Marco Antonellis per Dagospia
IL MANIFESTO ELETTORALE DI SILVIO BERLUSCONI PER LE EUROPEE 2019
Mentre Silvio Berlusconi non perde tempo e parte lancia in resta con i suoi amati 6x3 per "svegliare" gli italiani dal torpore nella speranza di riprendersi indietro qualche votarello (anche se a dire il vero la foto che campeggia nei manifesti, come rivelano persino alcuni suoi strettissimi collaboratori, è di qualche annetto fa...) nel Partito Democratico è ancora buio pesto sulle candidature.
CALENDA IN COSTUME APPENA USCITO DAL LAGHETTO DI MONTAGNA
Tranne i nomi di Calenda e Pisapia fissati già da qualche tempo per il resto sulla scelta delle candidature si è ancora in alto mare. Insomma Nicola Zingaretti e il fido Enzo Amendola (responsabile per le candidature) stanno avendo non pochi problemi: ci sono le rinunce degli europarlamentari uscenti (che temono di dover giocare per perdere) e i "niet" dei possibili nuovi candidati che per le medesime ragioni rispediscono al mittente le profferte di candidatura.
zingaretti suda all'assemblea pd 3
I motivi sono sostanzialmente due, spiegano dal Nazareno: "Le enormi circoscrizioni previste dalla legge elettorale per le europee che tradotto significa campagne elettorali molto costose e i pessimi sondaggi di cui gode attualmente il Pd. Anche la luna di miele con l'elettorato dopo la vittoria di Zingaretti alla primarie sembra già finita".
Tra i "no" ricevuti dal segretario spiccano quelli di Marco Minniti (la proposta era partita dall'ex premier Gentiloni che ora sta provando con il sindacalista Marco Bentivogli) di Lucia Annunziata e di Susanna Camusso ma anche quelli degli scrittori Gianrico Carofiglio (molto stimato da Zingaretti, i due sono grandi amici) e Roberto Saviano. Anche l'uscente Paolo De Castro non intende ritornare sui suoi passi ed è andato a vuoto il pressing per fargli cambiare idea e ricandidarlo. Ha rifiutato la candidatura anche Ilaria Cucchi.
Ma il Pd non si perde d'animo e tra i nomi "eccellenti" che circolano in queste ore al Nazareno ci sono quelli dell’ex vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Luigi Legnini (è in pole per il posto di capolista al Sud) e del Rettore della Federico II di Napoli Gaetano Manfredi. Il neo segretario nei colloqui riservati si tiene basso anche se punta in alto, spiegano dal partito: "L'obiettivo è superare il 18% ma ci sono tutte le potenzialità per arrivare al 24%".
Nel frattempo si muove Matteo Renzi. Come spiegano i fedelissimi "Matteo aspetterà di vedere come andranno le europee e poi deciderà il da farsi". Intanto però i renziani di ferro capeggiati da Luca Lotti e Guerini stanno pensando di organizzarsi in corrente. Come a dire che è finita la tregua nel Pd. E sono in molti nel partito a sospettare che queste siano le "prove tecniche di scissione" se le cose il 26 maggio non dovessero andare per il verso giusto. Guarda caso il battesimo ufficiale della nuova corrente lottiana avverrà subito dopo le elezioni europee.
intervento di roberto saviano (2) MATTEO RENZI LUCA LOTTI gianni letta e luca lotti franceschini giachetti lotti guerini boschi