Estratto dell’articolo di Tommaso Labate per “Sette – Corriere della Sera”
SALA DA PRANZO BERLUSCONI ARCORE VILLA SAN MARTINO
Due mogli, una fidanzata e una “quasi” consorte, pranzi di Natale sempre tutti insieme (qualsiasi cosa fosse accaduta), i lunedì con Bossi, due mancati sequestri di persona: il dietro le quinte della saga italiana più creativa di sempre. L’entusiasmo di Francis Ford Coppola, ospite a Villa San Martino: «Abbiamo parlato tutto il giorno di Micene. E questo è il cavallo della pubblicità», diceva il giovanissimo Piersilvio […]
[…] Ad Arcore, oltre il cancello di Villa San Martino, nascoste e per un certo numero di anni addirittura sepolte da carte poi diventate cronaca giudiziaria, ci sono le tonnellate di pagine dell’unico romanzo italiano che ha toccato, spesso contemporaneamente, i più disparati ambiti della vita pubblica al massimo dei livelli: la politica, le istituzioni, economia, la finanza, il cinema, la televisione, lo sport, il giornalismo.
È la saga dei Berlusconi, ramo Silvio ovviamente, e delle diramazioni genealogiche che hanno preso il largo da matrimoni iniziati come un libro di favole per adolescenti (Marina e Piersilvio sono figli di Carla Dall'Oglio, sposata nel 1965: faceva la commessa in un negozio del centro di Milano, Berlusconi l'aveva incrociata dalle parti della Stazione Centrale, se n'era innamorato e un giorno aveva seguito con la macchina l'autobus su cui era appena salita) oppure come una storia newyorkese (Barbara, Eleonora e Luigi sono figli di Veronica Lario, conosciuta all'inizio degli Anni 80 al Teatro Manzoni dopo una replica del “Magnifico Cornuto”, lei divideva il palco con Enrico Maria Salerno.
Berlusconi si era presentato alla serata con l'annunciatrice Fabrizia Carminati, che alla fine del primo atto gli aveva consigliato di rimediare un mazzo di rose e di presentarsi nel camerino per fare i complimenti alla Lario); ad arricchire i capitoli sentimentali, un divorzio consensuale (da Carla), uno burrascoso (da Veronica), un fidanzamento accreditato (Francesca Pascale) fino a nozze non ufficiali ma come se lo fossero (Marta Fascina).
VILLAGGIO CALOPRESTI - MORETTI BERLUSCONI
I momenti più felici sono stati quelli in cui, ad Arcore, c'era la donna che Silvio Berlusconi ha venerato di più: sua mamma, Rosa Bossi. La presenza o meno sulla scena di Mamma Rosa scandiva come un metronomo perfetto il calendario della casa. Protagonista la domenica, consacrata dal pranzo familiare che iniziava molto presto nei giorni in cui il Milan giocava in casa, perché poi bisognava avere il tempo di raggiungere San Siro in elicottero; defilata il lunedì, il giorno dedicato alla riunione col gotha delle aziende.
silvio berlusconi veronica lario
[…] Fu di un lunedì sera, anno 2001, che Bossi espresse a Berlusconi le perplessità sulla squadra di governo che l'altro stava mettendo in piedi dopo la vittoria alle elezioni del 13 maggio. «Umberto, domani ti presento questo professor Pera, sarà un ottimo ministro della Giustizia». Fu il giorno dopo, coi favori della luce, che l'allora leader della Lega - con qualche leggero cedimento al turpiloquio che lasciò di sasso il diretto interessato - chiese e ottenne che il professor Pera lasciasse il ministero della Giustizia a un ingegnere, il leghista Castelli, e andasse a fare il presidente del Senato.
Mamma Rosa e l'epoca dei governi Berlusconi sono due capitoli che si sono chiusi molto velocemente, nell'arco di tre anni. La prima è scomparsa nel 2008, a 97 anni; la seconda è finita nell'autunno nel 2011, col passaggio della campanella nelle mani di Mario Monti.
