SE NON CI UCCIDE IL VIRUS, LO FARA' IL CALDO - IL COMITATO DI SALUTE PUBBLICA CHIEDE AL GOVERNO DI SPEGNERE L'ARIA CONDIZIONATA NEI LUOGHI PUBBLICI PERCHÉ VEICOLO DI TRASMISSIONE DEL CONTAGIO - PER RISTORANTI E BAR PIU’ TAVOLI ALL’APERTO - “NON TRASFORMIAMO IL 25APRILE IN UNA "LIBERAZIONE DAL LOCKDOWN", GLI ESPERTI CHIEDONO NORME PIÙ STRINGENTI PER LA RIPRESA MA STAVOLTA PREVALE LA LINEA MORBIDA...

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Paolo Russo per “la Stampa”

 

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Gli scienziati tirano per la giacca Conte, chiedendogli di non trasformare in una "liberazione dal lockdown" il 25 aprile, quando il Cdm dovrebbe dare il via libera per decreto alla fase 2. Che a questo punto rischia di lasciare ancora abbassate dopo il 4 maggio tutte le saracinesche dei negozi, compresi quelli che il premier aveva annunciato di voler riaprire in quanto direttamente collegati alle filiere produttive che ripartiranno per prima. Quindi con il tessile e l' industria del pellame, via libera anche ai negozi di abbigliamento e di scarpe. Con l' industria automobilistica riaprirebbero i concessionari di auto. E così con l' industria del mobile dovrebbero rialzare le saracinesche anche i negozi di arredamento.

 

Dal punto di vista economico non fa un piega, ma gli esperti del comitato tecnico scientifico, il Cts, dicono a Conte «che il problema non è il distanziamento sociale da garantire a chi va a fare compere, quanto il flusso di persone che si rimetterebbe in strada consentendo agli italiani di uscire a fare acquisti». E anche sulla quarantena tra gli scienziati c' è chi ancora suggerisce la linea dura: «Uscite solo con autocertificazione e per motivi essenziali».

 

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Ma alla fine sembra aver prevalso una linea più morbida. «C' è un orientamento per gli spostamenti intra-regionali, con qualche piccola eccezione per chi vive ai confini di una regione e lavora in quella limitrofa», ha spiegato il Presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. Una fascia oraria protetta tra le 10,30 e le 18 sarebbe prevista per bambini e over 70, in modo da evitare uscite nelle ore di punta in coincidenza di entrate e uscite dal lavoro.

 

Che per ora dovrebbero essere limitate a cantieri edili, industrie manifatturiere e alcuni servizi, come annunciato mercoledì da Colao alle parti sociali. Anche se la tentazione di riaprire parte dei negozi a Palazzo Chigi e all' Economia è ancora forte.

 

Per i negozi di abbigliamento il problema della prova vestiti tra l' altro non costituirebbe un problema. «Senza bisogno di complesse sanificazioni degli ambienti basterebbe rendere obbligatorio negli esercizi commerciali l' uso di mascherine e gel detergente per le mani, tanto dei commessi che dei clienti», spiega l' esperto di prevenzione dell' Istituto superiore di sanità, Paolo D' Ancona. Nessun problema invece per la prova scarpe. Ma sui negozi si deciderà all' ultimo.

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Fermo restando che i ristoranti riapriranno per ultimi il 18 maggio. E sfruttando al massimo i tavoli all' aperto, perché all' interno, così come negli uffici, si rischierà la sauna. Studi recenti avrebbero infatti convinto gli scienziati del Cts a chiedere al governo di spegnere nei luoghi pubblici l' aria condizionata, vettore di trasmissione del virus, più che altro per via della ventilazione, che sposterebbe pericolosamente le famigerate goccioline con virus annesso da un tavolo o da una scrivania all' altra. Si stanno studiando deroghe a sistemi di aerazione meno "ventilati" e con ricambio esterno dell' aria. Altrimenti mano ai fazzoletti perché, per gli stessi motivi, non si potranno usare nemmeno i ventilatori.

 

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Ma anche per la ripresa del lavoro in fabbrica ci sono dei nodi da sciogliere, pur se dei passi in avanti si sono fatti dopo la lunga trattativa tra governo e parti sociali. I sindacati chiedono che i test sierologici sui lavoratori siano bollinati dalle Asl, anche se fatti da laboratori privati convenzionati. E su questo saranno probabilmente accontentati, così come è stata accolta la richiesta di costituire dei comitati territoriali per il controllo delle regole di sicurezza, costituiti da prefetture e parti sociali. Niente sanzioni invece per le aziende che sgarrano rispetto al protocollo di sicurezza messo a punto dall' Inail.

 

Il 4 maggio riaprono i parchi, dove si potrà fare sport, ma mantenendo le distanze di sicurezza. Sui campi estivi per i bambini è scontro tra Locatelli, contrario alla riapertura e la ministra della famiglia, Elena Bonetti. Anche questo nodo si scioglierà sabato, quando si saprà se quest' estate le mamme che tornano a lavoro dovranno fare o meno i salti mortali.

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