Mattia Mancini per "www.nationalgeographic.it"
Il sito di Tuna el-Gebel, nel Medio Egitto, continua a riservare sorprese e… mummie.
Dopo gli importanti ritrovamenti effettuati nella stessa area nel 2017 e nel 2018, questa mattina, durante la prima conferenza stampa ufficiale del 2019, il ministro delle Antichità Khaled el-Enany ha annunciato la scoperta di due nuove tombe che conservavano oltre 40 mummie, tra cui 10 appartenenti a bambini, di epoca tolemaica (332- 30 a.C.).
Gli ipogei si sviluppano attraverso diverse camere scavate nella roccia e almeno 5 pozzi funerari. Sono stati indagati da una missione congiunta dell’università locale di el- Minya e del Supremo Consiglio delle Antichità.
Secondo il direttore della missione Wagdi Ramadan, dallo studio degli oggetti del corredo e dalla lettura delle varie iscrizioni presenti - redatte in geroglifico, demotico, greco e copto - è emersa una frequentazione delle tombe più lunga che va dall’Epoca Tarda (664-332 a.C.) al periodo bizantino (IV-VII sec.).
Per questo, i corpi hanno diversi stati di conservazione e tecniche di inumazione: alcuni sono deposti in sarcofagi in pietra calcarea, legno o terracotta, altri semplicemente adagiati sul pavimento in nicchie scavate sulle pareti.
In generale, i cadaveri sono avvolti da bende di lino e, in alcuni casi, conservano ancora porzioni delle coperture in cartonnage dipinto. Tra i reperti ritrovati, ostraka iscritti, frammenti di papiro e vasi in ceramica.
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