Rinaldi Frignani per il Corriere della Sera
anziana morta badante arrestata
Da qualche settimana sveniva di continuo. E perdeva l'equilibrio. Cadeva spesso e in modo sospetto la signora Maria Luisa Lombardi, 81 anni, invalida, nella sua abitazione in via Francesco Cilea, all'Infernetto. Una villetta rosa, inserita in un comprensorio che per un tragico gioco del destino si affaccia sulla stessa strada dove lunedì notte il 14enne Mattia Roperto è stato travolto e ucciso dall'auto condotta da un geometra sotto effetto di cannabis.
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Quelli della pensionata sembravano incidenti domestici, almeno a sentire la badante, che però si verificavano sempre mentre la padrona di casa si trovava proprio in sua compagnia. Una donna considerata di fiducia, di 53 anni, Liubov Tcachuk, russa, ma anche una vecchia conoscenza dei carabinieri perché in passato era stata fermata con i documenti di soggiorno scaduti o addirittura senza alcun permesso per rimanere in Italia a lavorare.
Era stata denunciata, ma non era comunque partita, e aveva trovato anche un nuovo lavoro, con un regolare contratto e relativi contributi: assistere l'81enne nella sua abitazione, vicino alla quale c'è quella della figlia con il marito.
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Sembrava una soluzione ottimale, forse per un po' lo è anche stata. Poi gli incidenti alla pensionata sono diventati troppi. L'ultimo, al quale nessuno ha però creduto, all'inizio di maggio. Gravi ferite al volto e alla testa, l'81enne è stata ricoverata d'urgenza all'ospedale San Camillo.
È entrata in coma e non ha più ripreso conoscenza. Una lunga agonia, conclusa in maniera tragica l'altra notte quando l'anziana è deceduta. Al suo capezzale i figli e i nipoti che ora vogliono giustizia. Nel frattempo da un mese circa la badante è già finita a Rebibbia, accusata di maltrattamenti in famiglia su persona convivente. Reato che i carabinieri della compagnia di Ostia le hanno contestato subito dopo essere intervenuti proprio nell'abitazione di via Cilea.
«È caduta dal letto, l'ho trovata così, per terra, e ho chiamato i soccorsi...», si era giustificata la 53enne. Le stesse parole, o quasi, pronunciate in occasioni analoghe, con conseguenze meno gravi. All'inizio per lei c'erano stati solo rimproveri ed esortazioni a stare più attenta a quello che accadeva alla sua assistita.
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Ma all'ultimo incidente, mentre gli infermieri caricavano l'81enne sull'ambulanza e poi con il passare delle ore, è stato complicato crederle. Sia perché si è scoperto che la pensionata era già finita più volte al Pronto soccorso, anche di recente, con ferite e contusioni in varie parti del corpo
(sebbene nessuno degli episodi sia stato denunciato alle forze dell'ordine), sia perché - e questa è stata la prova schiacciante - il genero insospettito da quei continui ricoveri, ha deciso d'accordo con la figlia della pensionata di installare una telecamera nascosta nella camera da letto dove trascorreva gran parte della giornata, accudita, almeno era quello che speravano, dalla badante: proprio quelle immagini hanno consentito ai carabinieri di scoprire ciò che accadeva quando le due donne restavano da sole.
Quel giorno d'inizio maggio la signora Maria Luisa era sì caduta dal letto, ma per gli schiaffi e le gomitate che la badante, che rischia quantomeno l'accusa di omicidio preterintenzionale, le aveva sferrato a ripetizione. Uno dei tanti episodi, è adesso il sospetto di chi indaga, che potrebbero essere finiti con altri pestaggi nel corso dei mesi.
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