Maria Corbi per “la Stampa”
Nessuna certezza di dove fosse Cosima Misseri quando sua nipote Sarah veniva uccisa e nelle fasi che sono seguite. Una perizia del Politecnico di Torino è stata depositata e oggi, venerdì 5 giugno, verrà discussa nell’aula della corte di Assise d’appello di Taranto dove si svolge il processo di appello per Sabrina Misseri e sua madre Cosima.
Un risultato che conta molto per la difesa sia di Cosima che di Sabrina che hanno sempre contestato la dinamica dell’omicidio disegnata dall’accusa e poi confermata dalla corte di Assise. Anzi le dinamiche omicidiarie perché, ricordiamolo, se ne sono sedimentate diverse in questi cinque anni (quasi). A iniziare dalle diverse confessioni di Michele, a quelle vergate negli ordini di custodia cautelare.
Sarah fu uccisa in casa, dove era presente anche Cosima, e il suo cadavere fu spostato in garage per ragioni «prudenziali», come dice la sentenza. Secondo il giudice di primo grado non vi è dubbio sulla localizzazione del telefonino della donna. Mentre questa perizia dice il contrario: non vi è alcuna certezza.
E quindi, come sostiene la difesa di Cosima «la giovane Sarah è stata uccisa nel garage, senza che Serrano Cosima si rendesse conto di nulla, anche perché, diversamente, vi sono tutte le ragioni per ritenere che ella sarebbe intervenuta per impedire tale atroce delitto». In ogni caso non si riesce ad andare oltre ogni ragionevole dubbio.
La madre di Sarah Scazzi apprende dalla Sciarelli della morte della figlia
Ma la perizia che verrà discussa oggi in aula a Taranto dice anche altre due cose importanti. La prima è che il cellulare di Sarah ha smesso di funzionare alle 14.42.48 in garage, esattamente nei momenti in cui Michele Misseri sostiene di averla strangolata con una corda.
Ed è proprio quando Sabrina, come ha sempre sostenuto, prova a chiamare la cugina insieme a Mariangela Spagnoletti. Dunque alle 14.42.48 il cellulare di Sarah era in garage e sua cugina sicuramente per strada insieme alla testimone Spagnoletti. Ergo? Secondo la difesa delle due donne le conseguenze di questa perizia sono chiare: Cosima e Sabrina sono estranee all’omicidio.
CONCETTA SCAZZI LA MADRE DI SARAH
Ma c’è un altro punto importante in questa perizia. Perché i tecnici affermano che le rilevazioni sulle celle effettuate durante le indagini dai Ros nel gennaio 2011 erano impossibili da integrare «a causa dei cambiamenti nel frattempo intervenuti agli apparati e alle configurazioni della rete dell’operatore». Dunque, dice l’avvocato Franco De Jaco, difensore della Serrano, «erano accertamenti irripetibili a cui la difesa non è stata ammesso e questo ha leso un diritto delle due imputate».
GIACOMO SCAZZI IL PADRE DI SARAH
«Finalmente qualcosa emerge - commenta De Jaco -, dalle nebulose indagini e si sta chiarendo quello che la difesa aveva rappresentato e cioè che gli accertamenti tecnici non potevano trovare ingresso nel processo in quanto irripetibili». Anche Franco Coppi, difensore di Sabrina, accoglie questa perizia positivamente: «Quello che sembrava certo e cioè che Cosima fosse nel garage non è supportato dal dato scientifico».
Cosima e Sabrina Misseri LA TRASFORMAZIONE DI MICHELE MISSERI Federica Sciarelli e sullo sfondo Michele Misseri