1. UCRAINA: CROSETTO, DRONI FUORI SACCO? SMENTISCO
(ANSA) - "Droni fuori sacco? E' una notizia che smentisco. Se fosse vera sarebbe un reato perchè il ministero della Difesa e lo Stato non ne sono a conoscenza e quindi se fosse vera qualcuno dovrebbe finire in galera. Mi auguro che qualcuno chieda al Corriere della Sera come l'ha avuta". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a L'aria che tira su La7.
2. QUEI DRONI «FUORI SACCO» E I SISTEMI SATELLITARI L’AIUTO VISIBILE (E INVISIBILE) CHE ARRIVA DALL’ITALIA
Estratto dell’articolo di Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”
[…] Il governo ha deciso di inviare alle Forze armate ucraine un’unità del sistema terra-aria Samp-T dotato di una ventina di missili, insieme a pezzi di artiglieria pesante, carri di movimento e gruppi elettrogeni. Ma nel pacchetto di aiuti ci sarebbe anche una spedizione «fuori sacco», non direttamente riconducibile alla lista stilata dall’esecutivo.
Fonti accreditate raccontano infatti che a Zelensky verrebbero consegnati «droni originati dal progetto israeliano e assemblati in Italia», più utili a contrastare i droni di fabbricazione iraniana che vengono usati da Mosca. Più utili e soprattutto più economici, dato che ogni missile lanciato dal sistema Samp-T costa circa un milione di dollari.
IL SISTEMA DI DIFESA ANTI AEREO SAMP-T
Insomma Roma fa quel che può per sostenere Kiev in vista di un «inasprimento del conflitto da parte di Mosca — come dice Crosetto — con massicci attacchi di cielo e di terra». Nonostante l’impegno non sia paragonabile allo sforzo di americani e inglesi, c’è un motivo se all’ultimo vertice Nato il segretario generale del Patto Atlantico è tornato a plaudere al contributo italiano.
La collaborazione con Kiev sarà meno visibile ma non per questo meno importante. A parte l’addestramento delle Forze armate ucraine sul territorio nazionale, Roma fornisce una particolare assistenza ai militari ucraini impegnati sul campo: le loro operazioni contro i russi vengono guidate «da remoto» grazie a informazioni di intelligence e sistemi satellitari.
TANK YOU - LA VIGNETTA DI GIANNELLI SULLA FORNITURA DI CARRI ARMATI ALL UCRAINA
[…] E sul dossier Ucraina, Meloni si muove «in piena continuità con il suo predecessore», come riconosce un autorevole esponente dell’opposizione. […] Il governo italiano ha seguito la complicata trattativa tra alleati sull’invio dei carri armati. Rappresentanti della Farnesina raccontano che lo stallo è stato superato dopo «un’aspra controversia» tra Berlino e Parigi.
A colpire gli uomini della Difesa è stata la decisione di Washington di annunciare l’invio degli Abrams insieme ai Leopard tedeschi. Una scelta delicata, perché — viene fatto notare — se un carro armato statunitense fosse colpito dai russi o peggio finisse nelle loro mani, «Putin avrebbe una potentissima arma di propaganda» e inoltre «potrebbe acquisire conoscenze sul sofisticato sistema tecnologico del mezzo». Tanto basta per capire quale sia la posta in gioco e quale sia lo sforzo dei partner occidentali. […]
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