Donald Trump minaccia di aprire un nuovo fronte: quello della guerra al vino francese, imponendo dazi sulle bottiglieimportate negli Usa.Un vero e proprio sgambetto all'inquilino dell'Eliseo, Emmanuel Macron, che il presidente americano ha incontrato in Normandia appena la scorsa settimana, in occasione delle celebrazioni del D-Day, elogiando davanti alle telecamere di tutto il mondo gli “eccezionali” rapporti tra loro due.
Intervistato dalla Cnbc, il tycoon ha rilanciato il suo affondo verso l'alleato, che suona però come una minaccia per l'intera Europa e anche per il vino italiano: «La Francia si fa pagare molto per i nostri vini, mentre noi li facciamo pagare molto poco per il loro vino. È ingiusto, e gli Stati Uniti dovranno fare qualcosa».
Rilanciato, appunto: perché Trump aveva già attaccato Parigi sull'argomento nel novembre scorso, con un tweet in cui aveva definito difficilissimo per i produttori di vino americano, concentrati soprattutto in California, vendere in Francia. «Questo deve cambiare!», aveva scritto.
Ora, a distanza di mesi, Trump lamenta come nulla sia cambiato e ribadisce dunque il concetto: «Le aziende vinicole vengono da me e mi dicono 'paghiamo un sacco di soldi per mettere i nostri prodotti sul mercato francese, e tu lo stai permettendo, questo Paese lo sta permettendo'. Questi vini francesi sono dei grandi vini - ha aggiunto il presidente - ma anche i nostri sono grandi vini e non possiamo permettere che quelli degli altri arrivino qui negli Usa per niente. Allora sapete cosa? Non è giusto e faremo qualcosa».
Negli Stati Uniti, che sono i maggiori acquirenti di vino europeo, sono in vigore dazi di 5,3 centesimi di dollaro a 14,9 centesimi di dollaro sulle bottiglie standard, a seconda del paese di provenienza e della gradazione alcolica. L'Unione europea invece prevede dazi per il vino Usa importato che vanno dagli 11 centesimi di dollaro ai 29 centesimi a bottiglia.
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