VEDIAMOCI TOPO – A PARIGI E’ EMERGENZA TOPI: ORMAI SONO OLTRE 6 MILIONI MA UNA RACCOLTA FIRME CHIEDE DI RISPARMIARLI - LA SINDACA HIDALGO È PURE ACCUSATA DI SPENDERE DENARO PUBBLICO, 14 MLN DI EURO, PER FARE STRAGE DI “ESSERI SENZIENTI CHE PER LEGGE VANNO TRATTATI COME GLI UMANI”

-

Condividi questo articolo


Marzio G. Mian per il Giornale

 

TOPI TOPI

Dal diritto dell'uomo a quello delle pantegane, a Parigi la rivoluzione è in servizio permanente effettivo; un filo di paranoia intellettuale lega giacobinismo e panteganismo, il Terrore del Comitato di Salute pubblica al Delirio di coloro che lottano contro la campagna di derattizzazione scatenata dall'assessore alla Salute pubblica, monsieur Georges Salines, alle prese con «la più grande invasione del dopoguerra», come ha dichiarato.

 

Da mesi i media francesi documentano l'imperversare giorno e notte di un esercito tra i quattro e i sei milioni di ratti in una metropoli di 2.3 milioni di abitanti. Un attacco senza quartiere, da quelli radical chic come il Marais, ai Campi Elisi, al Campo di Marte all'ombra della Torre Eiffel, il prediletto da turisti e bambini. Le Parisienne ha titolato «nuova presa della Bastiglia», che è la piazza da dove parte boulevard Richard-Lenoir, ritenuta la centrale operativa delle pantegane parigine.

 

Anne Hidalgo Anne Hidalgo

Molti degli 800 parchi e giardini sono ormai in mano al nemico e sono stati chiusi per ordine della sindaca Anne Hidalgo, la quale ha a lungo tentennato a dichiarare guerra, nel timore d'aggravare l'emorragia di turisti, già in calo di circa il 30 per cento a causa degli eventi terroristici.

 

L'assessore Salines ha avviato quasi duemila interventi, ma con scarsi risultati, perché le nuove norme europee impediscono l'uso del tradizionale arsenico e così del nuovo veleno light i ratti se ne fanno un baffo.

 

«Da una coppia si generano 950 esemplari in due anni, se non interveniamo drasticamente sarà una catastrofe», ha detto Salines. Anche le associazioni degli amici dei clochard hanno lanciato l'allarme, i poveri diavoli che vivono sulla strada devono contendersela con le bestiacce, oltre ai morsi della fame rischiano anche quelli dei sempre più aggressivi roditori.

 

RATTI PARIGI RATTI PARIGI

Tuttavia, nella città dei Lumi, oggi faro del politicamente corretto estremo, la mobilitazione è scattata in difesa dei topi di fogna, già sdoganati da Remy, il simpatico protagonista del cartoon Ratatouille. Una petizione lanciata da una psicologa infantile, Josette Benchetrit, ha raccolto oltre 25 mila firme per porre fine al «genocidio».

 

Non è una goliardata dadaista, la sindaca è accusata di spendere denaro pubblico, 14 milioni di euro, per fare strage di «esseri senzienti che per legge vanno trattati come gli esseri umani». Anziché prendersela con i ratti e «condannarli a morte, bisognerebbe trovare un contraccettivo politico contro le fobie». «Eliminiamo i fascisti, invece», scrive un firmatario. «Anche i socialisti», suggerisce un altro.

 

RATTI RATTI

Secondo la psicologa i ratti «sono solo capri espiatori d'una convenzione sociale puramente estetica, fossero dotati d'una bella coda folta, verrebbero trattati come dei teneri scoiattoli». E la leptospirosi, e la toxoplasmosi e la salmonellosi e la peste bubbonica? Tutte balle, stereotipi borghesi, fake news diffuse dalle case farmaceutiche che vogliono continuare a torturare i sorci. Anzi, secondo la nouvelle vague animalista, le pantegane sono utilissime all'ecosistema metropolitano, più sostenibili della differenziata.

 

RATTI IMMONDIZIA RATTI IMMONDIZIA

«Consumano ogni giorno 9 tonnellate d'immondizia», ha testimoniato Pierre Falgayrac, massimo esperto delle chiaviche parigine. Un trend rivoluzionario che potrebbe presto prendere piede nella nostra capitale, ben presidiata sia dalle zoccole che dalla monnezza, e guidata da una sindaca appartenente a un movimento molto sensibile alle ultime novità, tipo l'inutilità dei vaccini.

 

Il ratto diventa animale politico. E la più efficace metafora occidentale: quanto lui è resistente a ogni cambiamento e difficile da eliminare, così la nostra civiltà - come dimostra quest'appello contro le derattizzazioni sembra votata all'estinzione.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….