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Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"
L'assalto al Congresso di un anno fa mise in pericolo la democrazia degli Stati Uniti, ma il successivo ritorno a un'apparente normalità delle dinamiche politiche - se si può considerare normale la guerra di trincea tra repubblicani e democratici - ha fatto pensare a molti americani che il peggio sia passato e che quello choc sia stato salutare.
Non è così e a dimostrarlo ci sono non solo le iniziative legislative degli Stati a guida repubblicana per modificare le leggi elettorali rendendo meno agevole l'esercizio del diritto di voto e tentando in alcuni casi addirittura di trasferire l'ultima parola sulla ratifica del risultato elettorale da organi tecnici indipendenti ad assemblee politiche: è la stessa percezione della gravità di quanto accaduto quel giorno a essere cambiata nel tempo tra i conservatori.
Già nei mesi scorsi era emerso che la quota di elettori repubblicani che nei giorni della rivolta avevano attribuito qualche responsabilità per l'accaduto a Trump e al partito conservatore, sono scesi da un iniziale 41 per cento a poco più del 20 per cento.
supporter di trump alla scrivania di nancy pelosi
Sondaggi di qualche giorno fa, poi, come riferito lunedì dal Corriere nella newsletter AmericaCina, indicano che ormai per il 34 per cento degli americani è legittimo ribellarsi in modo violento al governo, se si ritiene che stia comprimendo le libertà o altri diritti dei cittadini.
Ma è la stessa narrativa sul 6 gennaio dei media di destra che è cambiata trasformando gli assalitori - inizialmente criminalizzati anche da reti come la Fox che aveva tentato di descriverli come infiltrati della sinistra antifa - in vittime della repressione giudiziaria dei tribunali di Biden (in realtà composti soprattutto da giudici nominati da presidenti repubblicani).
joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill
E così gli assalitori di un anno fa diventano martiri e l'aver partecipato alla marcia sul Congresso appare addirittura una medaglia agli occhi di una destra sempre più radicalizzata. Risultato: secondo un'indagine di Politico.com, sono almeno 57 i protagonisti di quella drammatica giornata che si sono già candidati nel 2021 o stanno per farlo quest' anno a cariche politiche usando la marcia sul Congresso come trampolino elettorale. Tra essi molti candidati ai parlamenti degli Stati, ma anche 24 in corsa per il Congresso di Washington e 5 aspiranti governatori, da Ryan Kelley in Michigan a Doug Mastriano in Pennsylvania.
supporter di trump si fa una foto con la statua di gerald ford jake angeli al congresso jake angeli federali al congresso dopo l assalto dei supporter di trump supporter di trump assaltano al congresso usa 2 cio che resta nella scrivania di nancy pelosi dopo l'assalto dei supporter di trump polizia capitol hill capitol hill donald trump by pat ludo joe biden assalto al congresso meme 16 incontro virtuale joe biden vladimir putin il congresso usa dopo l'assalto 2 joe biden commosso kamala harris joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill donald trump