Roberto Orecchia (Direttore Scientifico Istituto Europeo di Oncologia) per Agi.it
JEFFREY C HALL MICHEAL ROSBASH MICHAEL W YOUNG
L’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina agli scienziati che hanno spiegato i meccanismi del ritmo sonno-veglia, noto anche come ritmo circadiano, conferma l’importanza dello stesso nel controllare molti aspetti del nostro metabolismo. Molti dei processi cellulari e delle funzioni del nostro organismo sono infatti influenzati dall’alternanza del giorno e della notte e le variazioni di questo equilibrio possono determinare conseguenze significative.
I turni di notte favoriscono il tumore al seno In ambito oncologico esistono da tempo varie segnalazioni su questo, tanto che già dal 2007 l'International Agency for Research on Cancer (lo IARC) di Lione aveva inserito il lavoro su turni che comportano un’alterazione del ritmo sonno-veglia come un fattore favorente lo sviluppo dei tumori. Nel 2010 questa possibilità era stata confermata come “possibile”, e quindi con un livello di evidenza non completamente realizzato, ma meritevole di attenzione. Ulteriori segnalazioni sono state prodotte più recentemente, ed hanno riguardato in particolare una maggior incidenza, fortunatamente assai limitata, di tumore della mammella in una popolazione di personale sanitario che prestava in modo continuativo lavoro notturno.
Anche il tumore al polmone è stato indiziato come favorito da questa alterazione del ritmo, sia per una aumentata incidenza che per una maggior aggressività dovuta ad un controllo a distanza sull’attività del fegato. Questi studi provengono da qualificate istituzioni, e quindi sono meritevoli di attenzione. Il meccanismo attraverso cui l’alterazione del ritmo circadiano favorirebbe lo sviluppo di tumori non è ancora stato chiarito. Le ipotesi vanno da una variazione della produzione di melatonina, un ormone che ha una influenza sul controllo delle cellule neoplastiche, o, ancora su alterazione di geni che regolano le attività circadiane, innescando quindi reazioni a cascata sui meccanismi di soppressione tumorale.
Lavorare sempre di notte fa male Alla luce di questo è quindi raccomandabile che alle problematiche del regolare ritmo sonno-veglia sia data l’importanza dovuta, da un lato tutelando coloro che per ragioni lavorative sono soggetti ad importanti variazioni dello stesso, garantendo gli opportuni intervalli tra i turni notturni e limitandone il periodo eccessivo, dall’altro, che coloro sono per necessità lavorative siano comunque nella condizione di dover affrontare queste variazioni, svolgano comunque una azione individuale di prevenzione primaria rispetto ai tumori potenzialmente implicati, e quindi astenersi dal fumo, fare una vita attiva e non alterare eccessivamente il peso corporeo.
Occorre ricordare che l’origine dei tumori è per definizione multifattoriale, ed è la combinazione di molti di questi fattori che può determinare l’inizio della malattia ed il suo sviluppo. Quindi il decalogo della prevenzione è da tenere in debita considerazione, sempre e comunque, soprattutto quando le attività del nostro lavoro ci obbligano a correre qualche rischio in più.