1 - SESSO IN CAMBIO UN VOTO ALTO, IL PROF ERA SEMINFERMO DI MENTE
Da www.ansa.it
Era seminfermo di mente al momento dei fatti Luca Sgarbi, il professore associato di diritto del lavoro dell'Università di Torino processato con l'accusa di avere preteso favori di carattere sessuale da una studentessa in cambio di un buon voto alla tesi. Lo ha stabilito uno specialista, di Genova, incaricato dal giudice di svolgere una perizia. Sgarbi deve rispondere di tentata concussione e di detenzione di materiale pedopornografico ma respinge le accuse, affermando che sono il frutto di un equivoco. Gli episodi contestati risalgono all'estate del 2016.
2 - SESSO IN CAMBIO MASSIMO VOTI, ARRESTATO UN PROFESSORE UNIVERSITARIO
Da www.ansa.it del 11 novembre 2016
Un professore associato della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, Luca Sgarbi, 47 anni, avrebbe chiesto a una studentessa rapporti sessuali, nonché l'invio di foto intime, minacciandola di rendere noti particolari della sua vita privata e promettendole di agevolarla per ottenere il massimo dei voti alla tesi di laurea.
Il docente si trova ai domiciliari a Bologna, la città di cui è originario, dove i carabinieri hanno eseguito la misura cautelare disposta dalla Procura di Torino. Il docente arrestato è un professore associato in Diritto del Lavoro.
L'uomo si era convinto di aver identificato la studentessa tra gli utenti di una chat erotica che frequentava. Così, quando lei lo ha cercato come relatore della tesi, lui l'ha ricattata. La ragazza ha sostenuto di non avere mai preso parte a quelle conversazioni sui siti hard. Il reato ipotizzato nei confronti del docente è quello di tentata concussione.
Le indagini, spiega la Procura di Torino, sono ancora in corso e nei prossimi giorni saranno convocate altre studentesse quali ulteriori potenziali vittime. La Procura auspica "che altri eventuali simili episodi, allo stato sconosciuti, siano resi noti agli inquirenti".
L'Università di Torino ha sospeso da un paio di settimane il professore proprio in relazione alla vicenda. L'inchiesta è coordinata dal pm Gianfranco Colace della procura di Torino. A dare il via agli accertamenti che hanno portato il gip Luisa Ferracane a disporre la misura cautelare su richiesta della magistratura è stata la denuncia della studentessa nello scorso mese di luglio.