Estratto dell’articolo di Federico Berni per www.corriere.it
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Due anni (pena sospesa) per il reato di peculato. L’ex senatore Paolo Romani, già ministro dello Sviluppo Economico tra il 2010 e il 2011 all’epoca del quarto governo di Silvio Berlusconi, […] ha chiuso con il patteggiamento la vicenda che lo vedeva accusato di peculato per aver sottratto dalle casse di Forza Italia, quando era a capo del gruppo parlamentare, una cifra pari a quasi 350mila euro, assieme al complice Domenico Pedico, imprenditore, che ha patteggiato un anno e nove mesi.
Un'indagine partita da alcune segnalazioni per operazioni sospette sui conti del partito, ed emersa a luglio 2022, quando il politico lombardo, interrogato dagli inquirenti, si era avvalso della facoltà di non rispondere. In quella dichiarazione aveva reso, tuttavia, dichiarazioni spontanee nelle quali aveva parlato di «assoluta buonafede» nella movimentazione dei fondi, che sarebbero serviti per anticipare spese a seguito del Patto del Nazareno del 2013.
La sentenza pronunciata giovedì 21 settembre dal gup Silvia Pansini prevede anche la confisca della somma di 345mila euro che era stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. Romani ha dunque scelto il patteggiamento, in continuazione con un’altra condanna, ancora per peculato, per aver dato il suo telefonino di servizio alla figlia, quando ricopriva l’incarico di assessore all’Urbanistica al comune di Monza.