Diversi testimoni oculari, nel corso degli ultimi anni, hanno giurato che le ceneri dell'adorata mamma non riposano nel mausoleo di Cascella bensì in un'urna che il Cavaliere ha voluto tenere il più possibile vicina a sé, in camera da letto.
silvio berlusconi veronica lario 6
[…] Il termometro della pace casalinga, da sempre, sono stati i segnaposto dei pranzi di Natale, che li hanno visti a ranghi completi anche nei momenti più drammatici. Le riunioni familiari sono state da sempre l'occasione per Paolo Berlusconi, fratello minore di Silvio e storico editore de Il Giornale, di deliziare la vasta platea di figli, nipoti e pronipoti con la sua piccola passione coltivata in gran segreto: quella per giochi di prestigio e i numeri di magia.
L'ossessione per il controllo degli accessi diretti all'attenzione di Silvio Berlusconi - l'agenda degli appuntamenti, la lista delle telefonate, le richieste di appuntamenti - è stato un tema da sempre. Anche prima che i "cerchi magici", con Maria Rosaria Rossi prima e Licia Ronzulli dopo, 'intestassero ruoli quasi creati ad hoc e poi utilizzati anche per finalità di potere personale.
MIKE TYSON SILVIO BERLUSCONI AD ARCORE
[…] Divorzi e matrimoni sono stati una regola della casa anche fuori dal diritto familiare. Paolo Villaggio ne è stato un esempio. «Berlusconi mi ha cercato quando era appena agli inizi. Gli chiesi 200 milioni perché ne avevo bisogno per pagare le tasse e lui, senza colpo ferire, con una telefonata mi procurò un bonifico bancario», raccontò il comico trent'anni fa.
Poi iniziarono i guai. «Quando poi era ormai diventato quello che è adesso, voleva farmi fare la ballerina di fila. Allora sono andato ad Arcore, gli ho mostrato un contratto ma lui ha risposto che bastavano le strette di mano.
E quindi sono scappato in Corsica perché non volevo fare Risatissima, lui mi ha fatto causa ma tutto è finito a tarallucci e vino». Nella divertita versione di Berlusconi, consegnata al Giornale il giorno dopo la morte di Villaggio, il comico chiuse la vicenda entrando nel salone di Villa San Martino e dicendo, con la voce di Fantozzi, "sire, pietà!".
SILVIO BERLUSCONI E IL PRANZO DI NATALE 2022 AD ARCORE CON I VERTICI DI FORZA ITALIA
[…] La notte di Sant'Ambrogio, al ricevimento che inaugura l'epoca dei nuovi inquilini, sono ospiti - tra gli altri - il principe Luigi d'Angerio di Sant'Agata ed Eugenio Perfetti, il re delle chewing-gum. Entrambi sono nel mirino dell'anonima sequestri, due bande armate che li aspettano nella notte brianzola.
D'Angerio viene catturato e bendato ma riesce a fuggire perché l'auto dei malviventi finisce contro un'aiuola spartitraffico; il commando che deve sequestrare Perfetti viene invece neutralizzato dalle forze dell'ordine prima dell'azione. I due episodi arricchiranno, negli anni a venire, i faldoni delle tante informative sullo stalliere Vittorio Mangano. Francis Ford Coppola, regista del Padrino, trascorre una giornata intera a Villa San Martino il 12 settembre del 1988.
il padrino francis ford coppola
Uscirà dalla residenza dichiarandosi estasiato dalla chiacchierata con Berlusconi: «Abbiamo tantissimi interessi in comune. Abbiamo parlato tutto il giorno di Micene, di letteratura latina e dell'arte nel Rinascimento».
Nella palestra della casa, all'inizio degli Anni ‘90, un giorno Mike Tyson ha incrociato i guantoni con Piersilvio Berlusconi, appassionato di boxe, mentre il Cavaliere e Don King, al piano di sopra, discutevano di affari. Tutti si aspettavano che Iron Mike, finita la visita ad Arcore, si recasse a Milano 2 per registrare un'intervista per Canale 5. Ma Tyson disse che non aveva voglia. E così si salutarono là, al cancello.
BERLUSCONI DUDU E IL VERTICE AD ARCORE BERLUSCONI DUDU E IL VERTICE AD ARCORE