STEFANO PUZZER, IL PORTAVOCE DIMISSIONARIO DEI PORTUALI DI TRIESTE, È STATO PORTATO VIA CON LA FORZA DURANTE GLI SCONTRI CON LA POLIZIA. POI SI È RIMESSO ALLA TESTA DEL CORTEO, CHE SI STA MUOVENDO VERSO IL CENTRO DELLA CITTÀ – LE FORZE DELL’ORDINE SONO RIUSCITE A SGOMBERARE IL VARCO 4 DEL PORTO - LE CARICHE, GLI SCONTRI E LE LACRIME DEI LAVORATORI - VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

 

STEFANO PUZZER PORTATO VIA A FORZA STEFANO PUZZER PORTATO VIA A FORZA

Green pass: Puzzer, vediamo se ci caricano in piazza Unità

 (ANSA) -  "Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d'Italia". Lo ha detto Stefano Puzzer, dimissionario portavoce del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, che è alla testa del corteo, appena entrato in piazza Unità d'Italia, intonando "La gente come noi non molla mai" e ancora 'no Green pass' Il traffico lungo le Rive è stato bloccato dalle forze dell'ordine al passaggio dei manifestanti. In piazza in questo momento ci sono passanti e turisti. Anche alcuni presidi delle forze dell'ordine.

 

Trieste: idranti, cariche e ora lacrimogeni della polizia. Dispersa la folla dei No Green Pass, ora in centro

STEFANO PUZZER IN LACRIME STEFANO PUZZER IN LACRIME

Andrea Joly per www.lastampa.it

 

La polizia ha iniziato a sparare lacrimogeni sui manifestanti, disperdendo la folla che continuava a stazionare. In tanti, dunque, sono arretrati su via dei Campi Elisi – dove si è formata una lunga fila di camion che attende di entrare in porto attraverso il Varco 4 del porto - per poi dirigersi verso piazza Unità d'Italia.

 

IDRANTI SULLA MANIFESTAZIONE AL PORTO DI TRIESTE IDRANTI SULLA MANIFESTAZIONE AL PORTO DI TRIESTE

 La folla, con tamburi e scandendo i soliti slogan, si sta allontanando dalla Piscina Bianchi per raggiungere il centro, attraversando via Romolo Gessi e via Locchi. Al loro passaggio alcuni residenti si sono affacciati e li hanno insultati. «La polizia ci ha tirato lacrimogeni, ci ha colpito con gli idranti, ci ha caricato: noi eravamo pacifici, questo è lo Stato per cui lavoriamo. È questo che vuole il governo Draghi, metterci gli uni contro gli altri. La guerra si fa ad armi pari».

 

È il racconto, come tanti altri, di una partecipante. La folla è arrivata in centro, con il leader della protesta Stefano Puzzer che ha commentato: «Vediamo se hanno il coraggio di caricarci anche in piazza Unità d'Italia»

 

Dopo una lunga ora in cui la tensione è salita sempre di più, tra prime cariche e utilizzo degli idranti sempre più frequente, le forze dell’ordine sono passate ad un’azione più convinta. La lenta avanzata non ha funzionato per disperdere i manifestanti invitati presenti ad allontanarsi «in nome della legge».

IDRANTI SULLA MANIFESTAZIONE AL PORTO DI TRIESTE IDRANTI SULLA MANIFESTAZIONE AL PORTO DI TRIESTE

 

Nel corso del presidio anche alcune prime cariche della polizia con manganellate, ma l’episodio si è concluso presto e senza feriti. Un agente, segnala la Questura, è rimasto ferito in mattinata. Alcuni manifestanti sono stati fermati dalla polizia nel corso dei tafferugli. I lavoratori portuali, riconoscibili per le tute gialle, avevano costituito un cordone tra la polizia e i No Green pass per evitare contatti tra le forze dell'ordine e i manifestanti e garantire dunque anche l'incolumità di tutti. Ma l’azione di sgombero si è intensificata.

sgombero manifestazione porto trieste 9 sgombero manifestazione porto trieste 9

 

Poco prima di lanciare nuovamente acqua, i poliziotti hanno tentato vanamente di alzare da terra i portuali che si tenevano per mano. Un secondo lavoratore ha accusato un lieve malore, la barriera di agenti allora si è aperta per farlo passare ed entrare nel porto per essere soccorso. Intanto, sono giunte altre persone nel piazzale - soprattutto a sostegno dei manifestanti - dove ora si trova un migliaio di persone.

 

Nella prima, lenta, avanzata, il blocco della polizia ha superato il gruppo di portuali che sedeva a terra - tra i quali c'era anche Stefano Puzzer - di fatto isolandolo dal resto dei manifestanti nel momento in cui gli agenti hanno continuato ad avanzare.

