1 – CAOS INPS: SUL BONUS DA 600 EURO CAMBIA TUTTO. A A CHI SPETTA
Entra in vigore, dopo tre giorni dal varo in Consiglio dei ministri, il decreto credito per fornire ossigeno alle imprese grazie a finanziamenti garantiti dallo Stato - attraverso Sace - fino a 400 miliardi di euro. Ed è subito polemica, perché il testo contiene, all'articolo 34, una precisazione sul bonus di 600 euro per autonomi e professionisti che chiarisce i destinatari, che sono solo gli "iscritti in via esclusiva agli enti di previdenza obbligatoria e non titolari di trattamento pensionistico diretto". Una precisazione che ha portato le casse a bloccare l'accoglimento delle domande e il pagamento di quelle accolte fin dal primo aprile.
Per i commercialisti si tratta di "una vicenda gravissima, l'ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all'universo dei liberi professionisti italiani", tuona Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale.
"Quando l'emergenza sarà finita si dovrà affrontare di petto il tema di una burocrazia eccessiva che imbriglia il Paese, i suoi cittadini e la sua economia - aggiunge - Avevamo duramente criticato il 'Cura Italia' per la clamorosa disparità di trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini professionali, ma quello che succede oggi lascia davvero senza parole".
Duro anche l'Enpam, che annuncia il blocco di 25.262 bonifici che stavano per essere inviati già da domani ai medici e agli odontoiatri: "Dobbiamo dire ai nostri iscritti che tutti i pagamenti sono congelati e che nella migliore delle ipotesi li riceveranno dopo aver integrato la domanda con un'ulteriore autocertificazione - spiega il presidente Alberto Oliveti -. Agli specializzandi e ai dipendenti, magari part time, che in questo momento stanno rischiando la vita, è andata anche peggio, perché per loro l'indennizzo di 600 euro è cancellato del tutto. Davvero un bel modo per ringraziare i medici e augurare loro buona Pasqua".
Procede invece l'Abi, che ha inviato a tutte le banche la circolare attuativa per l'elargizione dei prestiti alle imprese garantiti dallo Stato. "Noi avevamo già lavorato sulle bozze e questa notte abbiamo continuato a lavorare - assicura il presidente Antonio Patuelli -. Infatti già questa mattina tra le 8.30 e le 9 siamo in grado di far partire la circolare attuativa a tutte le banche. Non avviene mai una tempestività simile con invito ad immediata attuazione". Sace, da parte sua, è pronta ad attivare 'Garanzia Italia', nuovo strumento straordinario per sostenere le imprese italiane: potrà essere richiesto fino al 31 dicembre 2020 da qualsiasi impresa con sede in Italia indipendentemente dalla dimensione, dal settore di attività e dalla forma giuridica. Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate dalle imprese direttamente alle banche di riferimento, e successivamente sarà la stessa banca ad effettuare la richiesta di garanzia a Sace.
"Diamo atto al Governo e ai ministri Gualtieri e Patuanelli di aver conseguito un risultato importante sotto il profilo delle risorse e degli strumenti mobilitati a favore del sistema produttivo. Adesso è importante che queste risorse giungano con tempestività alle imprese", commenta il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, mentre è "molto critico il giudizio di Cna secondo cui "il testo non soddisfa l'urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima liquidità necessaria a far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti".
2 – FLOP INPS: BONUS A RILENTO E CIG IN RITARDO
Giacomo Amadori per “la Verità”
L' Inps non riuscirà a pagare entro il 15 aprile, al contrario di quanto annunciato da Giuseppe Conte, la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti collegata all' emergenza Covid 19. «Ho chiesto al ministero del Lavoro e all' Inps di mettere in campo uno sforzo straordinario affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima» aveva dichiarato il premier a fine marzo.
Meri sogni, soprattutto in considerazione di una struttura, quella dell' Inps, che al primo assalto per i bonus ha visto andare in tilt il proprio portale Internet. Una débâcle per cui i vertici dell' istituto si sono già completamente assolti, nonostante non sia ancora iniziato neanche il pagamento dei 600 euro per gli autonomi. Si sono perdonati in diretta ieri, durante una videoconferenza con tutti i dirigenti apicali.
La direttrice generale Di Michele ha voluto fare «un endorsement» a favore del direttore centrale Tecnologia informatica e innovazione, Vincenzo Caridi, il quale, a suo giudizio, non avrebbe nessuna responsabilità per quanto successo «perché sono solo due mesi che ricopre quell' incarico». Anche il presidente, Pasquale Tridico, ha rinnovato la fiducia a Caridi.
SOSTEGNO
Ma soprattutto ha voluto far sapere ai dirigenti che i giornali che lo danno in disgrazia sono mal informati: «Non solo il mio, diciamo, partito, ma anche tutte le forze di maggioranza hanno manifestato apprezzamento e dato sostegno alla mia persona e al ruolo che sto svolgendo», ha proclamato a petto in fuori. A questo punto ha preso la parola Caridi, che ha detto di non sentirsi responsabile di quanto successo perché aveva segnalato le criticità della struttura in occasione degli stati generali dell' informatica di circa un mese fa, dove aveva sottolineato la necessità di grossi interventi di potenziamento.
