VUOI VEDERE CHE TRA I CATTOLICI RINASCONO LE ANTICHE PULSIONI ANTIGIUDAICHE? - LUCETTA SCARAFFIA: “STA TORNANDO UNA FRATTURA TEOLOGICA TRA LA TRADIZIONE EBRAICA E QUELLA CRISTIANA CHE NEGA IL DIRITTO ALL'AUTONOMIA DELLO STATO DI ISRAELE, NON RICONOSCENDO LA SUA SPECIFICA VIA DI SALVEZZA. IL TEOLOGO ALBERTO MAGGI, MA NON È L'UNICO, CONTESTA IL DIRITTO DEGLI EBREI ALLA TERRA DI ISRAELE E LI ACCUSA DI CRUDELTÀ, RIPRENDENDO IMPLICITAMENTE L'ANTICA ACCUSA DI DEICIDIO. DA MOLTI ESPONENTI CATTOLICI, ANCHE AI LIVELLI PIÙ ALTI, IL POPOLO EBRAICO VIENE OGGI DI NUOVO DESCRITTO COME VENDICATIVO, SENZA PIETÀ, E MESSO SULLO STESSO PIANO DI HAMAS”

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Estratto dell’articolo di Lucetta Scaraffia per “la Stampa”

 

riccardo di segni foto di bacco (1) riccardo di segni foto di bacco (1)

Le parole angosciate ma lucidissime del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, per la trentacinquesima giornata del dialogo ebraico-cristiano non sono state riprese […] dai media italiani. È […] una disattenzione verso una delle conseguenze più significative della guerra in corso in Medio Oriente: la rottura di quel lungo processo di riconciliazione fra ebraismo e cristianesimo iniziato dal Concilio […]

 

Invece oggi tutto sta tornando come se questo percorso non ci fosse stato, denuncia Di Segni, che per esemplificare ha citato le parole del vescovo di Anversa e quelle di un teologo italiano. In una lettera agli «amici ebrei», Johan Bonny parla di una frattura teologica insanabile che esisterebbe tra la tradizione ebraica e quella cristiana negando il diritto all'autonomia dello Stato di Israele e di fatto, dal punto di vista religioso, non riconoscendo la sua specifica via di salvezza.

alberto maggi 3 alberto maggi 3

 

Il teologo Alberto Maggi – ma non è l'unico – contesta apertamente il diritto degli ebrei alla terra di Israele e li accusa di crudeltà, riprendendo così, implicitamente, l'antica accusa di deicidio. Da molti esponenti cattolici, anche ai livelli più alti, il popolo ebraico viene oggi di nuovo descritto come vendicativo, senza pietà, e messo sullo stesso piano di Hamas, l'uno e l'altro definiti allo stesso modo: terroristi.

 

Di Segni cita un gesto grave del patriarca latino di Gerusalemme, il francescano Pierbattista Pizzaballa, al quale non è stata prestata molta attenzione: il fatto di essere andato a celebrare la messa di Natale con una kefiah sull'abito cardinalizio. Del resto, nel periodo natalizio molti hanno parlato di Gesù bambino come di un piccolo palestinese: laddove invece, come dovrebbe essere universalmente noto, era bambino ebreo, ci ricorda il rabbino capo di Roma.

Gesu crocefisso Gesu crocefisso

 

Dire che Gesù era palestinese vuol dire cancellare l'identità stessa di Cristo e dello stesso cristianesimo. Vuol dire, oggi, equiparare in modo abusivo e superficiale Gesù agli abitanti di Gaza. […] siamo tornati all'incomprensione sostanziale fra le religioni, perché l'incomprensione teologica, anche se si condanna a parole l'antisemitismo, di fatto risveglia l'antico antigiudaismo.

 

Il rabbino Di Segni […] invita ad approfondire l'analisi di quanto accade, che invece viene spesso risolta in una frettolosa ricerca delle vittime con le quali schierarsi per sentirsi buoni. […] L'identità culturale dell'Occidente infatti nasce dal rapporto fra tradizione ebraica, tradizione classica e tradizione cristiana. […]

 

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