Alice Scaglioni e Alessandro Vinci per corriere.it
In base al nuovo decreto del governo, riunitosi nel pomeriggio in Consiglio dei ministri, cambiano le regole per accedere a diverse tipologie di attività aperte al pubblico a seconda della certificazione verde Covid-19 in possesso.
Green pass base o rafforzato: cosa cambia
Quali sono le differenze tra il green pass base e quello rafforzato (chiamato anche super green pass)? Tutto è legato alla modalità con cui si ottiene la certificazione verde: quello che si riceve anche con l’esito negativo di un tampone (molecolare o antigenico rapido) è il green pass base, mentre quello che si ottiene dopo essersi vaccinati a ciclo completo (due dosi) o dopo aver fatto la terza dose o dopo essere guariti è il green pass rafforzato.
Dove serve il green pass base (che si ottiene anche con il tampone) Dal 20 gennaio e fino al 15 giugno saranno tenuti a esibire all’ingresso il green pass base (quello che si ottiene anche tramite esito negativo di un tampone) tutti i clienti dei servizi alla persona come parrucchieri, barbieri, estetisti.
Dal 1° febbraio, sempre fino al 15 giugno, sarà poi il turno dei clienti di:
- servizi bancari e finanziari;
- negozi e centri commerciali;
- uffici pubblici, Comuni, Province, Regioni;
- servizi pubblici (come Poste, Inps e Inail).
Dove potrà andare chi non ha il green pass?
A chi è privo di certificazione verde resteranno dunque aperte solo le attività più essenziali: farmacie e negozi di alimentari (perciò anche i supermercati). Potrebbero però essere isolate alcune ulteriori eccezioni, come reso noto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al termine del Cdm del 5 gennaio, che saranno individuate in un secondo momento e con un altro documento in aggiunta al decreto per assicurare a tutti (anche a chi non abbia la certificazione verde Covid-19) le esigenze essenziali e primarie della persona.
Dove serve il super green pass
Va inoltre ricordato che, ai sensi del decreto entrato in vigore il 31 dicembre, dal 10 gennaio al 31 marzo serve il super green pass (che si ottiene solo con la vaccinazione o la guarigione, non basta il tampone negativo ) per salire sui mezzi di trasporto – inclusi quelli locali e regionali – e frequentare:
- spettacoli aperti al pubblico che si svolgono all’aperto e al chiuso in teatri, sale da concerto, cinema, locali di intrattenimento e musica dal vivo (e altri locali assimilati)
- eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto
- alberghi e strutture ricettive
- feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose
- sagre e fiere
- centri congressi
- ristoranti e bar al chiuso e all’aperto
- impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
- piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto
- centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.
Ad oggi il green pass rafforzato è obbligatorio per:
- Ristoranti e bar al chiuso;
- al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra;
- spogliatoi;
- musei e mostre;
- al chiuso per i centri benessere;
- centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche);
- parchi tematici e di divertimento;
- al chiuso per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia);
- sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Dove serve il green pass con terza dose
Dal 30 dicembre 2021 al 31 marzo 2022 serve il green pass booster (ovvero il green pass rafforzato che si ottiene dopo la terza dose del vaccino anti-Covid) per accedere alle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice. Chi non ha ancora fatto la dose di richiamo potrà usare il super green pass da seconda dose o da guarigione unito all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti.
La durata del super green pass
Ricordiamo inoltre che a partire dal 1° febbraio 2022 il green pass che si ottiene dopo essersi vaccinati (quindi seconda o terza dose) avrà una durata pari a sei mesi (e non più nove, come previsto precedentemente).