VOLA E SPARA! CI MANCAVA SOLO IL DRONE ARMATO - UN GRUPPO DI STUDENTI DEL “MOSCOW AVIATION INSTITUTE” HA REALIZZATO IL PROTOTIPO DI UN DRONE PERSONALIZZATO CON UN FUCILE CHE PUÒ ESSERE USATO PER ABBATTERE AEROMOBILI A PILOTAGGIO REMOTO CHE GIÀ IN PASSATO HANNO SCATENATO IL PANICO IN ALCUNI AEROPORTI  (VIDEO)

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Da "www.hdblog.it"

 

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I droni possono essere pericolosi se utilizzati per lo scopo sbagliato, lo abbiamo ampiamente sperimentato quando due piloti hanno deciso di creare il panico sulle piste dell'aeroporto di Gatwick (Londra) poco prima di Natale.

 

La loro sola presenza rappresentava una vera e propria minaccia per i velivoli in decollo e atterraggio, tanto che lo scalo è stato chiuso per intere giornate e i danni economici calcolabili in circa 15 milioni di sterline (circa 17,4 mln di euro e 1000 voli a terra).

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La situazione di certo non migliora se qualcuno decide di armare questi UAV come fatto da un gruppo di studenti del Moscow Aviation Institute e dimostrato in un video. L'idea è piuttosto chiara: realizzare un drone personalizzato con un fucile e renderlo operativo in volo per sparare e abbattere altri droni.

 

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In linea di massima non sarebbe sbagliato che le autorità abbiano a disposizione droni da difesa, capaci di monitorare certe aree sensibili, ma l'implementazione di un'arma convenzionale fa paura, perchè il passo tra le buone intenzioni e la follia di qualcuno è sempre molto breve.

 

La cosa che sconcerta è anche il livello di precisione raggiunta, visto che il team ha implementato un meccanismo di stabilizzazione che ha migliorato la precisione di volo e puntamento. La dimostrazione nel video, in cui il prototipo - con 40 minuti di autonomia - si solleva in verticale e dopo qualche evoluzione riesce a centrare un piccolo palloncino rosso a discreta distanza.

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Tutta l'operazione è stata svolta grazie ad un pilota a terra con visore annesso, è stato sempre lui a prendere la giusta mira con un fucile Vepr-12 ed eliminare il palloncino. Metodo fin troppo violento e poco high-tech, nel mondo ci sono centinaia di droni da difesa in via di sviluppo e molti stanno puntando sulle nuove tecnologie come cannoni di microonde, reti e sistemi jammer, come quello (milionario) di cui si è dotato l'aeroporto di Gatwick dopo gli incidenti di fine 2018.

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Insomma le alternative non sembrano di certo mancare, d'altronde se si vuol combattere un drone ci sono numerosi punti di attacco e di certo non abbiamo bisogno di proiettili vaganti sparati sopra la nostra testa.

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