Paolo Ferrari per “Libero quotidiano”
Che cosa avrà raccontato questa volta Matteo Bonaccorsi, l'escort di Cuvio, paesino di poco più di mille anime in provincia di Varese, divenuto famoso al grande pubblico per aver rivelato al programma Mediaset Le Iene l'esistenza di una villa nei dintorni di Siena dove si sarebbero svolti festini omosex in cui erano coinvolti anche magistrati?
il servizio delle iene su david rossi 5
Bonaccorsi, attuale assistente dell'europarlamentare della Lega Alessandro Panza, è stato sentito in gran segreto il mese scorso dalla Commissione parlamentare d'inchiesta che sta indagando sulla morte di David Rossi, allora responsabile della Comunicazione di Banca Monte Paschi, precipitato dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni la sera del 6 marzo 2013. Suicidio o qualcosa d'altro? E dunque, in forma super secretata, Bonaccorsi è stato convocato a Palazzo San Macuto.
A dare notizia della sua deposizione, che sarebbe dovuta rimanere top secret, era stato il colonnello dei carabinieri Pasquale Aglieco, convocato a sua volta per essere interrogato dai commissari. Aglieco, ex comandante provinciale di Siena e fra i primi ad intervenire in vicolo Monte Pio dove venne trovato il cadavere riverso al suolo di Rossi, venne tirato in ballo proprio da Bonaccorsi, proprio nell'ambito dei festini a sfondo sessuale.
L'assistente parlamentare leghista aveva infatti raccontato alle Iene, sempre con il volto travisato, di essersi prostituito durante questi festini a base di cocaina e sesso, sia gay che bisex, in una dimora da egli poi indicata in Borgo San Luigi, nel 2012. A questi incontri conviviali un po' particolari avrebbero partecipato importanti uomini dell'establishment senese e, soprattutto, magistrati ed esponenti delle forze di polizia che indagavano sulla morte di Rossi.
Le dichiarazioni di Bonaccorsi determinarono l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Genova, competente su reati eventualmente commessi dai colleghi toscani. Nel caso di specie, il reato non era l'aver partecipato al festino gay a base di cocaina, ma quello di abuso d'ufficio circa la modalità di conduzione delle indagini sulla morte di Rossi. Interrogato dal procuratore Ranieri Minati e dalla collega Cristina Camaiori, Bonaccorsi raccontò come ebbe inizio la sua attività di prostituto, dopo aver compiuto 18 anni, «avendo dei dubbi sulla mia identità sessuale».
Essendo all'epoca in difficoltà economiche, Bonaccorsi iniziò a prostituirsi con un professore d'Università Bicocca, sposato e con figli, tale "Mario". Ed era stato Mario a portarlo nella villa di Siena, «lui mi disse che aveva conoscenti che tenevano delle feste in ville o appartamenti cui partecipavano persone danarose. Il primo festino cui ho partecipato si è svolto nell'autunno del 2012».
Nel verbale vengono descritte con dovizia di particolari le modalità dei festini: «Dopo cena ci siamo spostati in un altro bungalow dove ci hanno raggiunto una decina di persone, tra cui ricordo due ragazze con accento dell'est». E ancora: «Si è iniziato a bere alcolici, qualcuno ha fatto uso di cocaina e di spinelli e poi ho notato che le persone iniziavano ad appartarsi, chi con un ragazzo, chi con due, chi con le ragazze. Erano tutte persone dai 40 anni in su, dall'aspetto distinto». Bonaccorsi, precisando che «a Siena avrò partecipato a circa una quindicina di festini», parla anche dei compensi, «che variavano a seconda della durata della festa, da mille euro a un massimo di quattromila, sempre in contanti».
Mai passaggi più delicati sono quelli che riguardano i magistrati della procura di Siena e anche lo stesso Monte Paschi. «I partecipanti variavano tra la decina e la quindicina di persone- spiega Bonaccorsi-, più o meno sempre le stesse. Dai loro discorsi ho capito che qualcuno di loro lavorava a Monte Paschi».
Poi i magistrati genovesi gli mostrano una foto di Aldo Natalini, ai tempi titolare dell'inchiesta sulla morte di David Rossi: «L'ho visto appartarsi con un ragazzo in una stanza. Non è stato mio cliente singolo, ma ricordo un rapporto di gruppo. Ricordo persone che si masturbavano e avevano rapporti orali, ma non ricordo con precisione che cosa stesse facendo lui».
nicola marini antonino monteleone
E anche un'altra foto, questa volta di Nicola Marini, altro pm che indagò su Rossi: «Riconosco la persona - dichiara Bonaccorsi - per averlo visto in un festino consumare un rapporto sessuale con un altro ragazzo». Salvo poi precisare che non sono sicuro si tratti della persona che ho visto ai festini». In ogni caso, l'indagine si era chiusa con un nulla di fatto e la testimonianza di Bonaccorsi non era stata ritenuta affidabile dalla Procura genovese, che aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo. Peraltro, i pm ed Aglieco hanno poi denunciato Bonaccorsi per calunnia. Una storia quanto mai torbida su cui sarebbe il caso che venisse fatta luce.