Viene spontaneo domandarsi: ma se Caridi riteneva che l' Inps avesse gravi limiti sul piano tecnologico, perché non ha dato l' allarme e il presidente non ha avvertito il governo di non essere in grado di gestire una situazione eccezionale? Comunque Caridi si è detto disponibile a fare da capro espiatorio e a rimettere il proprio mandato nelle mani dei vertici dell' istituto. Ma sarà difficile che succeda, visto che ieri il deputato di Fdi Giovanni Donzelli ha ricordato in Aula che Caridi, il quale nel suo pur ottimo curriculum indica solo all' ultimo rigo «buone conoscenze d' informatica anche in ambiente Web, social e mobile», sarebbe lì solo perché «amico di Stefano Buffagni», deputato grillino che «gestisce per Luigi Di Maio le nomine e i rapporti con i poteri forti».
PROCEDURE
Nella videoconferenza si è discusso anche del pagamento della cassa integrazione. Il governo, con l' ultimo decreto, ha semplificato l' iter burocratico per accedervi, ma la nuova procedura informatica che dovrà assorbire queste modifiche sarà in linea solo la prossima settimana.
«Credo che i soldi non arriveranno prima della fine del mese», calcola un dirigente dell' Inps. La cassa integrazione in deroga, prevista, per esempio, per le piccole imprese, richiede una trafila più farraginosa, con una triangolazione tra Inps, aziende e Regioni che necessariamente allungherà i tempi dei pagamenti, che avverranno, se tutto andrà bene, più o meno a inizio maggio.
SMANETTONI
Ma se per le Cig c' è da attendere, l' Inps ha deciso di fare nuovi investimenti nel settore informatico che già costa centinaia di milioni di euro ogni anno. Nei mesi scorsi, mentre era in atto la riorganizzazione-restaurazione dentro l' istituto, erano circolate molte voci su un ambizioso progetto di Tridico: affiancare il direttore centrale dell' informatica con un dirigente di seconda fascia esterno all' Inps con funzioni di innovation manager.
Qualcuno diceva che il nome sarebbe uscito dal cilindro della Casaleggio e associati. Il piano non si realizzò. Ma adesso, dopo la figuraccia del primo aprile, quando è andato in tilt il sito, Tridico è tornato alla carica e davanti al Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell' istituto, dopo aver riparlato di attacchi hacker, ha annunciato di voler assumere sei super esperti informatici come dirigenti esterni, commissariando di fatto politicamente Caridi.
Questi verranno selezionati inizialmente attraverso un interpello interno (c' è già chi scommette che andrà a vuoto) e poi rivolgendosi al mercato esterno (da pescare nell' universo della Casaleggio e associati?). Tridico ha anticipato che le nuove professionalità costeranno all' ente circa 160.000 euro l' una (per un totale di quasi 1 milione di euro di stipendi). «Qualsiasi investimento in innovazione è sempre benvenuto», ha commentato con La Verità il presidente del Civ, Guglielmo Loy. «Ma gli effetti non saranno a breve termine e quindi prima di acquisire nuove funzioni (persone e software) bisogna verificare che la struttura sia in grado di reggere il peso delle novità». Sempre con il Civ, Tridico ha detto che l' Inps gestirà l' eventuale «reddito d' emergenza» (un reddito di cittadinanza allargato), ma che avvertirà il governo che ci vorrà almeno un mese per pagare.
NUOVO CDA
Intanto il prossimo 15 aprile si insedierà il nuovo Cda, dove tra le altre cose si dovrebbe discutere anche la decadenza del direttore generale, come previsto dal decreto di nomina del ministro del Lavoro. Chissà se la Di Michele verrà confermata d' ufficio.
Del nuovo consiglio d' amministrazione farà parte anche Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, i professionisti che, insieme con i commercialisti, assistono le aziende nel rapporto con l' Erario e l' istituto previdenziale. E proprio l' Associazione dei consulenti del lavoro (il sindacato unitario della categoria) ha inviato a Tridico una lettera, firmata dal presidente Dario Montanaro, che suona come un ben servito.
I consulenti sono infuriati (come anche i patronati) e accusano l' ente di non aver previsto le conseguenze della tragedia sul sistema previdenziale e di aver condiviso con il governo la decisione di utilizzare una pletora di ammortizzatori sociali «nati nel 1975 per affrontare un' epidemia del 2020», al posto, per esempio, di un più agile «unico ammortizzatore sociale emergenziale Covid-19». Quindi Montanaro pone una domanda retorica: noi eravamo pronti a sostenere gli impegni da professionisti e intermediari dell' Istituto, ma voi eravate pronti?
FURIBONDI
La risposta è nella lettera: «Le garantisco che, in tutti noi, si è fatta strada la consapevolezza che non eravate pronti e se mai qualche dirigente si fosse posto gli interrogativi di cui sopra, noi oggi non saremmo così furibondi». E furibondi viene scritto in maiuscolo. Segue quest' altro attacco: «Due potrebbero essere le chiavi di lettura di cotanto disastro: la sottovalutazione delle purtroppo assai prevedibili difficoltà di tenuta dei sistemi tecnologici dell' Inps o l' incapacità di farlo. A Lei (Tridico, ndr) la scelta del male minore...». Infine l' associazione dei consulenti elenca una serie di richieste e soluzioni, seguite da questo consiglio: «La invitiamo a non sottovalutare le nostre richieste poiché, in difetto, saremo costretti a interessare ogni organismo deputato a verificare». Il messaggio è chiaro: siamo disposti a rivolgerci anche alla magistratura. Nella lettera, tra le righe, compaiono pure le possibili contestazioni: «interruzione di pubblico servizio» e «omissione di atti d' ufficio». Forse Tridico farebbe bene a non assolversi con tanta velocità.
PASQUALE TRIDICO NUNZIA CATALFO il sito dell'inps in tilt