Estratto dell'articolo di Floriana Bulfon per “la Repubblica”
L’armata russa della disinformazione non ha abbassato la guardia, anzi: risponde alle disfatte subite in Ucraina moltiplicando gli automi che inondano i social di notizie manipolate.
Una struttura sempre più potente chiamata Fabrika riesce a occultare l’origine delle fake news calibrate per colpire il morale degli ucraini e diffondere i messaggi della propaganda di Mosca: solo l’un per cento - stando a quanto loro stessi sostengono - viene smascherato. È il dato che emerge dai documenti segreti dell’intelligence statunitense, esaminati dal Washington Post.
lo schema dell intelligence usa sulle fake news russe dai documenti del pentagono
[…] Il cervello della strategia è un’istituzione scientifica, il GlavNIVT ossia Centro Principale di Ricerca Informatica che schiera centinaia di migliaia di bot in grado di spacciarsi come veri utenti social.
La campagna ha due obiettivi. Il primo è il “fronte interno” per controllare la circolazione delle notizie in patria: tenere alta la fiducia nella guerra scatenata da Putin e seppellire le voci del dissenso in rete. Il secondo è rivolto all’estero, per promuovere una narrativa filorussa.
[…] Come nella tradizione sovietica, ogni azione segreta imita il simbolo del Kgb: lo scudo, proteggendo il consenso della popolazione, e la spada, per colpire la credibilità dei nemici. Il Cremlino ha chiesto invece al GlavNIVT di sviluppare un’offensiva che ricorda il suo stemma: l’aquila a due teste degli zar. Ed ecco che i robot digitali agiscono sia in modalità passiva che attiva. C’è una manipolazione passiva che spinge sui social i post graditi a Mosca e fa passare in secondo piano quelli negativi: la moltitudine dei boot bombarda i motori di ricerca, imponendo così le sue scelte. Accade su Telegram, Twitter, Youtube e TikTok.
Ma Fabrika compie anche un intervento attivo, mandando i messaggi direttamente agli utenti individuati come bersaglio delle operazioni di influenza.
documenti classificati del pentagono diffusi online 2
[…] Non solo, ci sarebbe anche un nuovo soggetto - il Centro per le operazioni speciali cyber - che avrebbe programmato o condotto sei campagne mirate di influenza tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno. Avrebbe diffuso l’idea che il governo Usa nascondesse la verità sugli effetti collaterali dei vaccini; che la brigata Azov stesse mettendo a segno rappresaglie nel Donbass; che Polonia, Lettonia e Lituania volessero espellere i profughi ucraini, che gli 007 di Kiev stessero reclutando come spie il personale dell’Onu e che l’Ucraina condizionasse l’opinione pubblica europea con l’aiuto della Nato.
Lo studio top secret è stato realizzato dallo Stato maggiore della Difesa americana, il Cyber Command e l’Europe Command: un’attività di «intelligence delle comunicazioni», basata quindi sull’intercettazione di posta elettronica e telefonate. Ma non è noto se il Pentagono abbia deciso o meno di contrastare l’alluvione delle fake news made in Russia.
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