L’UOMO DEI SEGRETI (E DELLE STRAGI) – E’ MORTO CARLO MARIA MAGGI, LEADER DI ORDINE NUOVO - RESPONSABILE DELLA CELLULA VENETA DELLA FORMAZIONE DI ESTREMA DESTRA, FU CONDANNATO ALL'ERGASTOLO PER LA STRAGE DI PIAZZA DELLA LOGGIA. ERA MEMBRO DELL'MSI DA CUI FU ESPULSO A FINE ANNI '60…

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Mario Consani per “il Giorno”

 

carlo maria maggi carlo maria maggi

Membro dell'MSI da cui fu espulso a fine anni '60 proprio per i suoi legami con le frange della destra più estrema, Carlo Maria Maggi fu condannato negli anni '70 a dodici anni di carcere per reato associativo e nel 1988 subì un' altra condanna a nove anni per ricostituzione del partito fascista. Assolto invece con sentenza definitiva anche per l' accusa di strage alla questura di Milano, quattro morti il 17 maggio 1973 dopo la commemorazione del commissario Luigi Calabresi.

 

Per la bomba di piazza della Loggia a Brescia, fu assolto per insufficienza di prove in primo grado e in appello, ma in quel caso provvide la Cassazione a ordinare un nuovo processo nel 2014. E nel successivo dibattimento Maggi venne condannato all' ergastolo, condanna confermata definitivamente dalla Suprema Corte un anno e mezzo fa. «Umanamente mi dispiace - dice Manlio Milani, presidente dell' Associazione familiari delle vittime di Piazza Loggia - ma resta l' amarezza perché non ha raccontato quello che poteva dei tanti misteri che lo hanno coinvolto».

 

carlo maria maggi carlo maria maggi

Medico di origini rodigine che per il mondo dell' estrema destra veneta degli anni '60 fu leader indiscusso, era un professionista stimato anche per la sua attenzione al sociale, vissuto nel culto della Repubblica di Salò e del nazismo. Dopo la doppia assoluzione Piazza Loggia, quando ormai nessuno più poteva immaginarlo a 41 anni dai fatti, i giudici della Cassazione furono invece categorici nelle motivazioni con cui ordinarono un nuovo processo. «Ingiustificabili e superficiali» - scrissero - le conclusioni assolutorie tratte per lui, nonostante la «gravità indiziaria» delle dichiarazioni di un pentito nei suoi confronti, che unite ad altri elementi finiscono per fornire una «visione complessiva» di «straordinaria capacità dimostrativa» delle accuse.

 

Lui si è sempre difeso da ogni accusa di tipo stragista scrivendo anche in un libro la sua verità contro quelle che riteneva le menzogne dei "pentiti", in particolare Carlo Digilio, l' esperto di esplosivi di Ordine nuovo che si auto-accusò anche per Piazza Fontana ed è stato ritenuto credibile dai giudici quando parlava di sé ma non quando chiamava in causa per Milano oltre a Maggi anche Delfo Zorzi - ora cittadino giapponese, all' epoca giovane camerata di Ordine nuovo - e Giancarlo Rognoni del gruppo La Fenice, entrambi assolti.

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