1 - Da oggi in classe più di 6 milioni di studenti
Francesca Angeli per “il Giornale”
I docenti devono rientrare nelle categorie a rischio. Oggi al ministero dell'Istruzione i sindacati della scuola incontreranno Luigi Fiorentino, il capo di Gabinetto del ministro, Patrizio Bianchi, e insisteranno sulla necessità di proseguire con la profilassi del corpo insegnante e del personale scolastico a prescindere dall'età.
Lo stop alle vaccinazioni potrebbe avere una ricaduta pesante sulla riapertura delle scuole proprio quando si sta cercando di ripartire. Da oggi torna in classe in presenza un altro milione di studenti, 400 mila solo in Lombardia dove ha ricevuto la prima dose l'85 per cento del personale scolastico mentre la media nazionale è del 72,13 per cento.
Saranno quasi 6,6 milioni gli alunni presenti a scuola sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie, 8 su 10. E tra le priorità indicate dal premier Mario Draghi c'è la riapertura di tutte le scuole a pieno regime almeno per tutto il mese di maggio.
Ma se si lascia scoperto il 30 per cento del personale scolastico la riapertura potrebbe essere compromessa. «Se vogliamo riaprire la scuola in sicurezza è indispensabile che tutto il personale scolastico possa vaccinarsi», dice Maddalena Gissi, segretario nazionale della Cisl scuola.
Per Antonello Giannelli, Associazione nazionale presidi, «fermare la campagna vaccinale per il personale scolastico è un provvedimento illogico: assurdo non mettere in sicurezza chi incontra in un giorno anche oltre 100 studenti diversi».
Lo stop alla vaccinazione di docenti e Ata è conseguente all'ordinanza del commissario all'emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, che ha di fatto chiuso al principio delle categorie sollecitando le regioni a vaccinare anziani e fragili.
francesco paolo figliuolo fabrizio curcio 1
Resta garantita la seconda dose per tutti coloro che hanno già ricevuto la prima. Sulle prenotazioni già fissate è stata lasciata elasticità per non creare confusione sulle disdette ma le prenotazioni per il personale scolastico under 60 sono chiuse.
Non solo: in molti ora pensano di disdire la seconda dose e dunque alla fine la percentuale del personale effettivamente vaccinato anche il richiamo potrebbe essere molto inferiore a quella di chi ha ricevuto la prima dose.
In quanti sono rimasti fuori? La prima dose è stata somministrata al 72,13 per cento del personale scolastico. Soltanto lo 0,95 per cento ha avuto il richiamo. Di fatto quindi la maggioranza sarà vaccinata nei tempi previsti, sempre al netto di eventuali rinunce.
temperatura provata prima di entrare in classe
Ma la vaccinazione slitta per circa 400 mila persone, pari al 27 per cento del totale. Proprio ora che si cerca di riprendere le lezioni a pieno regime con il ritorno di molte regioni in arancione. Soltanto la Sardegna va in controtendenza con il passaggio al rosso. Qui 63 mila alunni torneranno in dad.
Tutti in classe i piccoli di infanzia, materna ed elementari. Per le medie siamo all'87 per cento e per le superiori tra il 50 e il 75 per cento.
2 - ITALIA IN ARANCIONE, SCONTRO SULLA SCUOLA: "SBAGLIATO RIPARTIRE"
Fla. Ama. per “La Stampa”
È il momento di riaprire. «Con cautela» e «senza bruciare le tappe», come spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. Seguendo la scia dei dati che sembrano migliorare e insistendo nella campagna dei vaccini per proteggere in modo totale anziani e persone fragili.
Questa è la linea del governo mentre da oggi restano solo quattro regioni (Valle D'Aosta, Campania, Puglia e Sardegna) in zona rossa e i dati del contagio confermano la tendenza in calo rispetto ai sette giorni precedenti.
Nelle ultime 24 ore i tamponi positivi sono stati 15746 con 331 persone decedute. Prosegue, anche se in maniera contenuta, pure l'abbassamento della pressione sugli ospedali con 316 ricoverati in meno nei reparti e nelle terapie intensive (-3).
La flessione della curva riapre la discussione sulle riaperture anticipate, rispetto al decreto che ha stabilito che fino al 30 aprile sono abolite le zone gialle.
Ma il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha anche accettato una verifica sulla base dei dati per decidere eventuali riaperture anche dopo il 20 aprile ripristinando il ritorno in giallo (già questa settimana molte regioni hanno dati da giallo) con la conseguente apertura dei ristoranti, almeno a pranzo, ma anche di musei, cinema e teatri, con ingressi contingentati.
Innanzitutto da oggi riaprono le scuole: quasi otto ragazzi su dieci, secondo le stime di Tuttoscuola, torneranno fisicamente nelle rispettive classi.
FABIO FAZIO E ROBERTO SPERANZA
La scelta di riportare in presenza un numero sempre maggiore di studenti sta creando qualche perplessità, soprattutto dopo la decisione di rinviare il vaccino per gli insegnanti che non hanno ancora ricevuto la prima dose ma il ministro Speranza ha spiegato ieri sera la scelta durante la trasmissione «Che tempo che fa».
«Abbiamo dato come input priorità assoluta alle aziende sanitarie per la politica dei testing nelle scuole. Tutti i dati che abbiamo ci dicono che dentro le aule non ci sono problematicità emergenziali, il punto è la quantità di movimenti che si sviluppa intorno alla scuola. Noi siamo consapevoli che c'è un elemento di rischio in questa scelta però a due mesi dalla fine della scuola noi abbiamo fatto una scelta, quel piccolo tesoretto che abbiamo accumulato grazie alle misure su questo mese lo mettiamo sulla scuola, dando il segnale che la scuola è l'architrave del nostro Paese».
Parole che si scontrano con la posizione del luminare Andrea Crisanti che ha sottolineato i rischi di tornare in aule senza vaccini. «Riapriamo le scuole senza avere vaccinato come ha fatto il Regno Unito, ci prendiamo un grande rischio».
Il governo non è d'accordo. Anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri difende il ritorno in classe. «È giusto aprire le scuole», sostiene a Domenica In. E sottolinea che le riaperture ci saranno da maggio quando si rivedranno i ristoranti aperti a pranzo e «verosimilmente da metà maggio anche a cena», assicura. Invece «i cinema e i teatri sarà fattibile aprirli subito».
Da oggi però riprendono anche le proteste che negli ultimi giorni hanno interessato tutta l'Italia assumendo in alcuni casi anche toni violenti. L'appuntamento del comitato «IoApro» è a piazza Montecitorio anche se la manifestazione non ha ottenuto l'autorizzazione. In prospettiva, annuncia il ministro Speranza, c'è il «green pass», «un certificato verde, per consentire una più facile mobilità nei paesi Europei».