 

sgombero manifestazione porto trieste 8 sgombero manifestazione porto trieste 8

I poliziotti, avanzando anche con piccole cariche e con intervallato uso di idranti, hanno guadagnato un centinaio di metri e continuano a costringere i manifestanti ad arretrare. Sul caso è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini: «Settimana scorsa si permette a un manipolo di neofascisti di mettere a soqquadro Roma, oggi si usano gli idranti contro i pacifici lavoratori e cittadini a Trieste. Ma al Viminale come ragionano?».

 

I manifestanti prima erano seduti in strada davanti ai camion e ai furgoni delle forze dell’ordine fino ad inginocchiarsi in preghiera annunciando la resistenza passiva al grido di «La gente come noi non molla mai» e «Libertà», ora oppongono resistenza.

 

sgombero manifestazione porto trieste 10 sgombero manifestazione porto trieste 10

Stefano Puzzer, Il leader del coordinamento dei portuali, è seduto in lacrime con gli altri occupanti del porto di Trieste. «Sono triste» ha detto, tenendo la mano di un manifestante che stringe un rosario. Il primo lavoratore ad accusare un leggero malore durante le prime fasi concitate dello sgombero è stato allontanato dalla folla dai colleghi.

 

sgombero manifestazione porto trieste 3 sgombero manifestazione porto trieste 3

I portuali hanno chiamato un legale, l'avvocato Pier Umberto Starace, che fa parte del coordinamento No Pass. «Teoricamente - ha spiegato agli occupanti - dopo il terzo avviso dovreste andare via secondo il Testo Unico di Sicurezza».

 

sgombero manifestazione porto trieste 2 sgombero manifestazione porto trieste 2

«Dobbiamo rendere fluida l'attività del porto» aveva spiegato ad inizio manifestazione un dirigente della Polizia ad alcuni occupanti del porto di Trieste. «Staremo qui, è un nostro diritto» dice l'ex portavoce del Clpt, Stefano Puzzer, parlando ai presenti. «La nostra preoccupazione è che nessuno si faccia male» ha aggiunto invitando le persone a spostarsi dal varco 4 in una zona più defilata.

sgombero manifestazione porto trieste 1 sgombero manifestazione porto trieste 1

 

 E ancora «Abbiamo tutti famiglia», «Vogliamo il diritto a lavorare». Alcuni lavoratori portuali hanno infatti liberato e pulito prima dello sgombero la postazione di presidio allestita davanti al varco 4, da dove da venerdì mattina hanno tenuto conferenze stampa e offerto cibo e bevande a chi partecipava alla protesta. L'obiettivo, ribadiscono i presenti, allontanandosi dal varco per riunirsi lungo la strada, è garantire l'accesso libero al porto «come abbiamo sempre fatto».

 

genova no green pass genova no green pass

I manifestanti avevano formato un capannello nei pressi dei tornelli. A pochi minuti dall'alba chi ha passato la notte al sit-in ha smontato le tende e raccogliendo da terra i sacchi a pelo. Poco prima delle 7 alcuni veicoli sono riusciti a fare accesso allo scalo attraverso il varco senza difficoltà. Tra i manifestanti qualcuno in pettorina ha avvisato gli altri di «mantenere la sinistra» per consentire il passaggio dei mezzi.

 

A Genova antagonisti davanti al porto dei traghetti

Alcuni «No Green Pass» e un gruppo di antagonisti genovesi si trovano anche al varco portuale dei traghetti ma stanno facendo passare merci deperibili e persone. I tir che stamani erano in coda al varco Etiopia, e non al varco S.Benigno come precedentemente scritto, sono stati dirottati su altri ingressi del porto. Gli altri varchi e terminal sono liberi. Dopo il dialogo tra polizia e lo zoccolo duro della protesta No Green pass.

lavoratori del porto di ravenna no green pass lavoratori del porto di ravenna no green pass

 

La decisione di liberare alcuni dei varchi d'accesso al porto di Genova per far defluire il traffico dei mezzi pesanti ed evitare il blocco della circolazione in città è frutto di un compromesso consente di tenere vivo il presidio principale a varco Etiopia, a Sampierdarena davanti al quale il 15 ottobre un lungo blocco stradale ha paralizzato la strada.

 

sgombero manifestazione porto trieste 5 sgombero manifestazione porto trieste 5

A varco Albertazzi i tir che trasportano merci deperibili, i mezzi passeggeri e quelli di servizio come i camion della spazzatura, vengono fatti passare. Ai presidi non ci sono solo i lavoratori del porto di Genova ma anche lavoratori di altre categorie e i manifestanti arrivati da altre città. Presenti gruppi di anarchici e alcuni esponenti nel comitato Libera Piazza - no Green Pass. Gli altri varchi portuali (San Benigno e terminal Psa e Messina) e la viabilità interna al porto sono liberi.

