Amedeo La Mattina per la Stampa
«Renzi è un serial killer», sibila con i suoi Angelino Alfano dopo il teso incontro al Nazareno con il segretario del Pd che non è disposto a ritoccare e abbassare lo sbarramento dal 5% al 4%. Una percentuale che farebbe fuori il partito del ministro degli Esteri. E non solo.
L' ex premier, forte dell' accordo con i 5 Stelle e Forza Italia, lascia al loro destino gli alleati che però non intendono uscire dal governo: sarebbe un regalo al leader del Pd che dovrà mettere le impronte digitali sulla sfiducia al governo Gentiloni. «Il nostro approccio non è minacciare», precisa Alfano.
Il piano inclinato verso il voto, a settembre o a ottobre, sembra ormai inevitabile. E all' ex ministro dell' Interno non resta che trovare alleati per superare quello sbarramento. Una missione molto difficile. La sua unica speranza è che scenda in campo Calenda. «A Renzi - spiega Lupi - abbiamo detto che il problema non è quello delle soglie di sbarramento ma che stiamo parlando di un milione e 250 mila voti oppure un milione e 950 mila voti... Cittadini che non hanno diritto di rappresentanza in Parlamento».
maurizio lupi pennarello argento
Renzi è stato sordo. Ha rinfacciato ad Alfano di non averlo sostenuto quando aveva chiesto elezioni a giugno: «Prima hai detto sì, poi ti sei rimangiato tutto. Hai avuto l' occasione della tua vita. Se mi avessi seguito su questa strada avresti avuto una legge elettorale che non ti avrebbe creato problemi. Ora sono affari tuoi. Io ho un accordo con i 5 Stelle e Berlusconi». Alfano gli risposto che non c' erano le condizioni per il voto a giugno: erano contrari il presidente della Repubblica, buona parte del Parlamento, i suoi ministri, tutta Alternativa popolare.
«Noi siamo persone responsabili, siamo stati leali anche con te per tre anni. Ti abbiamo sostenuto anche nei momenti di grande difficoltà, ci siamo pure intestati la sconfitta del referendum costituzionale e ora questo è il tuo ringraziamento per la nostra generosità e lealtà. Matteo sei scorretto e ti illudi che potrai governare con Berlusconi: non avrai la maggioranza sufficiente».
BERLUSCONI E RENZI IL SORPASSO
Questa la profezia di Alfano che pubblicamente ha ammesso che le posizioni sono distanti sia sul tema della legge elettorale sia sul tema della durata della legislatura. «Sarebbe stato naturale per il Pd cercare prima un accordo con il suo alleato di governo e non con le forze che sono all' opposizione». Il ministro degli Esteri ha convocato la direzione nazionale di Ap per giovedì prossimo.
«In quella sede prenderemo le nostre decisioni». Maurizio Lupi vorrebbe rompere, ma prima chiede di anticipare la nota di variazione del Def: evitare che scattino le clausole di salvaguardia che farebbero mancare i soldi per i contratti pubblici. Alfano e i ministri Lorezin e Costa non hanno intenzione di rompere: sperano che nei passaggi parlamentari tra Camera e Senato lo sbarramento possa scendere al 4%. Renzi è stato irremovibile e ha consigliato ad Alfano di lavorare per aggregare i centristi. «Provaci», gli ha detto. In alternativa gli ha pure proposto di candidarsi nel Pd, come sarebbe pronta Lorenzin. «Una parte di voi si candida con noi, gli altri si fanno candidare da Berlusconi».
La parola più carina nei confronti del leader Pd che circola in una parte del Ap è «giuda». «Del resto - ricorda Sergio Pizzolante - quello che sta facendo con noi lo ha fatto con Letta, Bersani, D' Alema, Prodi. Renzi si illude di avere Berlusconi in tasca». «Già - spiega Cicchitto - Berlusconi ha due forni per il dopo elezioni: Renzi, ma se Renzi prende una batosta ci mette un minuto a chiamare Salvini se vede che c' è una maggioranza di centrodestra».