Da www.ispionline.it – 9 novembre 2023
ALI KHAMENEI IN PREGHIERA PER LA FINE DEL RAMADAN
L’Iran è uno dei principali paesi coinvolti, anche se indirettamente, nell’escalation tra Hamas e Israele. Teheran è stato spesso accusata di aver contribuito all’organizzazione dell’operazione del gruppo palestinese del 7 ottobre, e alcune settimane dopo l’attacco l’esercito israeliano ha affermato di avere prove del “coinvolgimento” dell’Iran.
Dal canto loro, le autorità iraniane, pur rimarcando il diritto alla resistenza dei palestinesi e accogliendo di buon grado l’iniziativa militare contro Israele, hanno sempre negato fermamente un coinvolgimento diretto, definendo queste accuse come politicamente motivate.
L’attuale sistema istituzionale iraniano, una Repubblica islamica nata dopo la rivoluzione del 1979, non riconosce la legittimità di Israele, con cui ha interrotto ogni relazione diplomatica.
Teheran è un importante punto di riferimento per moltissimi movimenti di ispirazione islamica – principalmente sciiti ma non solo – attivi in Medio Oriente, a cui fornisce sostegno politico, economico e militare. A partire dagli anni ‘80, infatti, l’Iran ha favorito la nascita e la crescita di movimenti e milizie all’interno della regione che poi sono confluite in una variegata “costellazione regionale”, composta sia da milizie e movimenti politici sia da veri e propri governi – come la Siria di Bashar al-Assad.
Chi fa parte della rete dell’Iran?
Nella rete sostenuta da Teheran, che spesso si autodefinisce come “Asse della resistenza”, figurano soprattutto, ma non solo, realtà legate all’islam sciita. Le autorità religiose dell’Iran, la cui popolazione è in stragrande maggioranza sciita, hanno sempre rivestito un ruolo chiave per questa confessione. Ma a dispetto delle differenze di confessione, anche attori di ispirazione sunnita – come Hamas – sono legati strategicamente e politicamente all’Iran.
Hezbollah
ebrahim raisi con il presidente azero ilham aliyev
Il partito-milizia libanese Hezbollah, nato nell’ambito della guerra civile che negli anni ’70 e ’80 ha sconvolto il Paese dei cedri, è da sempre legato all’Iran e soprattutto al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC), che ne ha addestrato le prime unità durante la guerra civile libanese.
Il “Partito di Dio” – significato letterale di Hezbollah – ha combattuto fin dalla sua fondazione contro Israele, che fino al 2000 ha occupato militarmente il sud del Libano. Dopo un breve ma devastante conflitto nel 2006, Hezbollah e Israele hanno raggiunto un cessate il fuoco, che però è spesso interrotto da attacchi e bombardamenti.
proteste a ramallah dopo l uccisione di saleh al arouri
A seguito dello scoppio del conflitto civile siriano, durante il quale ha sostenuto il governo di al-Assad (che pure fa parte dell’Asse della resistenza), il gruppo ha incrementato il suo ruolo regionale. Oggi le capacità militari di Hezbollah sono più simili a quelle di un esercito che a quelle di una semplice milizia.
Milizie in Iraq
Dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003, l’Iran ha acquisito un ruolo di primo piano anche in Iraq dove esistono milizie legate a Teheran che hanno assunto un ruolo anche a livello parlamentare. Le Unità di mobilitazione popolare (PMU) sono ad oggi un ombrello composta da circa 67 diverse fazioni armate, con circa 230mila combattenti.
Sono quasi tutte di fede sciita, ma includono anche una rappresentanza musulmana sunnita, cristiana e yazida. Sono nate nel 2014 su impulso di Ali al-Sistani, il più importante religioso sciita del paese, la cui autorità per molti è superiore anche a quella della guida suprema iraniana Ali Khamenei, e hanno avuto un ruolo cruciale nella guerra contro il sedicente Stato islamico (ispirato all’islam sunnita radicale). Considerate vicine all’Iran, fazioni delle PMU hanno comunque dato prova negli anni di una certa autonomia strategica, soprattutto sul fronte interno.
Houthi in Yemen
Ali Khamenei Ismail Haniyeh e due leader di hamas
Con il termine Houthi si indica il movimento yemenita chiamato ufficialmente Ansar Allah. Si tratta di un’organizzazione politica e militare di fede sciita ma di confessione zaidita (l’islam iraniano è invece duodecimano).
Emerso dal governatorato di Sa’ada durante gli anni ’90, il movimento Houthi – che ha preso il nome dalla famiglia che lo guida – svolge un ruolo centrale nella guerra in corso in Yemen, che li vede contrapposti a una coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita, storico rivale regionale dell’Iran e paese che ospita i luoghi sacri dell’islam (La Mecca e Medina). Pur mantenendo una ampia autonomia operativa, il movimento Houthi ha stretto negli anni rapporti molto intensi con l’Iran, soprattutto in ottica anti-saudita.
JAWAD HASSAN TAWIL CON HASSAN NASRALLAH
Hamas e Jihad islamico
Uno degli obiettivi dell’Asse della resistenza è l’opposizione a Israele. L’avanguardia dell’Asse utilizzato dall’Iran per opporsi al nemico israeliano è costituita di due gruppi armati palestinesi: Hamas e il Jihad islamico palestinese che operano in Cisgiordania e Libano, ma soprattutto nella Striscia di Gaza. Si tratta di due movimenti sunniti, utili alla rete di Teheran proprio per la loro lotta aperta a Israele, come l’escalation iniziata il 7 ottobre ha recentemente dimostrato.
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