«Io sono un porco pedofilo» scriveva nella chat Alberto Genovese riferendosi al desiderio di avere rapporti sessuali con ragazze dai 16 ai 20 anni. La vicenda di "terrazza sentimento" esplode l'11 ottobre 2020 quando una giovane di diciotto anni, dopo quasi ventiquattr' ore di violenze, riesce a fuggire dall'attico di Genovese a Milano in zona Duomo e a fermare una volante della polizia.
In seguito era spuntata la seconda accusa, quella di aver abusato - stavolta insieme alla fidanzata Sarah Borruso, anche lei imputata - di una modella 23enne a Ibiza, nella residenza "Villa Lolita", dopo averla resa incosciente con cocaina e ketamina. Sesso e droga in feste super esclusive a Milano aprono a uno spaccato, ai più, sconosciuto di un mondo della notte capace di trasformarsi con inaudita violenza.
Giorgina Sparkling in quel mondo lavorava come ragazza immagine, lo conosce bene avendolo frequentato e di nulla si era accorta se non si situazioni che esistevano nelle feste di tutto il mondo. «Tutto sembrava normale» racconta ma, dopo quella scoperta, non riesce più a lavorare nelle feste esclusive «ho attacchi di panico». La sua intervista ci fa comprendere qualcosa in più sul perché alcune cose sono accadute e su come il mondo dei social network possa diventare una prigione della personalità dei giovani.
Giovanni Terzi per “Libero quotidiano”
I giudizi, che spesso sono pregiudizi, vengono dati sempre in modo affrettato da persone che non ci conosco, che non conoscono il nostro passato ed il perché dei nostri errori, ma che si sentono in dovere di rappresentare il loro pensiero.
Oscar Wilde diceva che nessuno ha il diritto di giudicare, perché ognuno di noi può solo giudicare sè stesso, in base al suo percorso di vita, alle sofferenze subite e alle vittorie conquistate. "Solo io posso giudicarmi. Io so il mio passato, io so il motivo delle mie scelte, io so quello che ho dentro. Io so quanto ho sofferto, io so quanto posso essere forte e fragile, io e nessun altro."
Così in questo anno in cui si è svelato il mondo delle feste milanesi per colpa del "caso Genovese", un nugolo di persone ha rappresentato il proprio giudizio morale su chi frequentava la orami celeberrima "Terrazza sentimento". Giorgina è una di queste persone.
«Ho frequentato Terrazza Sentimento e non mi sono mai accorta di nulla. Le feste di Alberto Genovese erano delle belle occasioni per guadagnare dei soldi ed incontrare delle persone interessanti», dice.
In che modo guadagnava dei soldi?
«Facevo la ragazza immagine e mi chiamavano per stare nella festa per qualche ora. A Terrazza sentimento ho incontrato tante persone famose del mondo dello spettacolo, dello sport ed altro. Certo non erano feste frequentate da persone normali».
Cosa intende per persone normali, Giorgina?
«Intendo che c'era una selezione a priori che veniva fatta da chi le preparava. Da Alberto Genovese c'erano belle ragazze e persone famose».
Lei non ha mai visto i famosi vassoi con sopra la droga?
«Assolutamente no. Personalmente non ho mai visto vassoi di droga e gente che si faceva davanti ai miei occhi . Che poi ci fosse della droga e chine faceva uso lo potevo immaginare perché è così in ogni festa».
Lei mi vuole dire che nelle feste milanesi gira droga?
«Guardi non solo nelle feste milanesi ma in tutto il mondo. Quando vivevo a Miami si sapeva che girava droga e si faceva sesso. Così in ogni festa della "Milano bene"».
E lei ne faceva uso?
«Io non mi drogo, ma sapevo che c'era gente che lo faceva».
E per quanto riguarda il sesso?
«Vede, anche qui, un conto è sapere che nelle stanze di Terrazza sentimento c'era gente che si appartava e faceva sesso, un conto è avere scoperto quello che Alberto Genovese ha fatto a quella povera ragazza».
Lei come ha reagito a questa notizia ?
«Io sono terrorizzata. Da quella sera non ho più accettato di andare a feste come ragazza immagine».
Perché?
«Per me andare alle feste era un lavoro. Ballavo, mi facevo conoscere, stavo un paio d'ore e andavo via. Quello che è accaduto ha aperto uno spaccato di violenza che non mi sarei mai aspettata. Mi sono detta che la stessa cosa, essere drogata e violentata, poteva accadere a me. Mi creda per me è stato un sacrificio economico importante ma non riesco più, per ora, a frequentare quelle feste e determinate persone».
