Mirko Molteni per “Libero quotidiano”
Si fa presto a dire "stupido", poiché l' idiozia si presenta sotto infinite forme. Ci può essere l' irragionevole saccheggio dei supermercati a causa della psicosi di turno, cioè il coronavirus oggi, oppure la guerra del Golfo nel 1991. E c' è di molto peggio, come il lancio di sassi da un cavalcavia, imbecillità che conferma quel detto secondo cui «la madre dei cretini è sempre incinta».
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Nell' era di Internet e dei social network, poi, la demenza ha trovato nuovi canali, perniciosa epidemia che premia con migliaia di contatti o di "like" ciò che è abbastanza terra terra per attirare il maggior numero possibile di persone in una gara all' appiattimento generale verso il basso.
sasso dal cavalcavia a novara 3
Fenomeno che, per certi aspetti, era iniziato, ma solo in parte, con la televisione. Già il buon Giovanni Guareschi, morto nel 1968, aveva fatto in tempo a vedere abbastanza degli albori della tivù per profetizzare che il piccolo schermo rischiava di livellare verso il basso l' intelligenza di tutti, anziché innalzarla. Ciò perché la velocità delle immagini e del parlato soverchia la capacità di riflettere, allenata invece dallo sforzo della lettura. La profezia di Guareschi pare però compiuta più con l' abuso di Internet, su cui chiunque può postare scemenze, che non con la classica televisione, controllata dalla professionalità di registi, artisti e giornalisti.
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Dice il filosofo Pascal Engel: «La produzione di stronzate, che era endemica nella stampa, è diventata pandemica sui media, su internet e sui social network, che la diffondono in dose tale che è diventata una forza politica. Fa parte di quella che è stata chiamata l' era della post-verità, che sarebbe meglio chiamare l' era delle stronzate».
LA DEFINIZIONE
rissa supermercato carta igienica 5 Psicologia della stupidita'
Ma nemmeno definire la stupidità in modo univoco è facile. L' ultimo libro dedicato al tema, la Psicologia della stupidità edito dalla Nuova Ipsa di Palermo (304 pp., 24 euro), è stato scritto in coro da ben 28 studiosi, fra psicologi, filosofi come il citato Engel, e neurologi che, coordinati dal curatore Jean-François Marmion, si sono confrontati sul problema.
Per Serge Ciccotti, psicologo dell' Université de Bretagne-Sud, la stupidità sarebbe una cecità a nuove informazioni, che nel vero cretino è permanente, mentre in ognuno di noi può verificarsi in singoli momenti di distrazione.
Come esempio di innocente "stupidata" che capita a tutti, Ciccotti cita il guardare due volte in un secondo l' orologio: «Quando si vuol sapere l' ora, bisogna guardare l' orologio, è uno schema che si attiva meccanicamente, permette di mettere poca attenzione nel compito da svolgere. Per questo, dal momento che non si fa attenzione e che si pensa ad altro, cioè si guarda senza vedere, l' informazione non viene captata, e si è obbligati a leggere l' ora una seconda volta. Non vi pare stupido? Nel campo della ricerca sulle risorse attentive, gli psicologi hanno dimostrato che spesso siamo ciechi rispetto ai cambiamenti».
Il neurologo Pierre Lemarquis spiega tali discrepanze con la lotta fra le diverse aree del cervello, sia i due emisferi, di cui il destro più poetico, sognatore, artistico, e il sinistro più freddo, razionale, calcolatore, sia i lobi, di cui quello frontale sarebbe la sede della maturità e dell' equilibrio, mentre i profondi talamo e ipotalamo restano sede degli istinti animali che sono il basamento della creatura.
Poco diversa è la tesi di Daniel Kahneman, professore di psicologia all' università di Princeton e Premio Nobel 2002 per l' Economia. Ritiene che la mente umana funzioni con due sistemi paralleli, il Sistema 1, veloce, istintivo e automatico, e il Sistema 2, lento e razionale: «Il sistema 1 è quello delle emozioni, poiché queste ultime vengono prodotte automaticamente, senza intenzioni e rientrano nella pura soggettività. Il sistema 2 le può accettare o no. Ma attenzione, anche se il sistema 1 rappresenta l' emotività, è molto di più, è in relazione con l' interpretazione della vita, la percezione, con la maggior parte delle nostre azioni. E il sistema 2 fa molto di più che ragionare soltanto, poiché assicura una funzione di controllo che non è meno importante».
IL NECESSARIO EQUILIBRIO
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Per Kahneman, alla peggio, se usassimo solo il Sistema 1 saremmo così impulsivi che «diremmo tutto ciò che ci passa per la testa come i bambini». È sulla necessità di equilibrare cuore e mente che pare insomma nascondersi il problema della stupidità, scaturita quando tale equilibrio va a farsi friggere. Il neuropsicologo portoghese Antonio Damasio, dell' Università della California del Sud, conclude infatti: «Non è possibile per un essere umano operare nel pieno delle proprie capacità solo con la razionalità, o solo con le emozioni. Sono entrambe necessarie. La razionalità si è evoluta sulla base delle emozioni, che rimangono in secondo piano per lasciarci coinvolgere da una situazione o tenercene alla larga».
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