L'AVVOCATO DEI VIP UCCISO PER L'EREDITÀ - MARCO VALERIO CORINI, LEGALE DI STAR E CALCIATORI MORTO NEL 2015, FU AMMAZZATO DALLA SORELLA MARZIA CON UN POTENTE SEDATIVO
Tiziano Ivani per "La Stampa"
Quindici anni di carcere per aver anticipato la morte del fratello, gravemente malato, con una dose letale di un potente sedativo e averne pure falsificato il testamento, assegnandosi un milione di euro.
La pena, nonostante fosse contestato un omicidio volontario pluriaggravato, è però relativamente contenuta perché i giudici hanno ritenuto un'attenuante il passato familiare di enorme sofferenza di Marzia Corini che nel 1985, mentre frequentava il secondo anno di Medicina, fu mandata via di casa perché omosessuale e il fratello fu complice di quella violenza.
Ma non è tutto: è stata condannata a quattro anni di carcere anche Giuliana Feliciani, avvocato, ex collega di studio della vittima, che rispondeva di circonvenzione d'incapace e uso di testamento falso.
La sentenza, emessa ieri dalla Corte d'Assise della Spezia, chiarisce uno dei gialli più complessi degli ultimi anni, quello della morte di Marco Valerio Corini, legale spezzino di vip, calciatori (tra i suoi clienti anche il portiere della Juventus Gianluigi Buffon) e dei vertici della polizia al processo G8, deceduto nella sua casa di Ameglia il 25 settembre 2015.
marco valerio corini con gigi buffon
In un primo momento tutti erano convinti che fosse morto a causa di un aggravamento improvviso della sua malattia, ma dopo mesi il pm Luca Monteverde e i carabinieri della sezione in Procura scoprirono che poteva trattarsi di un omicidio nato in un contesto di grande conflittualità familiare: prima della malattia, fratello e sorella non si erano parlati per quattordici anni.
La Corte d'Assise (presidente Gianfranco Petralia, giudice a latere Fabrizio Garofalo) ha accolto in pieno la tesi del pubblico ministero: Marzia Corini, medico anestesista per alcune associazioni umanitarie impegnate in scenari di guerra, uccise il fratello con una dose letale di un potente sedativo, il Midazolam, che lei stessa ha confessato di aver rubato nell'ospedale di Pisa, per timore di essere in qualche modo danneggiata nella spartizione dell'eredità.
Non è un caso che Corini morì proprio il 25 settembre 2015: quel giorno aveva fissato un appuntamento con un notaio per ridiscutere il testamento, ma non ci fu tempo. Il pm ha sempre sostenuto che Marzia - che aveva già falsificato il lascito del fratello, in tutto 3 milioni di euro, indicando tra i beneficiari anche Feliciani che s'era riavvicinata a Corini in modo sospetto - non volesse correre ulteriori rischi.
Oltre al movente economico, però, è stato individuato pure quello umanitario: Marzia non ce la faceva più a vedere il fratello soffrire. La tesi dell'accusa si fonda su un'intercettazione telefonica, del 21 gennaio 2016, in cui Marzia, che non sapeva di essere indagata per sospetta falsificazione del testamento, confidò a un'amica di aver anticipato la morte del fratello: «Tu hai capito che se io non avessi sedato Marco quel giorno lui non sarebbe mai morto? Andava avanti forse un mese, due».
marzia corini 5 marzia corini 1 marzia corini 2 corini e la sorella marco valerio corini 1 GIGI BUFFON E MARCO VALERIO CORINI marco valerio corini 2 marco valerio corini con la ex fidanzata marco valerio corini 4 marco valerio corini MARCO VALERIO CORINI MARCO VALERIO CORINI MARCO VALERIO CORINI marzia corini