Di chi parla?
«Non mi faccia dire i nomi perché, mi creda, i soldi comprano ogni cosa ed io ho anche paura».
Lei quanto guadagnava?
«Trecento euro a serata per fare la ragazza immagine».
E come venivate reclutate?
«Dipende dalle feste».
Mi può spiegare?
«Per molte feste esisteva una chat dove una persona indicava le caratteristiche della ragazza immagine: altezza, numero di follower corporatura, colore dei capelli e così via... Ma queste cose non accadevano per Alberto Genovese»
E come accadeva il "reclutamento” nelle feste di Genovese?
«Attraverso una agenzia di cui Genovese, penso, fosse socio».
E l’amico di Genovese, il signor Leali, lei lo ha conosciuto?
«Certo. Faceva un po’ quello inavvicinabile, che non se la tira. Qualche sera fa ero a cena con un mio amico e l’ho incontrato».
Vi siete salutati?
«L’ho guardato ma lui mi fissava con aria scocciata. Sinceramente non so cosa io possa avere fatto a lui».
Giorgina, lei ha sempre fatto la ragazza immagine?
«le verrà magari da sorridere, ma io sono diplomata al liceo in psicopedagogia e didattica. Ho lavorato per anni in una società che si chiamava “Solidarietà e lavoro” e mi occupavo di persone con diverse abilità, con portatori di handicap. Devo dire che sono stati anni davvero belli e formativi».
E come mai ha abbandonato quella professione?
«Ho una storia faticosa e particolare…»
La voce di Giorgina in arte Giorgina Sparkling, cambia di tono. Si capisce che stiamo entrando in un mondo personale, fatto di dolore e solitudine:
Mi dica Giorgina ...
«Mio papà mi ha abbandonata da piccola e sono cresciuta con la mia mamma, ora in pensione, che faceva l'operaia e che si è sempre sacrificata per crescermi e farmi studiare».
Ma suo padre l'ha riconosciuta?
«Alla fine sì ma non si è mai interessato a me in alcun modo, né economico né morale. Sono stata io ad un certo punto della mia vita a volerlo conoscere».
E come è stato incontrare suo padre?
«È andata male. Siamo persone diverse ed il suo abbandono mi ha fatto profondamente male. Soffro di crisi di panico e mi manca la fiducia nel genere maschile; posso dire che soffro della sindrome dell'abbandono».
E non ha mai pensato di farsi aiutare?
«Certo e l'ho anche fatto. Ho anche sofferto di anoressia ma oggi, alla luce di quello che ho capito dalla vicenda di Terrazza sentimento, ho voglia di cambiare registro ed affidarmi anche ad un "life coach" che riesca a farmi passare le paure che da troppo tempo mi attanagliano».
Così è entrata nel mondo dello showbiz?
«Mi sono fatta notare con il mio topless da Rocco Papaleo nella trasmissione "Maledetti amici miei". Quando ho mostrato il seno nudo sono svenuti tutti. Avevo fatto la coniglietta di Playboy e inventato la "Sexy colf"».
Cosa è la sexy colf?
«La realizzazione di un sogno erotico per molto uomini. Andavo nelle case delle persone e facevo le pulizie in lingerie o vestita come desideravano. Mi creda, ho avuto molto successo».
Non dubito Giorgina. Ma dal fare le pulizie c'era qualcuno che voleva spingersi oltre?
«A me non è mai accaduto. Ero molto chiara all'inizio del rapporto di lavoro e dicevo che si poteva guardare ma non toccare. Ho perso tante occasioni ma la chiarezza mi è servita per non avere problemi di sorta».
Ed adesso qual è il suo progetto?
«Sto studiando recitazione con Pierluigi Arcidiacono, ma nutro sempre la speranza di andare all'Isola dei Famosi».
Tornando a Terrazza sentimento, e visto il suo diploma in psicopedagogia, com' è lo spaccato delle ragazze di oggi che frequentavano le feste di Genovese?
«Sono ragazze che vogliono fotografarsi con la Chanel e farsi dei bei viaggi. In tutto questo bisogno di apparire il mondo "social network" ha le responsabilità».
Quali?
«Di amplificare un mondo del "vorrei essere" e non dell'essere».
E che consiglio darebbe, oggi, a loro?
«Di essere capaci di dire di no. La libertà non vuol dire disponibilità a tutto».
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