Estratto dell’articolo di Angelo Paura per “il Messaggero”
Martin Indyk è un diplomatico americano e un esperto di Medio Oriente, ambasciatore degli Stati Uniti in Israele durante l'amministrazione Clinton e negoziatore tra palestinesi e israeliani durante l'amministrazione Obama.
[…] Ci sono stati degli errori da parte dell'amministrazione Biden?
Per l'amministrazione americana l'attacco di Hamas è stata una sorpresa. Dal primo giorno al governo l'approccio del presidente Joe Biden in Medio Oriente è stato quello del «calmiamo le cose». Questa era la priorità e come possiamo vedere non sta succedendo. L'idea era quella di stabilizzare la regione, in modo che Washington potesse concentrarsi sulla situazione in Ucraina, sulla Russia e sulla Cina e l'Asia. Tutto questo non sta avvenendo e Biden ora dovrà provare a calmare la situazione.
In che modo?
Credo debba lavorare con Netanyahu e con il suo partito perché l'estrema destra con cui ha formato il governo non vuole fare nulla, mentre l'Autorità Nazionale Palestinese non ha rappresentanza sul territorio.
Gli Stati Uniti devono inoltre parlare con gli alleati nella regione, tra cui l'Egitto, la Giordania e il Qatar, unirsi e cercare di contenere la situazione. Nei dieci anni passati ci sono stati almeno cinque tentativi di trovare un accordo tra le due parti, ma sono tutti falliti. Adesso gli Stati Uniti devono dire basta e provare ad aiutare a trovare una soluzione stabile.
Ma da questa posizione è molto difficile. In che modo Netanyahu deve fronteggiare questa nuova guerra, così come l'ha definita il giorno dell'attacco di Hamas?
Netanyahu si trova in una posizione molto difficile in questo momento perché gli verrà attribuita la colpa di questo fallimento. Quindi dovrà trovare un modo per uscire da questa situazione, tra cui provare ad abbandonare il governo con la destra e fare una coalizione con le forze di centro per dare maggiore stabilità e sicurezza al Paese in questo momento.
Come sarà percepita la risposta israeliana nel mondo arabo, proprio ora che Israele e l'Arabia Saudita avevano riaperto i canali diplomatici?
Ci troviamo davanti a una guerra che verrà seguita momento per momento sui social media. La risposta di Israele a Gaza creerà di sicuro delle reazioni negative all'interno del mondo arabo, in particolare in Arabia Saudita dove la maggior parte della popolazione è connessa a internet e dove Mohammed bin Salman farà fatica a giustificare internamente l'accordo con Israele.
ragazzi al rave si nascondono dai miliziani di hamas 4 yaffa adar GUERRA ISRAELE GAZA - SCHIERAMENTI israeliani presi in ostaggio da hamas 5 Martin Indyk