ABRA-CALABRIA - IN RISPOSTA ALLE ACCUSE DI ‘’REPORT’’ SULLA CONTIGUITÀ CON LA ’NDRANGHETA IL SINDACO DI VERONA, TOSI, VIETA DI FREQUENTARE CALABRESI (MA È UNO SCHERZO)

L’ordinanza provocazione del sindaco di Verona: stop ai matrimoni misti tra veronesi e calabresi. Con questi ultimi, chi risiede nel capoluogo veneto non potrà nemmeno più scambiare una parola, a meno che non vantino un casellario giudiziale immacolato…

Condividi questo articolo


Alessandro Gonzato per "Libero"

Stop ai matrimoni misti tra veronesi e calabresi. Con questi ultimi, chi risiede nel capoluogo veneto non potrà nemmeno più scambiare una parola, a meno che non vantino un casellario giudiziale immacolato. Il provvedimento, oltre ai normali cittadini, riguarda anche ministri, parlamentari e calciatori.

Tosi e KyengeTosi e Kyenge

Tutto questo perché il sindaco di Verona, Flavio Tosi, ha fatto tesoro delle sconvolgenti rivelazioni di Report, secondo cui all'ombra dell'Arena sarebbe tutto uno stringere accordi con affiliati più o meno noti alla 'ndrangheta. E allora ecco la clamorosa ordinanza del sindaco, denominata "007abcde", datata 2 maggio 2014, e che porta anche il simbolo della fondazione di Tosi, "Ricostruiamo il Paese".

Vi si legge che per «eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana» tutti i cittadini devono attenersi alle nuove disposizioni. Il sospetto è che sia una presa per il culo.

Vuoi davvero che Tosi abbia deciso - atterrito dall'inchiesta della trasmissione di Rai3 - di isolare o addirittura di deportare i calabresi per combattere la malavita organizzata? Il provvedimento - in attesa di capirne l'attendibilità (alcuni onorevoli del Pd pare che si siano già rivolti a fiordi costituzionalisti) oltre a provocare lo sdegno delle opposizioni sta facendo gridare allo scandalo pure gli albergatori calabresi, dato che nessun veronese senza l'autorizzazione del ministero degli Esteri e della Prefettura potrà più prendere il sole a Tropea o a Capo Rizzuto. L'intento, si legge nell'ordinanza di Tosi, è di «evitare possibili sospetti di "collusione", "appaltopoli", "direttopoli", "assunzioni sospette"». In calce all'ordinanza, comunque, la firma è autentica: Flavio Tosi.

milena gabanellimilena gabanelli Milena Gabanelli candidata Stelle al Colle h partbMilena Gabanelli candidata Stelle al Colle h partb FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….