Life is a gift - even with Alzheimer’s. Thank you to Susan and my family for their support, and @AARP The Magazine for telling my story.
Read more here:https://t.co/R05A4jc5BF?
? Kelsey Bennett pic.twitter.com/ApxBCpGv0y
— Tony Bennett (@itstonybennett) February 1, 2021
tony bennett e la moglie susan
Marco Molendini per Dagospia
Ci sono momenti in cui non riconosce neppure cosa sia una forchetta e non sa a cosa servono le chiavi. L’alzheimer è una malattia tremenda, cancella la memoria, non sai più chi sei, chi siano gli altri, cosa siano le cose. Succede non di rado, quando l’età è avanzata.
E Tony Bennett, il crooner che non voleva arrendersi, da quattro anni combatte contro il morbo della senilità. Eppure, racconta la moglie Susan, quando sente la musica torna se stesso. Ci prova due volte a settimana con il suo pianista di sempre, Lee Musiker. Riesce a fare anche brevi set di 90 minuti.
Un’ora e mezzo di lucidità, aggrappato a quel che resta della sua voce spettacolare, che gli fa sperare che ci sia spazio per tornare ancora una volta in pista. Se si guarda la sua pagina web ci sono addirittura delle date annunciate per il 2021, ammesso che si possa tornare a fare musica dal vivo.
Probabilmente la sua è un’illusione, potrebbe diventare un miracolo. Nella musica succede. Ricordo un altro vecchio che non voleva arrendersi, Lionel Hampton, il grande vibrafonista e band leader, protagonista degli anni dello swing, intrattenitore pazzesco, precursore con la sua musica rovente del rock and roll (la sua Hey Ba ba re bop, un boogie incandescence, è del 1946).
toni bennett e judy garland nel 1969
Bene, negli ultimi anni Hampton era mal ridotto fisicamente. Lo ricordo in un’edizione del festival di Pescara: a stento riusciva a parlare, stava seduto tutto il tempo a leggere la bibbia, poi quando saliva sul palco tornava leone.
A Roma, prima di un concerto al Circo Massimo negli anni 80, finì che non voleva più scendere dal palco facendo disperare gli organizzatori perché c’era un’altra band in programma e lui continuava ad andare avanti anche a microfoni spenti e alla fine l’ha avuta vinta.
tony bennett amy winehouse – 2010
L’ultima volta l’ho visto l’ho visto al Sistina poi siamo andati a mangiare assieme: colpito da tre ictus, era seduto su una sedia rotelle doveva essere imboccato da un’infermiera ma in scena, nonostante i guai di salute e gli 88 anni, provava a rifare se stesso, accennando passi di danza, giochi con le bacchette della batteria. Un miracolo, ma la musica è così attiva circuiti impensabili.
tony bennett con i quattro figli
E Tony Bennett non ha voglia di mollare, nonostante i suoi 94 anni. Del resto la sua vecchiaia è stata un prodigio, vitalizzata da un successo mondiale e dal sodalizio prima con Amy Winehouse poi, in modo continuativo, con Lady Gaga. A un certo punto sono diventati una coppia nonostante i decenni d’eta di differenza: hanno fatto dischi, serate, tournée cheek to cheek, guancia a guancia.
Sul palco lui era il gagà, lei l’allieva. E funzionava. Li abbiamo visti più volte in scena alle prese con il repertorio prezioso della grande canzone americana e Tony, di certo, non sfigurava accanto alla sua giovanissima partner, felice di quella ventata di gioventù e successo.
Antony Dominick Benedetto, questo il suo vero nome di italiano di origini calabresi, non era mai stato così famoso nel mondo come oggi.
E dire che la sua storia è piena di riconoscimenti: gran cantante dal timbro immediatamente riconoscibile, già in testa alle classifiche di vendita nel 1951 con Because of you, protagonista di dischi memorabili come quelli con l'orchestra di Count Basie o come quelli (i due più belli della sua carriera con il pianista Bill Evans), vincitore di un numero infinito di grammy, 17, di cui due con il suo cavallo di battaglia, I left my heart in San Francisco, capace di vendere 50 milioni di dischi.
Insomma, un'istituzione, oltreché un sopravvissuto, citato da Francis Ford Coppola nel Padrino, quando il cantante Johnny Fontaine, una reincarnazione di Sinatra, chiede a Michael Corleone: «Mike dove vai? Sto per cantare la tua canzone favorita». E Mike: «Vado in cucina ad ascoltare un disco di Tony Bennett».
frank sinatra e tony bennett nel 1977
Battuta che richiama dritto dritto un libro che un paio di anni fa ha fatto arrabbiare la famiglia del cantante, All the things you are: The life of Tony Bennett, in cui si racconta del suo passato hard (con dipendenza dalla droga) e degli inevitabili rapporti con la mafia (cosa che lui mai ha negato, d'altra parte l'ambiente dei locali e dei casinò di Las Vegas era quello).
Ma soprattutto si parla di finanziamenti della famiglia di Al Capone per sostenere i suoi primi passi artistici. Non solo, c'è un curioso e terrorizzante episodio che risale a quando il crooner spericolatamente si mise a corteggiare la ragazza di Tony Spilotro, capomafia che terrorizzava Las Vegas negli anni 70 (e che ha ispirato il personaggio di Joe Pesci nel film Casino di Martin Scorsese).
tony bennett e rosemary clooney nel 1950
Finì bene, nel senso che Tony se la cavò solo con qualche livido. La sua carriera ebbe un periodo di flessione (ci fu anche un triste episodio di overdose) e la risalita, grazie anche all'amico Frank, partì dal 1986, guardacaso l'anno di nascita di Angelina Germanotta: con un contratto con la Columbia e l'album The art of excellence. Bennett aveva sessant'anni: la sua storia era solo all’inizio.
tony bennett nel 1962 james taylor kd lang tony bennett
lady gaga e tony bennett lady gaga e tony bennett TONY BENNETT E LA MOGLIE lady gaga tony bennett ROBERT DE NIRO E TONY BENNETT Tony Bennett Lady Gaga Presents artRave NYC Y hzbGm vvol lady gaga tony bennett 4 lady gaga tony bennett lady gaga tony bennett madonna LADY GAGA TONY BENNETT 1 LADY GAGA TONY BENNETT 2 tony bennett tony bennett malato di alzheimer diana krall e tony bennett john mayer tony bennett tony bennett bill charlap tony bennett e la moglie tony bennett con lady gaga il sito di tony bennett tony bennet nel 2019
il sito di tony bennett TONY BENNETT E LA MOGLIE