Valentina Dardari per ilgiornale.it
Il professor Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano e docente all'università Statale, in una intervista rilasciata a Il Messaggero, ha spiegato per quando sarà prevedibile la tanto temuta terza ondata, ovvero quando riapriranno le scuole.
Il perché è presto detto: “Limitare gli spostamenti, anche da comune a comune, serve a diminuire gli incontri tra le persone e, dunque, la circolazione del virus. Arriviamo a queste feste di Natale in una condizione epidemiologica molto differente da quella che precedette le vacanze estive. Oggi siamo ancora a 18mila casi giornalieri, sono moltissimi: una base per la terza ondata molto elevata. E sa quando avremo contezza dei casi di contagio avvenuti a Natale? Proprio attorno al 7 gennaio, quando riapriranno le scuole”.
Logico quindi secondo il professor Galli i divieti per il giorno di Natale, Santo Stefano e per il primo giorno dell’anno nuovo quando la popolazione potrà spostarsi meno evitando così pericoli di contagio. Come ha tenuto a evidenziare il virologo, in questo momento in Italia ci sono più positivi al virus rispetto alla scorsa estate, quando erano aperte le discoteche. Si facevano sì meno tamponi e test, ma il numero dei contagiati, anche sintomatici, era sicuramente molto più basso. Per questo motivo, come ribadito da Galli, riaprire i confini regionali può essere davvero pericoloso, come teme l’Istituto superiore di sanità.
Cosa accadrà è difficile dirlo con sicurezza. “Alcuni miei colleghi dicono che la terza ondata è inevitabile. Ma anche se la chiamiamo prolungamento della seconda, poco cambia. Però è evidente che nel momento in cui gli spostamenti accentuassero i rischi che stiamo correndo, sarebbe una certezza vedere ricrescere in modo marcato i contagi” ha precisato il primario che ha spiegato come muoversi per Natale possa rimescolare le carte, in negativo, creando problemi a livello di sicurezza.
Come riuscire a pensare delle norme che possano limitare i danni non è certo facile anche perché la contraddizione tra grandi città e piccoli Comuni è evidente. "Ma l'obiettivo è semplice: ridurre il numero delle persone che si muovono. Più apertura dai, più rischio aggiungi. Io spero che i cittadini usino il buon senso. La settimana scorsa un amico mi ha chiesto: 'Sono andato nel tal negozio per il Black friday, come è possibile che ci fossero tante persone imprudenti? 'Io ho risposto: 'Certo, ma tu eri tra quelle persone'. Tutti dobbiamo evitare gli assembramenti, le riunioni, gli incontri” ha raccontato Galli.
Alla domanda se sia utile o meno sottoporsi a un tampone rapido alla vigilia della riunione con familiari non conviventi, il virologo ha tenuto per prima cosa a dire di non voler fomentare una speculazione dei tamponi a pagamento, ma anche che la diagnostica è importante e sarebbe quindi utile fare un tampone prima di incontrare un parente anziano che non vive sotto il nostro stesso tetto. Nonostante l’esito negativo non vanno però dimenticate tutte le precauzioni da adottare durante la visita. “Il periodo delle feste vedrà anche un calo dell'esecuzione dei tamponi molecolari. I dati per un po' saranno imperfetti. I segnali potrebbero arrivare attorno al 7 gennaio, quando dovremo riprendere alcune attività, a partire dalle scuole in presenza. Questa è una ipotesi che purtroppo ha delle possibilità concrete di realizzarsi” ha pronosticato il professore.