Anonimo Rai per “il Foglio”
Come il matto del paese che si alza in piedi, beve mezza bottiglia di Coca-Cola tutta d' un fiato, e poi dice "volete vedere che facendo l' alfabeto coi rutti stavolta arrivo sino alla L?", così il nostro nuovo idolo Michele Anzaldi ogni giorno ormai va alla Camera e dice agli altri: "Volete vedere che stavolta dico 'na cazzata ancora più grande delle ultime?".
Perché, ça va sans dire, ormai è chiaro a tutti che qui tra i corridoi della Rai Anzaldi è come Zorro. Ma non Banderas, piuttosto come quello di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Io, che pure sono qui da un bel po', faccio fatica a ricordare tanto entusiasmo.
Certo, Storace. Certo, Lainati. E mettiamoci dentro pure Gasparri, poveretto, che ancora oggi tenta di difendersi su Twitter, litiga con Puffo Brontolone e, insomma, si dà un gran daffare. Ma le vette raggiunte - in poco, pochissimo tempo, uno scatto alla CR7, un fuoriclasse - da Anzaldi (da qui in poi Anza) sono irraggiungibili. Anche i più vecchi concordano: così mai.
Al primo piano hanno già fatto il gruppo Facebook "Michele facce tarzan" mentre l' altro giorno a mensa c' era una dei palinsesti che tutta felice diceva all' amica: "Hai visto? mi segue su Twitter!".
Io - mea culpa - l' avevo sottovalutato. Sì, sì, lo so: quando stava con Rutelli faceva uguale. Quelli in pensione dicono che si capiva già tutto dai tempi di Milano Italia con Johnny Riotta (a proposito: ma è vero che sono mezzi parenti?). Però io non ci davo peso. E quando era venuto fuori lamentandosi con la Tarantola (con la Tarantola!) per l' imitazione di Virginia Raffaele della Boschi l' avevamo subito archiviato come il solito cazzone che voleva un posto da qualche parte.
E invece no. Anza non è il solito cazzone. E' il Robin Hood dei peones, il kamikaze della comunicazione, l' ardito del palinsesto. La sua manovra parte larga: i minutaggi nei tg, roba vista e rivista, la solita solfa per cui a turno - a seconda se sono opposizione o governo - si lamentano, una nenia di numeri che uno a metà articolo si è già rotto le palle e abbandona.
Ma Anza ha la classe di Garrincha: parte con le finte e poi arriva lo scatto, il colpo d' ala da campione: "Questi non hanno capito chi ha vinto" ha detto, trionfante, una volta. Una frase da colonnello Kilgore di "Apocalipse Now", un gesto alla Cam Newton, il quarterback fenomeno dei Carolina Panthers che a ogni touchdown fa come Clark Kent che si strappa la maglietta e diventa Superman, un gol alla Florenzi: un idolo.
Lì per lì, già sbalordito, mi son detto: vabbè, una botta di culo, non può ripetersi. Ma il fuoriclasse della cazzata si vede da queste cose: non si accontenta, rilancia. E così via con la Berlinguer, Vianello (ma poveretto, ma lo volete lasciar stare), sino a Giannini, che quando ha sentito 'sto terremoto si è stupito lui per primo: "Ma veramente mi stai alzando la palla così? Ma veramente mi stai dando questa via d' uscita del martirio? Aggratis?".
Il resto ormai è leggenda. La Berlinguer che corre a intervistare Renzi, gli chiede di smentire Anza e quello non lo fa: lì abbiamo capito tutti che era nata una stella, che le potenzialità erano infinite. E così ecco Anza che maramaldeggia in Commissione di vigilanza.
Ecco un' agenzia sui tg piegati ai Cinque stelle. Ecco Aldo Grasso che ne scrive in prima pagina sul Corriere, ecco uno scazzetto con Freccero (al quale non può mai dire che non sa un cazzo perché invece quello ne sa e lo annichilirebbe, quindi gli si fa sotto e gli dice "buuu! cacca!"). Ecco un corpo a corpo col Giannini morente sull'"incestuoso" detto in trasmissione (e Max: "Anza: di nuovo? Ma grazie!! 'Spetta che lo dico a Saviano, De Bortoli ed Ezio Mauro"). Pure Franca Leosini, non si salva nessuno.
Insomma: eravamo al punto magnifico che da Vanni avevano già fatto il cocktail "Anzaldi dry", quando ha voluto stupire di nuovo tutti noi fan: un calcio in culo a Campo dall' Orto nostro (iddio lo abbia in gloria) e a Monica Madonna Maggioni. Così, a freddo. Una cazzata così grossa che abbiamo pensato subito tutti che l' avesse fatta solo per far dire a noi della curva: "Ooohhhh!".
E infatti l' abbiamo detto: "Ooohhhh!", e poi standing ovation con fazzoletti sventolati da tutti i piani di Viale Mazzini e con quelli di Saxa Rubra che già facevano una colletta (anzi: un crowdfunding, che sennò Campo s' incazza) per fare le magliette "keep calm and stay Anza".
Quando le spara lui ridono tutti Lui, da idolo indiscusso, si vanta come se fosse Curzio Malaparte: "In Aula i colleghi mi facevano la ola: an-zal-di-an-zal-di". Lo dice pure: fenomeno.
Poi, ormai ebbro, ne spara un' altra: "Non devo forse dire che al 'Processo del lunedì' è stata data un' ora e mezza al Cinquestelle Di Battista, senza uno straccio di contraddittorio?". E chissenfrega se quello parlava di fuorigioco, lui è nella stratosfera, voleva il contraddittorio, magari Esposito a (ri)cantare "Roma merda". Già che c' è: "Andrebbe cacciato il direttore di Raisport": e daje, Anza, pure lui ! Magalli e Mirabella sono avvisati, praticamente mancano solo loro.
Oramai le folle lo acclamano, e quando lui le spara ridono tutti a bocca spalancata, come nei b movie quando fanno le scorregge. Gli unici con il sorriso un po' più tirato sono i Gentiloni boys and girls, in teoria i suoi amici: sino a poco tempo fa qui alla Rai erano in dieci (anche se ben piazzati), adesso, in tempi di renzismo, sono legioni.
Loro, compresi i peones che danno man forte al nostro in agenzia, stemperano il sorriso e man mano che lui infrange un nuovo record si guardano con quell' aria da "ma che, davero?". Solo che lui niente, se ne fotte. Volete vedere che la prossima volta arriva anche sino alla N?
Anonimo Rai.