Francesco Furlan per “la Repubblica”
Sì ai pic-nic ma mai sui gradini della Basilica. E basta con i turisti che preparano panini sotto i portici di Palazzo Ducale da dove possono ammirare il bacino di San Marco.
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Venezia è pronta a sperimentare i campi del pranzo al sacco. Una decina di zone con panchine e bagni per accogliere chi preferisce mangiare qualcosa e poi riprendere la visita della città. La mappa è in via di definizione ma tra i luoghi candidati ci sono Campo Sant' Angelo, Campo della Bragora e Campo San Francesco della Vigna.
TURISTA FA LA CACCA A PIAZZA SAN MARCO
È questa una delle oltre 30 novità che il Comune, dopo un confronto durato mesi con associazioni e categorie, ha previsto in una delibera quadro sul turismo con l' obiettivo alleggerire la morsa in una città fragile che sfiora 30 milioni di visitatori all' anno. Tutti in coda a San Marco e a Rialto. «La delibera è un punto di arrivo dopo il confronto con la città, e anche un punto di partenza, perché adesso dobbiamo passare dalla parole ai fatti, con la pianificazione », spiega l'assessore al Turismo Paola Mar.
I pezzi ci sono, ma il puzzle è ancora tutto da comporre. La misura più discussa del pacchetto di interventi prevede l'installazione di conta-persone nelle aree più affollate, come il Ponte di Calatrava, il Ponte degli Scalzi e Riva degli Schiavoni: varchi che saranno attivi già da quest' estate.
Le prove generali per Piazza San Marco che, in determinate ore e periodi, potrebbe essere accessibile solo su prenotazione, con il pagamento di un ticket - si ipotizza di 5 euro - per una presenza massima giornaliera di 65 mila persone nell' area Marciana. «Solo un' ipotesi per ora - dice Mar - che andrà approfondita. L' obiettivo è organizzare i flussi, non chiudere Piazza San Marco».
Se ne riparla, stando ai piani, dalla seconda metà del 2018. Tra le altre misure: la riorganizzazione degli approdi delle imbarcazioni Gran Turismo, l' assunzione stagionale di cento vigili urbani che saranno impegnati sul fronte del decoro, vestendo i panni di polizia turistica, una campagna di comunicazione sul rispetto della città.
La delibera del Comune arriva come risposta all' Unesco che, dallo scorso luglio, ha messo sotto osservazione Venezia ipotizzando l' inserimento della città tra i siti in pericolo in assenza di interventi per contrastare un turismo asfissiante. Alla sede di Parigi, dopo un primo incontro lo scorso febbraio tra il sindaco Luigi Brugnaro e il direttore generale Irina Bokova, attendevano un piano di interventi entro la fine di aprile.
«Questa è la nostra risposta - dice Brugnaro - per rendere il turismo compatibile con i residenti ». Albergatori locali e Federalberghi plaudono all' iniziativa, soprattutto per i conta-persona. «Stiamo discutendo poco produttivamente da anni di un problema di cui non avendo i numeri chiunque è autorizzato a dire qualunque cosa e conseguentemente a non fare nulladice il vicepresidente nazionale Marco Michieli - di fronte ai dati oggettivi sarà più facile prendere decisioni a tutela della più bella città del mondo».
Ma i dubbi sulla reale efficacia delle misure non mancano. «Quello votato è solo un atto di indirizzo - attacca Italia Nostra la giunta rimanda le azioni a un futuro che non verrà mai e nel frattempo spende quattrini reali per contare i turisti, come se non bastassero le numerose e scientifiche stime già esistenti ». E intanto il dibattito si allarga alle altre città turistiche. «Assolutamente no», è stata la risposta del vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma, Luca Bergamo, all' ipotesi che anche nelle capitale possano prevedersi ticket per prenotare l' ingresso nelle piazze storiche.