persona, di essere una ragazza cattiva, senza cuore. Dicono che la colpa è mia perché mi sono messa troppo in mostra, scrivono che lui voleva scherzare. Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo. La colpa è sempre delle donne».

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Ha ricevuto anche minacce?

«Sì, purtroppo, molte e odiose. Anche contro la mia famiglia. In una missiva era stata allegata la foto di un uomo nudo. Ne ricevo continuamente ancora oggi. Ma resisto, non mi piego. Sono forte, come mia mamma Ingrid».

 

Che le ha detto la mamma?

«Mi ha abbracciato. Mi ha detto di essere felice e di stare serena dopo aver sofferto tanto. "Brava Greta non hai avuto paura e hai dato un buon esempio alle donne che lottano", mi ha sussurrato. Ma io non voglio essere considerata una paladina. Ho fatto solo il mio dovere di donna e di giornalista. Ho avuto anche la fortuna di avere un compagno fantastico, mi ha aiutato molto, mi ha dato ancora più forza».

 

E lui come l'ha presa?

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«Mi è sempre stato vicino, ha capito che la mia battaglia non era per odio e peggio per soldi che, ripeto, andranno tutti la beneficienza. Lui non toccherebbe mai una donna. Penso che sia l'esempio di un nuovo inizio».

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