Cesare Giuzzi per corriere.it
La colata di fango e alberi ha inciso nel costone l'immagine di un cobra che apre le sue fauci verso la Madonna del Monte. La cascata di fango è scesa avvolgendo le sue spire intorno al bosco. Trecento, forse 400 metri di un unico fronte. Hanno travolto le pile centrali del piccolo viadotto dell'autostrada Torino-Savona, il primo che si incontra lasciandosi il mare alle spalle.
Il torrente di terra ne ha spazzato via trenta metri. L'asfalto è ancora intatto, in un unico blocco con le due carreggiate che correvano verso il Piemonte. È quindici metri più sotto, poggiato al costone di bosco, come se l'impeto della frana avesse adagiato quelle migliaia di tonnellate di calcestruzzo a una riva dal fiume di fango. Dall'alto i due guardrail ancora intatti sono incurvati nel vuoto dal loro peso. Non ci sono auto, almeno non se ne vedono. E anche se di notte i vigili del fuoco ancora scavano, si può sperare che non ci siano vittime nel bilancio finale dell'ennesima tragedia che colpisce la terra fragile di Liguria in una ordinaria domenica da allarme rosso dopo sette giorni di pioggia senza pause. Una tragedia che riporta negli occhi il Ponte Morandi, le sue 43 vittime e l'identico vuoto lasciato dai piloni crollati.
Le voci
Daniele Cassol, vigilante di 56 anni, era in autostrada e il ponte se l'è visto cadere davanti. Erano le 14 passate da qualche minuto, pioveva. «Ero in fase di sorpasso, ho visto una persona che sbracciava. Mi sono voltato e ho visto tutto nero. Il viadotto non c'era più, mi sono fermato sul baratro». Alle sue spalle c'era un pullman carico di viaggiatori, anche lui fermato dallo sbracciare degli automobilisti. Tra questi c'era Franco Spano di Albisola che doveva raggiungere Cadibona per andare dal figlio, ma un altro smottamento qualche ora prima ne aveva bloccato la strada.
Lui allora ha imboccato la A6, unica via per salire verso monte, e s'è trovato tra i primi testimoni del crollo. In un video, girato prima che i soccorsi arrivassero, si sporge insieme a un altro uomo fino all'orlo del precipizio d'asfalto cercando di scorgere auto o feriti. Ma si vede solo un cartello stradale rimasto conficcato nel fango. Qualche ora dopo lo racconta in diretta a Primocanale. «Per fortuna non c'era nessuno. L'autista di un camion s'è accorto che qualcosa stava succedendo, ma è riuscito a passare. Poi tutto è venuto giù».
Il tuono
SAVONA - IL CROLLO DEL VIADOTTO SULLA A6 PONTE
Dall'alto, dalla frazione della Madonna del Monte — una chiesa, un ristorante e poche case — hanno sentito come un tuono, poi è venuto già un pezzo di montagna. Il viadotto della «Madonna del Monte» è lungo una cinquantina di metri e dista meno di un chilometro dal casello di Savona. In quel tratto i due sensi di marcia si dividono. Verso la costa della montagna la carreggiata Nord, cinquanta metri più esterna quella diretta verso il mare. É rimasta intatta, come se nello spazio tra i due viadotti la frana di fango avesse perso il suo vigore. Il crollo ha interessato la pila centrale, ha spazzato via i quattro pilastri di cemento armato che sorreggevano l'impalcato. Nel punto dello sbalzo l'asfalto sembra quasi tranciato di netto.
le prime immagini del viadotto crollato a savona
Mentre due metri prima una vasta crepa longitudinale fa temere che lo smottamento possa ripartire. I vigli del fuoco hanno ispezionato per ore la cresta del fiume di fango e i boschi in cerca di possibili vittime. I cani da ricerca, gli stessi impiegati nel dramma del Morandi un anno e mezzo fa, non hanno fiutato tracce. Si lavora anche nella speranza di riaprire la A10 nelle prossime ore, almeno su una sola corsia per senso di marcia. I tecnici di Autostrada dei fiori spa, società del gruppo Gavio, stanno verificando la tenuta dei piloni del secondo viadotto. L'autostrada è vitale perché le provinciali nei dintorni sono quasi tutte chiuse o a corsie ridotte per frane e smottamenti.
La manutenzione
Il crollo è stato provocato dal fiume di fango in caduta, ma le indagini affidate ai vigili del fuoco di Savona, guidati dal comandante Emanuele Gissi, e alla polizia stradale, dovranno verificare anche lo stato di manutenzione del viadotto. Due anni fa il consigliere regionale dei 5 Stelle Andrea Melis aveva presentato un'interrogazione sullo stato dei ponti della Savona-Torino. In particolare del viadotto Bormida, poco più avanti, dopo che erano rimbalzate via social le foto dei piloni corrosi dalla ruggine. Autostrada dei fiori aveva replicato garantendo la massima sicurezza: «Dal 2013 sono stati investiti sulla tratta 280 milioni e posizionati sensori di movimento sui viadotti. Non sono mai stati segnalati pericoli».
SAVONA - IL CROLLO DEL VIADOTTO SULLA A6 le prime immagini del viadotto crollato a savona 4 IL PUNTO DOVE E' CROLLATO IL VIADOTTO A SAVONA le prime immagini del viadotto crollato a savona 1