 

A Ravenna la solidarietà dei colleghi al molo

Un sit-in di portuali in solidarietà ai colleghi di Trieste si è radunato dalle 7 circa al porto di Ravenna. Si tratterebbe di qualche decina di persone e il presidio si sarebbe già sciolto, senza alcun impatto sull'operatività del porto.

 

sgombero manifestazione porto trieste 6 sgombero manifestazione porto trieste 6

L'appello a partecipare era partito ieri da chat su Telegram e chiamava a raccolta non solo portuali ma anche lavoratori di Enichem, Eni-Versalis, Marcegaglia, Unieuro, Polynt, Her, Dock cereali porto, vigili del fuoco, Teorema e Cooo e del comitato di libera scelta Ravenna. L'azione, si leggeva nella nota, ha l'obiettivo di dare un «contributo territoriale» a un'iniziativa nazionale «che vede nei porti i punti di aggregazione, ma che raccoglie il malessere di tutte le categorie di lavoratori, dai sanitari agli insegnanti passando per ogni attività privata, stanchi di ricatti e imposizioni».

sgombero manifestazione porto trieste 7 sgombero manifestazione porto trieste 7

 

sgombero manifestazione porto trieste 4 sgombero manifestazione porto trieste 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

A MILANO DA MESI GIRA UNA VOCE INSISTENTE: NON È CHE FABRIZIO CORONA STA LAVORANDO PER RIPULIRE L’IMMAGINE DI FEDEZ? – “FURBIZIO” È STATO IL PRIMO A DARE NOTIZIA DELL’ACCORDO ECONOMICO TRA IL RAPPER E CRISTIANO IOVINO, IL PERSONAL TRAINER MENATO DA FEDEZ E I SUOI AMICHETTI. POI SI È LANCIATO IN UNA DIFESA A SPADA TRATTA DELL’EX SIGNOR FERRAGNEZ DOPO CHE I SUOI AMICI ULTRAS SONO FINITI IN CARCERE: “I GIORNALI VI VENDONO MERDA. VOI NON LO CONOSCETE” – ORA L’ULTIMO ATTO CON L’EX RE DEI PAPARAZZI CHE RIVELA: “DIETRO IL VIAGGIO DI FEDEZ A NEW YORK C’È UN PROGETTO DAVVERO GROSSO”. VOGLIAMO SCOMMETTERE CHE TRA NON MOLTO “FURBIZIO” CE NE DARÀ CONTO?

DAGOREPORT - NEI CORRIDOI DI VIALE MAZZINI VIENE DATA PER CERTA SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI IN VIRTÙ DEL PRONTO SOCCORSO M5S, IN CAMBIO DEL TG3 - MA IL DO UT DES, DEFINITIVA LAPIDE PER EVENTUALI ALLEANZE COL PD, NON SARÀ IMMINENTE: PRIMA DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DI FINE NOVEMBRE, C'E' IL VOTO DEL 17 PROSSIMO PER LA REGIONE UMBRIA - SE I GRILLINI PURI E DURI NOSTALGICI DI BEPPE-MAO, DISERTASSERO LE URNE, COME È SUCCESSO IN LIGURIA, RIUSCIREBBE CONTE A SOPRAVVIVERE ALL'ENNESINO BRUCIANTE TRACOLLO ELETTORALE A POCHI GIORNI DALLA COSTITUENTE? AH, SAPERLO...

DAGOREPORT – FIATO AI TROMBONI! IL 6 E IL 7 NOVEMBRE ANDRÀ IN SCENA A ROMA UN GROTTESCO SPETTACOLO DI ITALICA IPOCRISIA: GLI STATI GENERALI DELLA RAI, DUE GIORNI PER DISCUTERE ‘’COME TENERE LA POLITICA FUORI DALLA RAI’’ (SEMBRA CROZZA MA È COSÌ…) - A CHE SERVE TALE GIGANTESCA PRESA PER IL CULO CHE VEDRÀ OSPITI LA RUSSA, GIULI, VESPA, FLORIS, GRASSO, TRAVAGLIO, SECHI, SCHLEIN, SALVINI, URSO, TAJANI, ETC., VOLUTA DALLA CURVACEA PRESIDENTE DELLA VIGILANZA RAI, LA 5STELLE BARBARA FLORIDIA? - NON È UN MISTERO L’OBIETTIVO DI CONTE DI ACCAPARRARSI IL TG3 IN CAMBIO DEL VOTO A FAVORE DEL CARTONATO DI GIANNA LETTA, SIMONA AGNES, IN TREPIDA ATTESA DELLA PRESIDENZA RAI - MA CONTE SI RITROVA I NEURONI DIVISI TRA GOFFREDO BETTINI E MARCO TRAVAGLIO, MENTRE BEPPE GRILLO LO ASPETTA AL VARCO DELLA COSTITUENTE (MUOIA M5S CON TUTTI I FILISTEI) - LA PRECISAZIONE DELLA FLORIDIA...

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...