Marta Serafini per il “Corriere della Sera”
Quando mancano poche ore al 24 agosto, giorno in cui l'Ucraina festeggerà l'indipendenza (ma che segnerà anche i sei mesi dall'invasione), l'attentato contro Darya Dugina aggiunge tensione a Kiev, dove erano già stati rivisti i piani delle celebrazioni per il trentunesimo anniversario del distacco dall'Unione Sovietica.
Nel suo consueto videomessaggio ai suoi concittadini, Volodymyr Zelensky ha dichiarato che la Russia potrebbe compiere azioni «terribili e particolarmente crudeli»: «Restiamo uniti, aiutiamoci a vicenda, restauriamo ciò che è stato distrutto, combattiamo per tutto il nostro popolo», ha detto il presidente ucraino. E ha sottolineato che se i russi processeranno i prigionieri ucraini a Mariupol, qualsiasi negoziato con Mosca sarà impossibile.
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Secondo fonti interne, le autorità avrebbero raccomandato a tutti i dipendenti che svolgono mansioni negli edifici del quartiere governativo della capitale di lavorare da casa per una settimana, a partire da oggi e fino al 26 agosto. E da casa lavoreranno anche i dipendenti della Verkhovna Rada, il parlamento nazionale, con la sola eccezione dei colleghi che sono coinvolti nelle delegazioni internazionali e nei preparativi per la prossima seduta.
L'apprensione per la temuta vendetta di Mosca si aggiunge alle bombe che anche ieri sono cadute sul territorio ucraino. A Kharkiv, una delle città più colpite dai raid, verrà introdotto un coprifuoco di 36 ore a partire delle 7.00 di domani. Odessa è stata di nuovo bersagliata dall'artiglieria moscovita e almeno cinque missili sono caduti su Nikopol, sulla sponda del Dnepr opposta alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Ma l'attenzione è puntata anche sulla Crimea, dopo che sabato un drone ucraino ha centrato il quartier generale della flotta del Mar Nero a Sebastopoli. «Quest' anno, in Crimea si sente letteralmente che l'occupazione è temporanea e che l'Ucraina sta tornando», ha commentato Zelensky, che ieri ha avuto una nuova conferma del sostegno occidentale: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron, il primo ministro inglese Boris Johnson e il cancelliere tedesco Olaf Scholz si sono parlati via telefono: «Hanno ribadito il loro continuo sostegno agli sforzi dell'Ucraina», ha poi fatto sapere in una nota la Casa Bianca.
Intanto tre persone con passaporto russo e ucraino sono state arrestate per aver tentato di entrare in una base militare e in una fabbrica di armi in Albania. Il premier albanese Edi Rama ha affermato che i tre individui sono «sospettati di spionaggio».
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