Felice Manti per “il Giornale”
L'amore vince su tutto tranne che sui codici etici delle aziende? Li chiamano no fraternization policy, e sembra di sentirli, i capoccia degli uffici del personale, arringare i neo assunti: do not fraternize with your colleagues. E non si parla di relazioni extraconiugali, scappatelle, rapporti mordi e fuggi o extramarital affairs.
Quelli sono quasi quasi tollerati, perché l' amore - quello vero - sballa i rapporti, scatena invidie e soprattutto mette in discussione l' autorità del capo. In America le nuove streghe si chiamano gossip, backstabbing (pugnalare alle spalle) e pillow talking, le conversazioni a letto dopo il rapporto sessuale, quando non ci sono più filtri e si confessano i segreti (di lavoro) più inconfessabili. E quindi molte aziende cercano di cautelarsi.
Nella liberal Silicon Valley chi lavora per Facebook o Google deve comunicare ai manager eventuali love contracts: l' idea è evitare i famigerati «conflitti di interessi». C' è un codice da rispettare, tipo chiedere - una e una volta sola - di uscire insieme. In caso di no, ogni altra insistenza è considerata molestia.
È il frutto amaro del #MeToo. Secondo chi ha vissuto un love affair in ufficio l' amore al lavoro è un guaio perché alimenta l' incostanza, la cattiveria e la morbosità, ma soprattutto «ruba» almeno un' ora al giorno di produttività, trascorsa invece a spiare gli spostamenti del partner.
Secondo un' altra ricerca di Glassdoor almeno un terzo degli intervistati tra uomini e donne (il 37 per cento) ha avuto una storia con un/una collega, uno su 10 ammette di avere fatto l' amore sul posto di lavoro (mentre uno su cinque ci ha pensato), quasi la metà sogna di avere una relazione con un/una collega anche se dopo si sentirebbe almeno in imbarazzo.
E in Italia? Non ci sono (ancora) casi come quello del ceo di McDonald' s Stephen J. Easterbrook che ha perso il posto perché ha una relazione (stabile) con una sua dipendente, o come il top manager Intel Brian Krzanich, fatto fuori perché aveva nascosto un flirt tra le scrivanie. Ma si può condizionare l' amore vero a una firma? Si può silenziare il cuore in nome di un codice etico? Probabilmente no, anche se forse la verità è molto più triste: passiamo più tempo in ufficio che a casa. E questo ha rovinato più matrimoni di quelli che ha salvato.
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