SCENARI APOCALITTICI. NON BASTAVA IL COVID DALLA CINA, ORA UNA COCCINELLA DISTRUGGERA’ IL BOSCO VERTICALE DI STEFANO BOERI A MILANO? SI CHIAMA POPILLIA JAPONICA, VIENE DAL GIAPPONE: HA FATTO SCALO A MALPENSA E SI È RAPIDAMENTE DIFFUSA IN LOMBARDIA. L’INSETTO, DELLA FAMIGLIA DEGLI SCARABEI, MANGIA E DISTRUGGE LE PIANTE. IL FENOMENO È STATO NOTATO ANCHE SULLE PREGIATE PIANTE DELLA “BIBLIOTECA DEGLI ALBERI” E SUI BALCONI FIORITI DEL “BOSCO VERTICALE”..

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Giorgia Fenaroli per corriere.it

coccinella Popillia japonica milano coccinella Popillia japonica milano

 

 

Un’invasione sui balconi, nei campi, lungo le piste ciclabili e ovunque ci sia del verde: Milano è stata infestata dal coleottero giapponese (Popillia japonica è il nome scientifico), un parassita che si nutre delle foglie e delle parti verdi di oltre 300 specie di piante e alberi. In poco tempo, gli insetti ricoprono la pianta e «scarnificano» la foglia, lasciandola piena di buchi. A lungo andare, uccidono la pianta.

 

coccinella Popillia japonica milano coccinella Popillia japonica milano

Il fenomeno è stato notato anche sugli alberi nella zona della Biblioteca degli Alberi e sui balconi fioriti del Bosco Verticale. L’insetto, originario del Giappone, fa parte della famiglia degli scarabei ed è particolarmente infestante. Incubo degli agricoltori ma anche di chi ha piante e giardino, l’Unione europea lo ha classificato tra i primi 20 organismi nocivi prioritari. Per i danni economici e ambientali che può provocare è considerato dalla normativa fitosanitaria un «organismo nocivo da quarantena».

 

Gli esemplari adulti hanno una lunghezza media di circa 10 millimetri e sono di color verde metallico con riflessi bronzei. Caratteristici i 12 ciuffi di peli bianchi intorno al dorso, che permettono di distinguerlo dal ‘maggiolino degli orti’ italiano. Di solito i parassiti escono dal terreno, dove svernano, verso fine maggio e resistono fino a settembre. 

 

coccinella Popillia japonica milano coccinella Popillia japonica milano

Il coleottero giapponese è stato trovato per la prima volta nel 2014 nel parco del Ticino, tra Lombardia e Piemonte, probabilmente importato dal vicino aeroporto di Malpensa. Da allora Regione Lombardia ha messo in atto un piano di controllo della specie. Secondo dati aggiornati a settembre 2020, nella Regione i comuni infestati sono 499, mentre le zone «cuscinetto» in osservazione sono 220. L’infestazione si espande con un raggio di circa 10 chilometri all’anno.

 

Per far fronte all’emergenza si può ricorrere a trattamenti con insetticidi o a trappole specifiche. In caso di avvistamento sulle piante da balcone o in giardino, si raccomanda di rimuovere manualmente l’esemplare, dato che la sua presenza sicuramente ne richiamerà altri. In caso di avvistamento degli insetti, il sito di Regione Lombardia raccomanda di «controllare la presenza dei ciuffi di peli bianchi ai lati dell’addome; fotografarli e eliminarli; osservare su quale pianta fosse presente e se in gruppo; fare una segnalazione all’indirizzo mail popillia@ersaf.lombardia.it».

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