Estratto dell'articolo di Carlo Ottaviano per “il Messaggero”
Come essere trendy e contemporaneamente antichi? In pieno Veganuary il gennaio vegano che da dieci anni viene promosso in tutto il mondo la cicoria ci viene d'aiuto. Tanto povera quanto usata nelle tavole gourmet, è la pianta selvatica più consumata dagli italiani. Perfino a dileggio degli sconfitti che si sa si fanno il fegato marcio. Cicoria nelle aree più popolari della Lombardia è ancora sinonimo di perdente da quando i milanesi sbeffeggiarono i francesi dopo averli fermati nella battaglia di Ariotta nel 1513.
«Zuchoria! Zuchoria!», urlavano, suggerendo una buona tisana di cicoria per restare sereni. Del resto e questo lo certifica la scienza tutte le erbe amare sono un toccasana antinfiammatorio e depurativo per intestino, fegato e reni. Quinto Orazio Flacco ne consigliava un consumo quotidiano e ancora prima gli egizi la usavano contro l'emicrania. Più corretto sarebbe parlare di cicorie, perchè sono tante. […]
VARIANTI
Restiamo su quella più popolare. «È ottima anche cruda in insalata suggerisce Dafne Chanaz in Il prato è in tavola edito da Terra Nuova se vogliamo approfittare a pieno delle sue proprietà. Per mitigarne il sapore amaro possiamo marinarla oppure abbinarla per contrasto alle note pungenti del crescione o della rucola e alla dolcezza delle mele e di altri frutti». Al Centro Sud si consuma quasi esclusivamente cotta in acqua e poi ripassata in padella. Con i fagioli in Abruzzo, con le fave in Sicilia e Calabria, oppure saltata con olio, formaggio e pangrattato.
Nel purè di fave pure in Puglia, dove si usa per cucinare l'agnello nel coccio. La minestra maritata a base di cicorie e condita con sugo di pollo, è un tradizionale piatto di festa popolare in Basilicata. Ovunque al sud è usuale l'abbinamento con il peperoncino. […]
AMORE
Insomma, un ingrediente multitasking, perfino per una cenetta a lume di candela, visto che recenti studi ipotizzano che l'acido cicorico sia addirittura un potente afrodisiaco. […] E forse, in tempi anche di ristrettezze economiche, non è una cattiva idea per il prossimo, ormai imminente, San Valentino (con, a chiusura, un buon tradizionale amaro ovviamente di cicoria).