Chiara Baldi per "la Stampa"
Non ci sono manifestazioni di piazza, né scioperi, neanche picchetti e presidi. Chi chiede supporto psicologico lo fa un con un grido silenzioso di cui raramente il resto del mondo si accorge. È per loro che, allora, Davide Lazzari, presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, parla e avanza richieste «non più rimandabili».
«Già un anno fa, in piena prima ondata pandemica, avevamo chiesto un bonus affinché il sostegno alla salute mentale potesse concretizzarsi a fronte della crescente marea di disagio che il Covid stava creando. Andò male, perché il Governo optò per le assunzioni di psicologi che, però, non ci furono.
«E anche i 10 milioni di euro stanziati nel Dl Sostegni 2, di fatto, non sono mai arrivati», spiega Lazzari. Ora la richiesta di un fondo per il supporto psicologico potrebbe concretizzarsi grazie a un emendamento alla Manovra che dovrebbe essere approvato a giorni. A presentarlo un gruppo di deputate appartenenti a diversi partiti: dalla grillina Elisa Pirro alla presidente della commissione Salute del Senato, Anna Maria Parente di Italia Viva, passando per la dem Paola Boldrini e la senatrice di Leu Loredana De Petris, fino alla leghista Raffaella Marin e a Maria Teresa Bellucci di Fratelli d'Italia.
«Siamo ottimiste che l'emendamento possa essere accolto visto che stato presentato in modo trasversale», commenta De Petris. Che avverte: «Questo non sarà il solo provvedimento. Puntiamo a rafforzare i servizi di salute mentale e a introdurre gli psicologi nelle scuole, perché la pandemia ci ha mostrato quanto questa figura sia fondamentale».
La misura si chiama «Bonus Psicologo» e prevede lo stanziamento di un fondo di 50 milioni di euro per il 2022 così ripartito: 15 milioni come bonus di avviamento e altri 35 come bonus sostegno. La prima quota sarebbe destinata, con un contributo di 150 euro, agli over18 a cui ancora non è stato diagnosticato un disturbo mentale e che, parimenti, non hanno avuto accesso ad altre agevolazioni sempre in tema di salute mentale.
La seconda tranche, invece, sarebbe ripartita in base all'Isee: fino a 15 mila euro c'è un contributo di 1600 euro; tra i 15 mila e i 50 mila di 800 euro, mentre chi ha un reddito che va dai 50 ai 90 mila potrà contare su 400 euro. Nel 2020 i circa 120 mila psicologi presenti in Italia hanno avuto un incremento del 39 per cento di richieste.
I nuovi pazienti - secondo quanto elaborato dall'Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi su un campione strutturato di 5621 professionisti - sono soprattutto donne (in aumento del 37 per cento) e con meno di 35 anni. In particolare, sono i minori e i giovani tra i 18 e i 24 anni ad avere avuto maggior bisogno: nel primo caso l'incremento è stato del 31 per cento, nel secondo del 36. Ma anche la fascia tra i 25 e i 34 ha subito un duro colpo dalla pandemia (in crescita del 25 per cento).
«La pandemia - spiega Lazzari - ha impattato di più su disturbi di ansia, che hanno avuto un'impennata dell'83 per cento; depressione, su cui abbiamo registrato un più 72 per cento; ma anche problemi legati all'infanzia e all'adolescenza: nel primo caso ne soffre quasi un paziente su tre e nel secondo siamo a più del 60 per cento di richieste».
A questo si aggiungono altri due dati che fanno capire la necessità del «bonus psicologo»: gli oltre 5600 psicoterapeuti interpellati hanno rivelato che più di un paziente su cinque ha interrotto il trattamento per «motivi economici» e per la stessa ragione il 27,5 per cento dei potenziali pazienti - cioè persone che hanno contattato uno psicologo palesando la volontà di avviare un percorso - si è trovato a non poterlo iniziare.
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