SAPORE DI SALA - DEPOSITATE LE MOTIVAZIONI DELLA CONDANNA A BEPPE SALA PER L’APPALTO DELLA PIASTRA DI ESCPO: ERA CONSAPEVOLE DI FIRMARE VERBALI RETRODATATI IN MODO ILLECITO, MA L’OBIETTIVO ERA NON FAR FALLIRE EXPO - “NON È EMERSA ALCUNA VOLONTÀ DI AVVANTAGGIARE TALUNO DEI CONCORRENTI, MA SOLO QUELLA DI…”

-

Condividi questo articolo


 

 

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

SALA EXPO SALA EXPO

Giuseppe Sala era consapevole di firmare verbali retrodatati in modo illecito ma l’obiettivo era non far fallire l’Expo del 2015 a Milano. Lo sostengono i giudici che lo scorso 5 luglio hanno condannato l’ex commissiario dell’Esposizione universale e attuale sindaco di Milano a sei mesi di reclusione, convertita in una multa da 45mila euro. Una pena inflitta per falso materiale ed ideologico per la retrodatazione di due verbali relativi alla gara d’appalto sulla Piastra, l’opera portante dell’Expo del 2015.

beppe sala 3 beppe sala 3

 

Sala “deve essere ritenuto penalmente responsabile del reato ascrittogli, integrato sia sotto il profilo oggettivo che sotto quello soggettivo”, scrivono i giudici in 162 pagine di motivazioni. Per la corte l’attuale sindaco era consapevole di quello che stava firmando, eppure per lui vale un’attenuante: “Deve dunque trovare particolare considerazione e la volontà di realizzare le infrastrutture e essa ride in tempo utile, pena il vero è proprio fallimento della manifestazione”.

 

matteo renzi giuseppe sala matteo renzi giuseppe sala

Nelle motivazioni della decima sezione penale si sottolinea che se da un lato “sulla scorta degli elementi acquisiti non può dirsi provato ogni altro ragionevole dubbio che Sala e Paris abbiano partecipato al momento deliberativo in relazione alla formazione degli atti retrodatatati”, dall’altro “è dunque ben possibile che Sala abbia sottoscritto i due documenti contestati il 31 maggio 2012 tra le ore 16 e le ore 18.30 prima di allontanarsi dall’ufficio di via Rovello, mentre dopo le 19, presso la sua abitazione, abbia approvato il modulo per il rilievo delle potenziali incompatibilità”.

giuseppe sala in tribunale 1 giuseppe sala in tribunale 1

 

matteo renzi giuseppe sala matteo renzi giuseppe sala

Una retrodatazione di 13 giorni che ha lo scopo di non far fallire Expo. “Non è emersa – scrivono i giudici – alcuna volontà di avvantaggiare taluno dei concorrenti alla gara o danneggiare altri, ma solo quella di assicurare la realizzazione in tempo utile delle infrastrutture necessarie per la realizzazione ed il successo dell’Esposizione Universale del 2015, risultato poi effettivamente conseguito ed unanimemente riconosciuto”.

 

sala sala beppe sala 1 beppe sala 1

La retrodatazione coinvolge due dei commissari che dovevano scegliere l’appalto più grande di Expo, sostituiti per rischi di compatibilità e per evitare eventuali ricorsi. “Non vi è spazio logico per ritenere che, prima dell’apposizione della firma, non siano stati letti o lo siano stati distrattamente; e che, stante l’inequivocità del contenuto sin dai primi tratti, non siano stati immediatamente compresi i profili fattuali alla base della contestazione e penalista”, spiegano i giudici, secondo i quali l’attuale primo cittadino sapeva di questi documenti e “li ha sottoscritti consapevole delle illecite retrodatazioni e quindi della surrettizia creazione in data 31 maggio 2012 di documenti che alla data del 17 maggio 2012 non erano esistenti, e nulla rilevando, per quanto detto, che, in questo momento, non abbia avuto la consapevolezza di danneggiare qualcuno”. Lo scorso luglio il tribunale aveva assolto tutti gli altri imputati compreso l’ex manager di Expo Angelo Paris, che rispondeva di falso in concorso con Sala. Il reato contestato andrà in prescrizione a novembre.

giuseppe sala in tribunale 3 giuseppe sala in tribunale 3 EXPO GIUSEPPE SALA EXPO GIUSEPPE SALA ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA ACCORDO EXPO GIUSEPPE SALA ENRICO LETTA ROBERTO MARONI GIULIANO PISAPIA giuseppe sala oscar farinetti giuseppe sala oscar farinetti BEPPE SALA BEPPE SALA giuseppe sala in tribunale giuseppe sala in tribunale giuseppe sala in tribunale 2 giuseppe sala in tribunale 2 oscar farinetti martina giuseppe sala oscar farinetti martina giuseppe sala

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….